Un progetto di riuso implica un processo di trasformazione dell’esistente, in cui la costruzione di nuove tracce e narrazioni deve confrontarsi con un radicamento nel passato e con la stratificazione dei luoghi, guardando al futuro e al contempo costruendo continuità con la tradizione. Comporta un processo attivo, in cui una selezione di elementi esistenti viene riempita di un nuovo significato, dando continuità alla vita del bene . Il progetto di riuso è fortemente connesso con il patrimonio esistente: esso presenta la sfida di preservare da un lato la stratificazione storica dei manufatti, comprendendone storia, significato e condizioni, e al contempo di proporre un ruolo rinnovato per essi all’interno del contesto urbano. Ciò avviene per esempio quando la riconversione di un ex deposito industriale - le ex locomotive Sant’Erasmo di Palermo - in un ecomuseo diventa occasione tangibile per mantenere viva la memoria del luogo, in particolare del tratto di costa in cui si colloca, apparentemente dimenticata dai suoi abitanti. L’ecomuseo Mare Memoria Viva si presenta infatti come un progetto di intervento territoriale dedicato al rapporto tra la città di Palermo e il mare, la cui collezione ricompone una storia collettiva delle trasformazioni urbane della città, ripercorrendo i 26 km di costa sud attraverso differenti materiali, racconti, testimonianze: attivando una presa di coscienza da parte dei cittadini del proprio territorio e un desiderio di partecipazione, la memoria resta viva e il passato diventa guida nel presente e stimolo per la visione di un futuro collettivo. Lo studio dell’Ecomuseo vuole essere pretesto per riconsiderare come al progetto di riuso, oltre alle implicazioni più recenti di carattere energetico e ambientale, in cui diviene una modalità riconosciuta del recupero sostenibile, possa essere attribuito, tramite nuove pratiche innovative, un modello di risposta di carattere sociale e culturale in aree marginali dello spazio urbano. Oltre alla valorizzazione innovativa e democratica del patrimonio locale, infatti, innescando processi di rigenerazione urbana, esso mira all’inclusione sociale, proponendosi come spazio di aggregazione culturale e attivando dinamiche di cambiamento in un quartiere degradato, dove non esiste un senso di comunità e dello stare insieme collettivo. Muovendosi fra la scala materiale e quella immateriale, rivela strumenti operativi e di conoscenza per portare un miglioramento alla cultura locale, offrendo un'infrastruttura a bisogni emergenti, che possa attivare sani processi di rinnovamento lungo la costa del mediterraneo.

Il mare ritrovato / DI FELICE, Caterina. - In: OFFICINA. - ISSN 2532-1218. - STAMPA. - 37:(2022), pp. 70-71.

Il mare ritrovato

CATERINA DI FELICE
2022

Abstract

Un progetto di riuso implica un processo di trasformazione dell’esistente, in cui la costruzione di nuove tracce e narrazioni deve confrontarsi con un radicamento nel passato e con la stratificazione dei luoghi, guardando al futuro e al contempo costruendo continuità con la tradizione. Comporta un processo attivo, in cui una selezione di elementi esistenti viene riempita di un nuovo significato, dando continuità alla vita del bene . Il progetto di riuso è fortemente connesso con il patrimonio esistente: esso presenta la sfida di preservare da un lato la stratificazione storica dei manufatti, comprendendone storia, significato e condizioni, e al contempo di proporre un ruolo rinnovato per essi all’interno del contesto urbano. Ciò avviene per esempio quando la riconversione di un ex deposito industriale - le ex locomotive Sant’Erasmo di Palermo - in un ecomuseo diventa occasione tangibile per mantenere viva la memoria del luogo, in particolare del tratto di costa in cui si colloca, apparentemente dimenticata dai suoi abitanti. L’ecomuseo Mare Memoria Viva si presenta infatti come un progetto di intervento territoriale dedicato al rapporto tra la città di Palermo e il mare, la cui collezione ricompone una storia collettiva delle trasformazioni urbane della città, ripercorrendo i 26 km di costa sud attraverso differenti materiali, racconti, testimonianze: attivando una presa di coscienza da parte dei cittadini del proprio territorio e un desiderio di partecipazione, la memoria resta viva e il passato diventa guida nel presente e stimolo per la visione di un futuro collettivo. Lo studio dell’Ecomuseo vuole essere pretesto per riconsiderare come al progetto di riuso, oltre alle implicazioni più recenti di carattere energetico e ambientale, in cui diviene una modalità riconosciuta del recupero sostenibile, possa essere attribuito, tramite nuove pratiche innovative, un modello di risposta di carattere sociale e culturale in aree marginali dello spazio urbano. Oltre alla valorizzazione innovativa e democratica del patrimonio locale, infatti, innescando processi di rigenerazione urbana, esso mira all’inclusione sociale, proponendosi come spazio di aggregazione culturale e attivando dinamiche di cambiamento in un quartiere degradato, dove non esiste un senso di comunità e dello stare insieme collettivo. Muovendosi fra la scala materiale e quella immateriale, rivela strumenti operativi e di conoscenza per portare un miglioramento alla cultura locale, offrendo un'infrastruttura a bisogni emergenti, che possa attivare sani processi di rinnovamento lungo la costa del mediterraneo.
2022
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
OFFICINA37_web (1).pdf

accesso aperto

Descrizione: Full text
Tipologia: 2a Post-print versione editoriale / Version of Record
Licenza: Creative commons
Dimensione 2.25 MB
Formato Adobe PDF
2.25 MB Adobe PDF Visualizza/Apri
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2965718