Gli oggetti promozionali sono un argomento finora poco esplorato negli studi relativi alla storia della grafica della comunicazione d'impresa e del design, anche per la difficoltà di reperimento dei materiali. I diversi oggetti che Olivetti dal 1960, e per circa vent'anni, ha prodotto direttamente per donarli alla rete dei suoi clienti e rivenditori, rappresentano una parte del progetto d’identità, e quindi di comunicazione, del suo ‘stile’. Così calendari, agende e piccoli oggetti da scrivania, sono diventati di patrimonio collettivo, poi oggetto di collezionismo, formando un unicum rispetto ai noti prodotti tecnici di design industriale dell’azienda di Ivrea. Si tratta quasi di un’eterogenea collezione speciale, di cui Giorgio Soavi si fa carico (disegnando anche degli articoli) dai primi anni Sessanta fino al 1990, presso l’Ufficio Pubblicità e Stampa, e in cui si riflette la ricerca di alcuni designer legati all’azienda e non. Non da ultimo, degli esempi utili per comprendere la politica d'immagine Olivetti e la circolarità tra grafica, design, arte. Il contributo intende ripercorrere le principali tipologie di questo ‘merchandising’ aziendale soffermandosi in particolare sugli oggetti per la scrivania più noti e progettati da importanti designer del periodo come: Marcello Nizzoli, Bruno Munari, Ettore Sottsass, ma anche Albert Leclerc, collaboratore di Sottsass in Olivetti, e gli artisti Jean Michel Folon e Fernando Maza.
Gli oggetti promozionali Olivetti (1960-1977) / Filippini, Ali - In: Identità Olivetti Spazi e linguaggi 1933-1983 / Fornari D.,Turrini D.. - STAMPA. - Zurigo : Triest Verlag, 2022. - ISBN 978-3-03863-061-6. - pp. 296-305
Gli oggetti promozionali Olivetti (1960-1977)
Filippini Ali
2022
Abstract
Gli oggetti promozionali sono un argomento finora poco esplorato negli studi relativi alla storia della grafica della comunicazione d'impresa e del design, anche per la difficoltà di reperimento dei materiali. I diversi oggetti che Olivetti dal 1960, e per circa vent'anni, ha prodotto direttamente per donarli alla rete dei suoi clienti e rivenditori, rappresentano una parte del progetto d’identità, e quindi di comunicazione, del suo ‘stile’. Così calendari, agende e piccoli oggetti da scrivania, sono diventati di patrimonio collettivo, poi oggetto di collezionismo, formando un unicum rispetto ai noti prodotti tecnici di design industriale dell’azienda di Ivrea. Si tratta quasi di un’eterogenea collezione speciale, di cui Giorgio Soavi si fa carico (disegnando anche degli articoli) dai primi anni Sessanta fino al 1990, presso l’Ufficio Pubblicità e Stampa, e in cui si riflette la ricerca di alcuni designer legati all’azienda e non. Non da ultimo, degli esempi utili per comprendere la politica d'immagine Olivetti e la circolarità tra grafica, design, arte. Il contributo intende ripercorrere le principali tipologie di questo ‘merchandising’ aziendale soffermandosi in particolare sugli oggetti per la scrivania più noti e progettati da importanti designer del periodo come: Marcello Nizzoli, Bruno Munari, Ettore Sottsass, ma anche Albert Leclerc, collaboratore di Sottsass in Olivetti, e gli artisti Jean Michel Folon e Fernando Maza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2981533