Il presente contributo si pone l’obiettivo di perlustrare e incrementare la conoscenza sulla questione del rinnovamento del gusto e sulle pratiche di cantiere che caratterizzano il Piemonte di fine Ottocento, attraverso la lettura dei fondi archivistici relativi al cantiere di restauro eseguito all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate a Montà d’Alba nel 1877. Avendo questo visto il coinvolgimento dell’operato del pittore Placido Mossello, in un primo momento lo studio si sofferma sull’analisi dell’Archivio Musso Clemente, presso il Laboratorio di Storia e Beni Culturali del Politecnico di Torino – DIST, dove sono conservati bozzetti, fotografie e appunti attribuibili all’artista. A partire da questa ineludibile base documentaria, vengono poi individuati i principali temi di riflessione, connessi sia alla fitta rete di relazioni familiari e rapporti professionali in cui Mossello è coinvolto, sia alle operazioni di cantiere connotanti gli interventi da lui eseguiti. Inoltre, la sua diretta partecipazione a cantieri di notevole rilevanza, impone la necessità di volgere l’attenzione ad altri fondi archivistici, nell’intento di comprendere il rapporto con l’architettura preesistente e ricostruire le relazioni tra l’artista e la committenza. L’intreccio di fonti inedite, disegni e ricognizioni sull’attuale stato di conservazione permette infine di approfondire e offrire una interpretazione storico-critica del caso studio implicato, dove il progetto di decorazione realizzato da Placido Mossello in collaborazione con i fratelli Carlo e Domenico assume un ruolo centrale nell’organizzazione e nella gestione del cantiere. Pertanto, l’obiettivo di questa riflessione è duplice: da un lato desidera indagare processi e saperi della prassi architettonico-artistica a partire da un significativo corpus archivistico e nel rapporto con le rimanenze materiali attuali, dall’altro vuole contribuire a implementare la conoscenza di un bene architettonico paradigmatico, fortemente connotato dall’intervento di fine XIX secolo.
Placido Mossello e la Chiesa di Sant’Antonio Abate a Montà d’Alba: il cantiere del 1877 tra preesistenza e rinnovamento / Beltramo, Giulia - In: Archivi e cantieri per interpretare il patrimonio - Archives et chantiers pour l’interprétation du patrimoine / Devoti C., Naretto M.. - STAMPA. - Firenze : All'insegna del Giglio, 2021. - ISBN 978-88-9285-041-5. - pp. 107-116 [10.36153/heredium02-014]
Placido Mossello e la Chiesa di Sant’Antonio Abate a Montà d’Alba: il cantiere del 1877 tra preesistenza e rinnovamento
Giulia Beltramo
2021
Abstract
Il presente contributo si pone l’obiettivo di perlustrare e incrementare la conoscenza sulla questione del rinnovamento del gusto e sulle pratiche di cantiere che caratterizzano il Piemonte di fine Ottocento, attraverso la lettura dei fondi archivistici relativi al cantiere di restauro eseguito all’interno della Chiesa di Sant’Antonio Abate a Montà d’Alba nel 1877. Avendo questo visto il coinvolgimento dell’operato del pittore Placido Mossello, in un primo momento lo studio si sofferma sull’analisi dell’Archivio Musso Clemente, presso il Laboratorio di Storia e Beni Culturali del Politecnico di Torino – DIST, dove sono conservati bozzetti, fotografie e appunti attribuibili all’artista. A partire da questa ineludibile base documentaria, vengono poi individuati i principali temi di riflessione, connessi sia alla fitta rete di relazioni familiari e rapporti professionali in cui Mossello è coinvolto, sia alle operazioni di cantiere connotanti gli interventi da lui eseguiti. Inoltre, la sua diretta partecipazione a cantieri di notevole rilevanza, impone la necessità di volgere l’attenzione ad altri fondi archivistici, nell’intento di comprendere il rapporto con l’architettura preesistente e ricostruire le relazioni tra l’artista e la committenza. L’intreccio di fonti inedite, disegni e ricognizioni sull’attuale stato di conservazione permette infine di approfondire e offrire una interpretazione storico-critica del caso studio implicato, dove il progetto di decorazione realizzato da Placido Mossello in collaborazione con i fratelli Carlo e Domenico assume un ruolo centrale nell’organizzazione e nella gestione del cantiere. Pertanto, l’obiettivo di questa riflessione è duplice: da un lato desidera indagare processi e saperi della prassi architettonico-artistica a partire da un significativo corpus archivistico e nel rapporto con le rimanenze materiali attuali, dall’altro vuole contribuire a implementare la conoscenza di un bene architettonico paradigmatico, fortemente connotato dall’intervento di fine XIX secolo.File | Dimensione | Formato | |
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