Il patrimonio architettonico di interesse religioso innerva in maniera capillare il territorio italiano ed è soggetto a tutte le pericolosità che qui trovano particolare concentrazione (sismica, alluvionale, da frana o incendio, ecc.). L’esposizione a diversi tipi di rischio, aggravata dal sottoutilizzo e da frequenti situazioni di insufficiente manutenzione, rende attuale e necessario lo sviluppo di strategie di tutela, riuso o trasformazione di questo patrimonio al fine di garantirne la sicurezza e la conservazione. In questa prospettiva, il contributo presenta i primi esiti di un progetto di ricerca, condotto al Politecnico di Torino, mirato alla definizione di un’istruttoria per lo sviluppo di metodi di analisi speditivi della vulnerabilità e dei rischi cui è soggetto il patrimonio ecclesiastico, nel territorio di riferimento, da utilizzare a sostegno della gestione dei beni e nella pianificazione di interventi e attività. Tale strumento è stato sviluppato solamente a partire dalla diponibilità di informazioni sistematiche e aggiornate, acquisite da banche dati open-access, sul patrimonio e può essere utilizzato affinché nuove strategie di riuso e trasformazione siano ottimizzate secondo criteri di idoneità territoriali, strutturali e distributive, ecc. Sebbene il metodo proposto non possa attualmente essere applicato al patrimonio degli ordini e delle congregazioni religiose – tema qui proposto alla nostra riflessione –, poiché non ancora coinvolto in operazioni sistematiche di censimento e catalogazione, le possibilità di valutazione offerte dallo strumento presentato apre a nuove prospettive di approfondimento e analisi che potranno essere condotte in futuro.
Patrimonio ecclesiastico, rischio e pianificazione: un approccio a scala vasta alla cura e alla prevenzione / DE LUCIA, Giulia. - In: IN BO. - ISSN 2036-1602. - ELETTRONICO. - 12:6(2021), pp. 120-135. [10.6092/issn.2036-1602/11215]
Patrimonio ecclesiastico, rischio e pianificazione: un approccio a scala vasta alla cura e alla prevenzione
Giulia De Lucia
2021
Abstract
Il patrimonio architettonico di interesse religioso innerva in maniera capillare il territorio italiano ed è soggetto a tutte le pericolosità che qui trovano particolare concentrazione (sismica, alluvionale, da frana o incendio, ecc.). L’esposizione a diversi tipi di rischio, aggravata dal sottoutilizzo e da frequenti situazioni di insufficiente manutenzione, rende attuale e necessario lo sviluppo di strategie di tutela, riuso o trasformazione di questo patrimonio al fine di garantirne la sicurezza e la conservazione. In questa prospettiva, il contributo presenta i primi esiti di un progetto di ricerca, condotto al Politecnico di Torino, mirato alla definizione di un’istruttoria per lo sviluppo di metodi di analisi speditivi della vulnerabilità e dei rischi cui è soggetto il patrimonio ecclesiastico, nel territorio di riferimento, da utilizzare a sostegno della gestione dei beni e nella pianificazione di interventi e attività. Tale strumento è stato sviluppato solamente a partire dalla diponibilità di informazioni sistematiche e aggiornate, acquisite da banche dati open-access, sul patrimonio e può essere utilizzato affinché nuove strategie di riuso e trasformazione siano ottimizzate secondo criteri di idoneità territoriali, strutturali e distributive, ecc. Sebbene il metodo proposto non possa attualmente essere applicato al patrimonio degli ordini e delle congregazioni religiose – tema qui proposto alla nostra riflessione –, poiché non ancora coinvolto in operazioni sistematiche di censimento e catalogazione, le possibilità di valutazione offerte dallo strumento presentato apre a nuove prospettive di approfondimento e analisi che potranno essere condotte in futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2933974