Il saggio presenta una prima indagine sui diversi ruoli giocati dalle immagini di esseri umani che abitano la strada nell'opera iconografica di Alison e Peter Smithson, Aldo van Eyck e Herman Hertzberger. In un primo momento, esso analizza questi documenti sulla base di uno spostamento dell'attenzione dagli oggetti costruiti alle relazioni di questi ultimi con i loro utenti. La strada viene così riconosciuta non solo come uno spazio relegato alla circolazione, ma come un vero e proprio luogo di vita plasmato dai processi di associazione e reidentificazione delle comunità. Successivamente, questo immaginario di strada viene analizzato nei suoi molteplici ruoli. Le immagini sono quindi considerate strumenti innovativi per rilevare la vita quotidiana delle comunità di quartiere, artefatti capaci di trasmettere ritratti senza tempo di modi spontanei di abitare lo spazio urbano, e potenti dispositivi retorici in un contesto più ampio, in particolare nella ricostruzione postbellica. All'interno del discorso e della pratica architettonica contemporanea, la strada svolge ancora un ruolo centrale nel rispondere ai bisogni psicologici ed emotivi dell'uomo in termini di associazione e identità e come palcoscenico di lotte politiche e culturali. Pertanto, il saggio si propone di problematizzare i diversi significati che le sue molteplici rappresentazioni hanno assunto nel dopoguerra, a loro volta, per rafforzare la memoria collettiva, trasmettere una particolare immagine rassicurante della comunità, documentare gli usi effettivi dello spazio pubblico o giustificare gli interventi di progettazione urbana.
Street Imagery in the Work of Team 10: Detecting the Everyday / Giaccone, Elena. - In: IN BO. - ISSN 2036-1602. - 17:7s(2024), pp. 34-45. [10.6092/issn.2036-1602/20410]
Street Imagery in the Work of Team 10: Detecting the Everyday
Giaccone, Elena
2024
Abstract
Il saggio presenta una prima indagine sui diversi ruoli giocati dalle immagini di esseri umani che abitano la strada nell'opera iconografica di Alison e Peter Smithson, Aldo van Eyck e Herman Hertzberger. In un primo momento, esso analizza questi documenti sulla base di uno spostamento dell'attenzione dagli oggetti costruiti alle relazioni di questi ultimi con i loro utenti. La strada viene così riconosciuta non solo come uno spazio relegato alla circolazione, ma come un vero e proprio luogo di vita plasmato dai processi di associazione e reidentificazione delle comunità. Successivamente, questo immaginario di strada viene analizzato nei suoi molteplici ruoli. Le immagini sono quindi considerate strumenti innovativi per rilevare la vita quotidiana delle comunità di quartiere, artefatti capaci di trasmettere ritratti senza tempo di modi spontanei di abitare lo spazio urbano, e potenti dispositivi retorici in un contesto più ampio, in particolare nella ricostruzione postbellica. All'interno del discorso e della pratica architettonica contemporanea, la strada svolge ancora un ruolo centrale nel rispondere ai bisogni psicologici ed emotivi dell'uomo in termini di associazione e identità e come palcoscenico di lotte politiche e culturali. Pertanto, il saggio si propone di problematizzare i diversi significati che le sue molteplici rappresentazioni hanno assunto nel dopoguerra, a loro volta, per rafforzare la memoria collettiva, trasmettere una particolare immagine rassicurante della comunità, documentare gli usi effettivi dello spazio pubblico o giustificare gli interventi di progettazione urbana.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2989891