Un'iscrizione collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. Fondamentale è lo studio di Giovanni Mennella su di essa. Si discutono inoltre alcune considerazioni che si trovano in letteratura successiva. Giovanni Mennella, come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene quindi da testimonianza diretta. Mennella è il ricercatore che ha analizzato l'iscrizione e referenziata al periodo. Segue la segnalazione di un articolo di Giulia Masci che invece ripropone la questione in termini diversi. L'articolo di Masci parla inoltre dei vasi di Vicarello riportanti itinerari che menzionano la colonia. Pone la cronologia di Torino verso il 13 a.C. La discussione di Masci è quindi di ambito più ampio di quella del primo riferimento. L'articolo di Giovanni Mennella è però fondamentale per quanto riguarda la storia del consolato di Lollio, in relazione a quanto scrive Cassio Dione. Il cippo è pertanto rilevante, non solo per la storia del Piemonte romano, ma anche la verifica del testo dello scrittore antico. Si noti che Giovanni Mennella entra nel dettaglio dei cippi e delle iscrizioni relative alla proprietà terriera in ambito Romano. Il dettaglio è molto maggiore di quello di Masci. Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) dove si dice che la localizzazione del cippo venisse solo da testimonianze indirette, ottenute al recupero del cippo da parte dei Carabinieri. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Giulia Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti, in particolare riguardo i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio, infatti, era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente.
Una piccola nota su Marco Lollio e Augusta Taurinorum / Sparavigna, Amelia Carolina. - ELETTRONICO. - (2022). [10.5281/zenodo.3633309]
Una piccola nota su Marco Lollio e Augusta Taurinorum
Amelia Carolina Sparavigna
2022
Abstract
Un'iscrizione collega il console Marco Lollio al Piemonte romano, e possibilmente, a Torino. Fondamentale è lo studio di Giovanni Mennella su di essa. Si discutono inoltre alcune considerazioni che si trovano in letteratura successiva. Giovanni Mennella, come confermatomi con comunicazione via posta elettronica (5 Luglio 2020), ha svolto rilievi sul sito del ritrovamento accompagnato dal proprietario del cippo. La localizzazione viene quindi da testimonianza diretta. Mennella è il ricercatore che ha analizzato l'iscrizione e referenziata al periodo. Segue la segnalazione di un articolo di Giulia Masci che invece ripropone la questione in termini diversi. L'articolo di Masci parla inoltre dei vasi di Vicarello riportanti itinerari che menzionano la colonia. Pone la cronologia di Torino verso il 13 a.C. La discussione di Masci è quindi di ambito più ampio di quella del primo riferimento. L'articolo di Giovanni Mennella è però fondamentale per quanto riguarda la storia del consolato di Lollio, in relazione a quanto scrive Cassio Dione. Il cippo è pertanto rilevante, non solo per la storia del Piemonte romano, ma anche la verifica del testo dello scrittore antico. Si noti che Giovanni Mennella entra nel dettaglio dei cippi e delle iscrizioni relative alla proprietà terriera in ambito Romano. Il dettaglio è molto maggiore di quello di Masci. Ho scritto al Prof. Mennella qualche mese dopo l'uscita di un articolo de La Stampa (24 Febbraio 2020) dove si dice che la localizzazione del cippo venisse solo da testimonianze indirette, ottenute al recupero del cippo da parte dei Carabinieri. https://www.lastampa.it/scienza/2020/02/24/news/e-un-drone-volo-sulla-nascita-di-torino-1.38510130 . Nell'articolo di Giulia Masci nessun dubbio è stato sollevato riguardo la localizzazione, che l'articolo di Mennella descrive in dettaglio. Ho scritto al Prof. Mennella, poiché mi sono stati chiesti chiarimenti, in particolare riguardo i primi studi, che sono quelli che trovate in questa nota, tranne una comunicazione del 2008 di Mennella ad un convegno. Il 10 Febbraio, infatti, era uscito un articolo www.lastampa.it/scienza/2020/02/10/news/compleanno-di-torino-ecco-la-prova-astronomica-1.38449769 dove c'è il mio nome, in relazione col cippo, ma non sono stata intervistata dal giornalista Piero Bianucci e quindi non ho rilasciato alcuna dichiarazione al giornale. Non ho parlato con La Stampa e, in ogni caso, non avrei rilasciato intervista. Nell'articolo del 24 Febbraio il mio nome non compare più, ma si richiama la questione del cippo. Non ho nulla a che fare con quanto scritto in tale secondo articolo, come non ho nulla a che fare con quanto c'è scritto nell'articolo precedente.File | Dimensione | Formato | |
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