Il saggio traccia un quadro, attraverso la lettura di documenti di prima mano e sulla base dell’ampia storiografia disponibile, sull’opera di Antonio Bertola (Muzzano, 1647-1719) ingegnere militare e architetto, e sul contributo che la sua poliedrica figura ha offerto per la definizione dello Stato Sabaudo negli anni di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, Madama Reale e poi Reggente, nel contesto politico tra il governo di Carlo Emanuele II e l’ascesa di Vittorio Amedeo II. I motivi di scambio, le committenze dirette, le interrelazioni tra Maria Giovanna Battista e Antonio Bertola nell’obiettivo della costruzione di una capitale modernamente dotata e difesa, sono molteplici nell’arco di due esperienze di vita pressoché allineate cronologicamente. Il quadro dinastico, politico e sociale del periodo e i suoi processi di rappresentazione attraverso l’architettura, la forma urbana e l’infrastrutturazione territoriale, si profilano tra due grandi capisaldi architettonico-artistici: i grandi cantieri di Guarino Guarino e l’affermarsi di Filippo Juvarra. Sono i cardini che contrassegnano, in una certa misura, la fortuna stessa e il tramonto di Antonio Bertola, il cui apporto, già ben sviscerato nell’ordine degli affidamenti militari, si svolge diffusamente anche sul piano delle fabbriche religiose e ‘civili’, dando avvio a una stirpe di professionisti per lungo tempo accreditati e attivi nel comparto sabaudo.
Antonio Bertola e le commesse della Reggente / Naretto, Monica (LA CIVILTÀ DELLE CORTI). - In: Maria Giovanna Battista di Savoia-Namours. Stato, capitale, architettura / Devoti C. (a cura di). - STAMPA. - Firenze : Leo S. Olschki Editore, 2021. - ISBN 9788822267764. - pp. 321-344
Antonio Bertola e le commesse della Reggente
NARETTO MONICA
2021
Abstract
Il saggio traccia un quadro, attraverso la lettura di documenti di prima mano e sulla base dell’ampia storiografia disponibile, sull’opera di Antonio Bertola (Muzzano, 1647-1719) ingegnere militare e architetto, e sul contributo che la sua poliedrica figura ha offerto per la definizione dello Stato Sabaudo negli anni di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, Madama Reale e poi Reggente, nel contesto politico tra il governo di Carlo Emanuele II e l’ascesa di Vittorio Amedeo II. I motivi di scambio, le committenze dirette, le interrelazioni tra Maria Giovanna Battista e Antonio Bertola nell’obiettivo della costruzione di una capitale modernamente dotata e difesa, sono molteplici nell’arco di due esperienze di vita pressoché allineate cronologicamente. Il quadro dinastico, politico e sociale del periodo e i suoi processi di rappresentazione attraverso l’architettura, la forma urbana e l’infrastrutturazione territoriale, si profilano tra due grandi capisaldi architettonico-artistici: i grandi cantieri di Guarino Guarino e l’affermarsi di Filippo Juvarra. Sono i cardini che contrassegnano, in una certa misura, la fortuna stessa e il tramonto di Antonio Bertola, il cui apporto, già ben sviscerato nell’ordine degli affidamenti militari, si svolge diffusamente anche sul piano delle fabbriche religiose e ‘civili’, dando avvio a una stirpe di professionisti per lungo tempo accreditati e attivi nel comparto sabaudo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2948027