Quando Benedetto Alfieri progetta la grande Cavallerizza per il complesso di scuderie del Palazzo Reale in Torino, i Paggi sono ancora alloggiati nelle maniche dell’Accademia, sin dal XVII secolo. Ma i disegni di presentazione del complesso, eseguiti nel secondo Settecento, presentano una soluzione diversa, con le stanze dei Paggi poste al di sopra del grande vano del maneggio. Questa soluzione è forse dovuta a quanto Alfieri sperimenta a Venaria Reale nel 1750, quando prende in mano le redini del grande incompiuto e ne dirige la “messa a regime”. Grazie ai manufatti realizzati da Filippo Juvarra a partire dal 1726, ovvero la Grande Scuderia e la Citroniera affiancate, si erano resi disponibili enormi spazi fra l’estradosso delle volte e la copertura. Nel 1750, un anno prima che Alfieri dia il via alla nuova manica che ospiterà l’appartamento del duca di Savoia e che – grazie al rondò – costituirà la grande cerniera dove il percorso di collegamento interno ruota da est verso sud – vengono disposte circa 22.000 lire per la realizzazione di una “abitazione per i paggi d’onore”. I lavori vengono affidati alla fine di aprile 1750 all’impresario Cesare Castelli. La cosiddetta “abitazione” è di dimensioni colossali, occupando tutta la lunghezza dello spazio sopra la Citroniera (circa 150 m) e parte della testata est di quello sopra la Grande Scuderia. I rilievi del 1765 circa e le liste delle funzioni del 1775-76 ci informano in dettaglio sulla distribuzione. I disegni contenuti nell’album di rilievi di Venaria Reale redatto per essere inviato a Napoli nel 1785 forniscono la sezione longitudinale degli spazi. I paggi dispongono di 24 ambienti, tutti affacciati verso sud, preceduti dall’appartamento dei Governatori e fronteggiati, a nord, dalle stanze dei servitori. Il cuore della manica, però, è occupato da un grande salone per gli esercizi di danza e di scherma, esposto a sud. Nella testata verso il borgo gli spazi della vita quotidiana: cucina, dispensa, sala da pranzo e abitazione del Mastro della Casa.

Gli spazi per i paggi nelle residenze. Il caso del Palazzo Reale di Torino e di Venaria Reale / Cornaglia, Paolo - In: Paggi e paggerie nelle corti italiane. Educare all’arte del comando / Merlotti A.. - STAMPA. - Firenze : Leo S. Olschki, 2021. - ISBN 978 88 222 6742 9. - pp. 141-149

Gli spazi per i paggi nelle residenze. Il caso del Palazzo Reale di Torino e di Venaria Reale

cornaglia
2021

Abstract

Quando Benedetto Alfieri progetta la grande Cavallerizza per il complesso di scuderie del Palazzo Reale in Torino, i Paggi sono ancora alloggiati nelle maniche dell’Accademia, sin dal XVII secolo. Ma i disegni di presentazione del complesso, eseguiti nel secondo Settecento, presentano una soluzione diversa, con le stanze dei Paggi poste al di sopra del grande vano del maneggio. Questa soluzione è forse dovuta a quanto Alfieri sperimenta a Venaria Reale nel 1750, quando prende in mano le redini del grande incompiuto e ne dirige la “messa a regime”. Grazie ai manufatti realizzati da Filippo Juvarra a partire dal 1726, ovvero la Grande Scuderia e la Citroniera affiancate, si erano resi disponibili enormi spazi fra l’estradosso delle volte e la copertura. Nel 1750, un anno prima che Alfieri dia il via alla nuova manica che ospiterà l’appartamento del duca di Savoia e che – grazie al rondò – costituirà la grande cerniera dove il percorso di collegamento interno ruota da est verso sud – vengono disposte circa 22.000 lire per la realizzazione di una “abitazione per i paggi d’onore”. I lavori vengono affidati alla fine di aprile 1750 all’impresario Cesare Castelli. La cosiddetta “abitazione” è di dimensioni colossali, occupando tutta la lunghezza dello spazio sopra la Citroniera (circa 150 m) e parte della testata est di quello sopra la Grande Scuderia. I rilievi del 1765 circa e le liste delle funzioni del 1775-76 ci informano in dettaglio sulla distribuzione. I disegni contenuti nell’album di rilievi di Venaria Reale redatto per essere inviato a Napoli nel 1785 forniscono la sezione longitudinale degli spazi. I paggi dispongono di 24 ambienti, tutti affacciati verso sud, preceduti dall’appartamento dei Governatori e fronteggiati, a nord, dalle stanze dei servitori. Il cuore della manica, però, è occupato da un grande salone per gli esercizi di danza e di scherma, esposto a sud. Nella testata verso il borgo gli spazi della vita quotidiana: cucina, dispensa, sala da pranzo e abitazione del Mastro della Casa.
2021
978 88 222 6742 9
Paggi e paggerie nelle corti italiane. Educare all’arte del comando
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2914922