TORINO. 20 anni, per non realizzare un ospedale, sono molti. Eppure, tanti ne sono passati da quando è cominciato il processo progettuale del Parco della salute e dell’innovazione. Ed è di questi giorni la notizia che, venendo meno le condizioni per la sua fattibilità, il Ministero ha nominato un commissario per far ripartire il processo da zero. Come è possibile che, in vent’anni, una regione economicamente sana e di solide tradizioni amministrative come il Piemonte non sia stata capace di dotarsi di una struttura ospedaliera adeguata alle proprie esigenze? Come è possibile che non sia stato possibile perseguire un disegno di minima razionalizzazione dell’organizzazione sanitaria, tale per cui da quattro ospedali fisicamente obsoleti e amministrativamente costosi non si potesse optare per un solo grande e nuovo ospedale, più performante e meno costoso? Una prima risposta è prettamente politica: perché il Piemonte, al contrario di altre regioni di sicura continuità politica (come la Toscana, che questo accorpamento è riuscito a realizzarlo), ha subito i ribaltamenti progettuali delle diverse forze politiche che si sono alternate al governo. Se però si osserva il processo che porta al fallimento attuale dell’operazione e si entra nel merito del complesso avvicendarsi d’ipotesi progettuali, leggi speciali e luoghi candidati a ospitare l’ospedale, emerge una seconda risposta, meno legata a un discorso esclusivamente politico e più legata alla forma degli specifici provvedimenti con cui il progetto dell’ospedale si è progressivamente consolidato nel tempo. Ripercorrere la storia delle ipotesi progettuali alternatesi sull’ospedale permette infatti di cogliere come quella razionalità generale a cui sempre si appellano i diversi progetti sia in realtà il prodotto di un’infinità di razionalità particolari, spesso contraddittorie e sovente anche in conflitto tra loro.

Torino, la saga del Parco della salute. 20 anni di decisioni incerte per un intervento che deve ripartire da zero / Durbiano, Giovanni; Gardella, FEDERICA JOE. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2284-1369. - ELETTRONICO. - (2023).

Torino, la saga del Parco della salute. 20 anni di decisioni incerte per un intervento che deve ripartire da zero

Durbiano Giovanni;Gardella Federica Joe
2023

Abstract

TORINO. 20 anni, per non realizzare un ospedale, sono molti. Eppure, tanti ne sono passati da quando è cominciato il processo progettuale del Parco della salute e dell’innovazione. Ed è di questi giorni la notizia che, venendo meno le condizioni per la sua fattibilità, il Ministero ha nominato un commissario per far ripartire il processo da zero. Come è possibile che, in vent’anni, una regione economicamente sana e di solide tradizioni amministrative come il Piemonte non sia stata capace di dotarsi di una struttura ospedaliera adeguata alle proprie esigenze? Come è possibile che non sia stato possibile perseguire un disegno di minima razionalizzazione dell’organizzazione sanitaria, tale per cui da quattro ospedali fisicamente obsoleti e amministrativamente costosi non si potesse optare per un solo grande e nuovo ospedale, più performante e meno costoso? Una prima risposta è prettamente politica: perché il Piemonte, al contrario di altre regioni di sicura continuità politica (come la Toscana, che questo accorpamento è riuscito a realizzarlo), ha subito i ribaltamenti progettuali delle diverse forze politiche che si sono alternate al governo. Se però si osserva il processo che porta al fallimento attuale dell’operazione e si entra nel merito del complesso avvicendarsi d’ipotesi progettuali, leggi speciali e luoghi candidati a ospitare l’ospedale, emerge una seconda risposta, meno legata a un discorso esclusivamente politico e più legata alla forma degli specifici provvedimenti con cui il progetto dell’ospedale si è progressivamente consolidato nel tempo. Ripercorrere la storia delle ipotesi progettuali alternatesi sull’ospedale permette infatti di cogliere come quella razionalità generale a cui sempre si appellano i diversi progetti sia in realtà il prodotto di un’infinità di razionalità particolari, spesso contraddittorie e sovente anche in conflitto tra loro.
2023
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2977902