L’acquisizione di una nuova consapevolezza culturale legata al paesaggio, inteso anche come fondale, diparte della cosiddetta “legge Croce” del 1922 sulla “Tutela delle bellezze naturali”, quale prima dichiarazione di interesse panoramico. Questa si fa anticipatoria delle successive leggi “Legge Bottai” del 1939, legate alla “protezione delle bellezze naturali”, in vigore fino al 1993, poi sostituite dal Testo Unico del 1999, i cui concetti aggiornati sono ripresi nel Codice dei Beni culturali e del paesaggio del 2004. L’approvazione del progetto di ampliamento della zona collinare di Torino previsto nel Piano Regolatore del 1912-15, predisposto dagli ingegneri A. Quaglia e L. Marescotti, costituisce un momento significativo per la presa di coscienza della rilevanza storico-artistica della città. Il progetto costituisce una preliminare forma di tutela del territorio, in quanto determina un’apertura della collina verso la città, come un “balcone prospettico”, ridefinendo il sistema insediativo e l’assetto stradale storico, al fine di valorizzare alcune viste panoramiche, di fatto fondali per i nuovi tracciati viari.
Prospettive urbane e strade con fondale di paesaggio nella cultura del XX secolo: il caso della collina di Torino / Bergamo, Giulia. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - ELETTRONICO. - 15:Le strade con fondale II(2023), pp. 230-243.
Prospettive urbane e strade con fondale di paesaggio nella cultura del XX secolo: il caso della collina di Torino
Bergamo, Giulia
2023
Abstract
L’acquisizione di una nuova consapevolezza culturale legata al paesaggio, inteso anche come fondale, diparte della cosiddetta “legge Croce” del 1922 sulla “Tutela delle bellezze naturali”, quale prima dichiarazione di interesse panoramico. Questa si fa anticipatoria delle successive leggi “Legge Bottai” del 1939, legate alla “protezione delle bellezze naturali”, in vigore fino al 1993, poi sostituite dal Testo Unico del 1999, i cui concetti aggiornati sono ripresi nel Codice dei Beni culturali e del paesaggio del 2004. L’approvazione del progetto di ampliamento della zona collinare di Torino previsto nel Piano Regolatore del 1912-15, predisposto dagli ingegneri A. Quaglia e L. Marescotti, costituisce un momento significativo per la presa di coscienza della rilevanza storico-artistica della città. Il progetto costituisce una preliminare forma di tutela del territorio, in quanto determina un’apertura della collina verso la città, come un “balcone prospettico”, ridefinendo il sistema insediativo e l’assetto stradale storico, al fine di valorizzare alcune viste panoramiche, di fatto fondali per i nuovi tracciati viari.File | Dimensione | Formato | |
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