Nel dibattito pubblico che accompagna il processo, ormai ventennale, di progettazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino, la riflessione sugli spazi del nuovo ospedale ha ricoperto un ruolo di primo piano. Meno si è detto sul nuovo Campus di Medicina e Ingegneria biomedica che dovrebbe sorgere sull’area e che vede coinvolte le due maggiori istituzioni universitarie torinesi (Università e Politecnico). Il progetto (ancora agli inizi) del nuovo polo universitario apre a molti interrogativi: come si disegna un campus per le scienze mediche incastonato nel tessuto urbano? Quale modello d’insediamento permette di organizzare il sistema di relazioni tra le attività ospedaliere e quelle della didattica e della ricerca universitaria? A quali sfide dovranno rispondere gli spazi del campus per l’università del domani? Domande oltremodo legittime, se si osserva quanto rapidamente e radicalmente siano mutati gli spazi universitari per le scienze mediche in tutto il mondo. L’accesso a strumentazioni tecniche sempre più sofisticate, gli approcci alla ricerca basati sull’intersezione tra discipline, l’introduzione di nuove forme di didattica, come quelle basate sulla simulazione medica avanzata o sull’interactive digital learning, sono tra i principali fattori che stanno orientando un profondo ripensamento delle strutture universitarie dei maggiori poli di formazione medica a livello internazionale. Per contribuire alla discussione sul progetto, abbiamo individuato 5 questioni, e altrettanti casi studio, viaggiando tra New York, Copenaghen, Cleveland, Stoccolma e Stanford.
Campus per le scienze mediche: 5 temi per 5 casi studio. Lo stato dell’arte per la progettazione degli spazi universitari attraverso alcune realizzazioni internazionali / Barioglio, Caterina; Gardella, Federica Joe. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2284-1369. - ELETTRONICO. - (2023).
Campus per le scienze mediche: 5 temi per 5 casi studio. Lo stato dell’arte per la progettazione degli spazi universitari attraverso alcune realizzazioni internazionali
Barioglio, Caterina;Gardella, Federica Joe
2023
Abstract
Nel dibattito pubblico che accompagna il processo, ormai ventennale, di progettazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino, la riflessione sugli spazi del nuovo ospedale ha ricoperto un ruolo di primo piano. Meno si è detto sul nuovo Campus di Medicina e Ingegneria biomedica che dovrebbe sorgere sull’area e che vede coinvolte le due maggiori istituzioni universitarie torinesi (Università e Politecnico). Il progetto (ancora agli inizi) del nuovo polo universitario apre a molti interrogativi: come si disegna un campus per le scienze mediche incastonato nel tessuto urbano? Quale modello d’insediamento permette di organizzare il sistema di relazioni tra le attività ospedaliere e quelle della didattica e della ricerca universitaria? A quali sfide dovranno rispondere gli spazi del campus per l’università del domani? Domande oltremodo legittime, se si osserva quanto rapidamente e radicalmente siano mutati gli spazi universitari per le scienze mediche in tutto il mondo. L’accesso a strumentazioni tecniche sempre più sofisticate, gli approcci alla ricerca basati sull’intersezione tra discipline, l’introduzione di nuove forme di didattica, come quelle basate sulla simulazione medica avanzata o sull’interactive digital learning, sono tra i principali fattori che stanno orientando un profondo ripensamento delle strutture universitarie dei maggiori poli di formazione medica a livello internazionale. Per contribuire alla discussione sul progetto, abbiamo individuato 5 questioni, e altrettanti casi studio, viaggiando tra New York, Copenaghen, Cleveland, Stoccolma e Stanford.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2979651