La resilienza co-evolutiva rimanda alle capacità del sistema – e di tutte le sue componenti socio-ecologiche, tecniche, infrastrutturali – di mantenere e/o rapidamente ritornare alle funzioni di base, di adattarsi al cambiamento, di trasformare le componenti che ne limitano l’attuale e futura capacità di evo- luzione, in risposta a shock inattesi. La resilienza, in questa logica, è proprietà strutturale del sistema territoriale correlata alle sue capacità di auto-organiz- zazione, di adattamento alle mutate condizioni (senza ovviamente rinunciare a mitigare gli effetti parzialmente o completamente reversibili) e di mobilitazione di risorse endogene ed esogene, per raggiungere nuovi livelli di funzionamento, in alcuni casi addirittura migliori di quelli preesistenti al disastro. In seguito alla presentazione della metodologia di ricerca portata avanti nei comuni umbri colpiti dai terremoti del 2016/2017, la seconda parte del contri- buto presenta l’innovazione comunitaria in atto in alcuni contesti emergenziali, concentrandosi sul rapporto uomo-ambiente e su come questo si sia modifi- cato attraverso l’azione diretta degli abitanti. Infine, la terza parte propone l’urbanistica tattica quale strumento di co-design della città distrutta, giungendo a prime considerazioni sull’utilità dell’intervento sociale per risignificare modelli tradizionali di gestione dell’emergenza.
Abilitare le comunità nei contesti emergenziali. Urbanistica tattica come strategia / Biccheri, Gaia; Brunetta, Grazia - In: Sulle tracce dell'Appennino che cambia. Voci dalla ricerca sul post-terremoto del 2016-17 / Emidio di Treviri. - ELETTRONICO. - [s.l] : Il Bene Comune edizioni, 2021. - ISBN 9788896068533. - pp. 63-72
Abilitare le comunità nei contesti emergenziali. Urbanistica tattica come strategia
Biccheri, Gaia;Brunetta, Grazia
2021
Abstract
La resilienza co-evolutiva rimanda alle capacità del sistema – e di tutte le sue componenti socio-ecologiche, tecniche, infrastrutturali – di mantenere e/o rapidamente ritornare alle funzioni di base, di adattarsi al cambiamento, di trasformare le componenti che ne limitano l’attuale e futura capacità di evo- luzione, in risposta a shock inattesi. La resilienza, in questa logica, è proprietà strutturale del sistema territoriale correlata alle sue capacità di auto-organiz- zazione, di adattamento alle mutate condizioni (senza ovviamente rinunciare a mitigare gli effetti parzialmente o completamente reversibili) e di mobilitazione di risorse endogene ed esogene, per raggiungere nuovi livelli di funzionamento, in alcuni casi addirittura migliori di quelli preesistenti al disastro. In seguito alla presentazione della metodologia di ricerca portata avanti nei comuni umbri colpiti dai terremoti del 2016/2017, la seconda parte del contri- buto presenta l’innovazione comunitaria in atto in alcuni contesti emergenziali, concentrandosi sul rapporto uomo-ambiente e su come questo si sia modifi- cato attraverso l’azione diretta degli abitanti. Infine, la terza parte propone l’urbanistica tattica quale strumento di co-design della città distrutta, giungendo a prime considerazioni sull’utilità dell’intervento sociale per risignificare modelli tradizionali di gestione dell’emergenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2929692