ITA Da tempo immemore il Disegno è il linguaggio visuale di tutte le attività che fanno capo al mondo del costruire, poiché permette di prefigurare, configurare, realizzare e analizzare criticamente la costruzione. Tra le sue applicazioni emerge il modello analogico in scala quale espressione tangibile del pensiero progettuale. Ma cosa accade se l’oggetto rappresentato non è un'opera architettonica strictu sensu, ma un brano strutturale di un edificio o manufatto ingegneristico? Si offre qui una riflessione sui modelli atti all’esplorazione dell’essenza strutturale di opere architettoniche e ingegneristiche analizzando gli artefatti di una collezione accademica (seconda metà del XIX secolo), opera scientifica di G. Curioni. La raccolta consta di più di 140 modelli pensati come supporti scientifici per la didattica della Scienza delle costruzioni, di cui Curioni fu figura chiave in Italia. La ricerca qui proposta, possibile declinazione della Terza missione universitaria, promuove la divulgazione e la conoscenza della Collezione Curioni creando un Museo Virtuale che ospiti, all’interno di ambienti di condivisione diversi, i modelli virtuali della collezione, al fine di raggiungere il maggior numero di utenti possibili. Il modello diviene strumento di comunicazione attualizzato ai giorni nostri mediante la reinterpretazione e la rilettura dei manuali e dei modelli, trasformando l’artefatto materico in modello virtuale e introducendo nuove forme di rappresentazione. ENG Since time immemorial, Drawing has been the visual language of all activities related to the world of building. It allows for the prefiguration, configuration, realisation and critical analysis of construction. Among its applications is the analogue scale model, which represents a tangible expression of design thinking However, what happens when the object in question is not a work of architecture, but rather a single structural component of a building or an engineering artefact? This paper offers an analysis of models representing the structural essence of architectural and engineering artefacts. It examines artefacts from an academic collection (second half of the 19th century), the scientific work of G. Curioni. The collection consists of more than 140 models designed as scientific supports for the didactics of Structural Mechanics and Engineering, a field in which Curioni was a prominent figure in Italy. The research represents a potential avenue for the university's Third Mission, namely the dissemination and dissemination of knowledge about the Curioni Collection. This is achieved by creating a virtual museum that hosts the virtual models of the collection in different sharing environments, with the aim of reaching as many users as possible. The model becomes a communication tool brought up to date through the reinterpretation and reinterpretation of manuals and models, transforming the material artefact into a virtual model and introducing new forms of representation.
Artefatti analogici per la Scienza delle costruzioni. Una perlustrazione critica | Analogue Artefacts for Structural Mechanics and Engineering: A Critical Survey / Bocconcino, MAURIZIO MARCO; Vozzola, Mariapaola; Pavignano, Martino. - In: DISEGNO. - ISSN 2533-2899. - ELETTRONICO. - 14:(2024), pp. 133-148. [10.26375/disegno.14.2024.13]
Artefatti analogici per la Scienza delle costruzioni. Una perlustrazione critica | Analogue Artefacts for Structural Mechanics and Engineering: A Critical Survey
Maurizio Marco Bocconcino;Mariapaola Vozzola;Martino Pavignano
2024
Abstract
ITA Da tempo immemore il Disegno è il linguaggio visuale di tutte le attività che fanno capo al mondo del costruire, poiché permette di prefigurare, configurare, realizzare e analizzare criticamente la costruzione. Tra le sue applicazioni emerge il modello analogico in scala quale espressione tangibile del pensiero progettuale. Ma cosa accade se l’oggetto rappresentato non è un'opera architettonica strictu sensu, ma un brano strutturale di un edificio o manufatto ingegneristico? Si offre qui una riflessione sui modelli atti all’esplorazione dell’essenza strutturale di opere architettoniche e ingegneristiche analizzando gli artefatti di una collezione accademica (seconda metà del XIX secolo), opera scientifica di G. Curioni. La raccolta consta di più di 140 modelli pensati come supporti scientifici per la didattica della Scienza delle costruzioni, di cui Curioni fu figura chiave in Italia. La ricerca qui proposta, possibile declinazione della Terza missione universitaria, promuove la divulgazione e la conoscenza della Collezione Curioni creando un Museo Virtuale che ospiti, all’interno di ambienti di condivisione diversi, i modelli virtuali della collezione, al fine di raggiungere il maggior numero di utenti possibili. Il modello diviene strumento di comunicazione attualizzato ai giorni nostri mediante la reinterpretazione e la rilettura dei manuali e dei modelli, trasformando l’artefatto materico in modello virtuale e introducendo nuove forme di rappresentazione. ENG Since time immemorial, Drawing has been the visual language of all activities related to the world of building. It allows for the prefiguration, configuration, realisation and critical analysis of construction. Among its applications is the analogue scale model, which represents a tangible expression of design thinking However, what happens when the object in question is not a work of architecture, but rather a single structural component of a building or an engineering artefact? This paper offers an analysis of models representing the structural essence of architectural and engineering artefacts. It examines artefacts from an academic collection (second half of the 19th century), the scientific work of G. Curioni. The collection consists of more than 140 models designed as scientific supports for the didactics of Structural Mechanics and Engineering, a field in which Curioni was a prominent figure in Italy. The research represents a potential avenue for the university's Third Mission, namely the dissemination and dissemination of knowledge about the Curioni Collection. This is achieved by creating a virtual museum that hosts the virtual models of the collection in different sharing environments, with the aim of reaching as many users as possible. The model becomes a communication tool brought up to date through the reinterpretation and reinterpretation of manuals and models, transforming the material artefact into a virtual model and introducing new forms of representation.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2990108