Nella città, nella sua conformazione urbana e architettonica, si riscontrano i documenti materiali della sua trasformazione nel tempo. Nel caso di Torino, interi settori urbani conservano i segni di una storia meno nota rispetto a quella della città aulica, ma altrettanto importante per la sua configurazione identitaria. Il fenomeno si riscontra sia negli insediamenti lungo le direttrici extraurbane che per secoli hanno disegnato il territorio esterno alla “mandorla” fortificata sia nei nuclei sorti in funzione delle barriere daziarie. Una storia testimoniata dai documenti d'archivio e da quanto ne rimane nel costruito, dai segni sul territorio come strade e conformazione degli isolati, dai caratteri stessi delle architetture; essa documenta sia la formazione di ciascun nucleo sia il loro coinvolgimento nelle importanti espansioni che, soprattutto dalla seconda metà dell'Ottocento, assecondarono in poco più di un secolo la trasformazione della città in un rilevante polo industriale. E' in sintesi la storia evolutiva dei borghi e delle borgate, nonché delle cuciture e scuciture del tessuto urbano che conseguirono al loro progressivo inglobamento nella struttura della città. Queste realtà, pur originate da dinamiche differenti e contraddistinte da una singola storia leggibile nell'ambiente e nel costruito, sono tutte riconoscibili nella ricorrenza di precisi caratteri della struttura distributiva e dell'architettura: legati, nel caso dei borghi, alla dimensione rurale tuttora coglibile e, nell'altro, a quelle nuove parti di città fuori cinta daziaria, attestanti la nuova vocazione manifatturiera e industriale di Torino, che ebbe come esito la ristrutturazione di interi settori urbani e la creazione di nuovi disegni nell'impianto urbano complessivo. Il riconoscimento dei segni che permangono nella città odierna, articolato attraverso una lettura comparata tra la documentazione storica e il rilievo critico-analitico alle diverse scale di conoscenza, permette di mettere in luce il valore storico di tracce sporadiche sopravvissute a interventi di trasformazione dei nuclei che, a differenza di altri ben conservati, hanno perso la riconoscibilità del loro valore architettonico o ambientale ma che, viceversa, li rende unici e affascinanti. Questa storia più recente e meno nota di quella della città aulica connota comunque buona parte della Torino odierna, testimoniando le fasi di una crescita urbana consistente tesa a integrare la preesistenza e il nuovo. Nelle espansioni si sono alternati infatti l'accostamento o la saldatura, pianificati e non, tra gli antichi nuclei e tracciati stradali e le nuove strutture di intere zone che hanno disegnato un nuovo volto della città, creando nuovi poli di riferimento decentrati. L'obiettivo di questo studio è dunque di identificare, attraverso una serie di casi esemplificativi, gli esiti materiali delle vicende storiche che hanno gradualmente trasformato Torino soprattutto nel secolo a cavallo tra Otto e Novecento, individuandoli sia nei chiari segni e disegni dei tracciati pianificati, sia nelle incongruenze formali degli spazi urbani e delle architetture che denunciano le difficoltà di legame tra il vecchio e il nuovo.

Antichi nuclei extraurbani nel disegno della città contemporanea / Davico, Pia - In: Centro storico valori e prospettive. Torino / Volpiano M.. - ELETTRONICO. - Gubbio : ANCSA - Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici, 2021. - ISBN 9788894108033. - pp. 43-63

Antichi nuclei extraurbani nel disegno della città contemporanea

davico pia
2021

Abstract

Nella città, nella sua conformazione urbana e architettonica, si riscontrano i documenti materiali della sua trasformazione nel tempo. Nel caso di Torino, interi settori urbani conservano i segni di una storia meno nota rispetto a quella della città aulica, ma altrettanto importante per la sua configurazione identitaria. Il fenomeno si riscontra sia negli insediamenti lungo le direttrici extraurbane che per secoli hanno disegnato il territorio esterno alla “mandorla” fortificata sia nei nuclei sorti in funzione delle barriere daziarie. Una storia testimoniata dai documenti d'archivio e da quanto ne rimane nel costruito, dai segni sul territorio come strade e conformazione degli isolati, dai caratteri stessi delle architetture; essa documenta sia la formazione di ciascun nucleo sia il loro coinvolgimento nelle importanti espansioni che, soprattutto dalla seconda metà dell'Ottocento, assecondarono in poco più di un secolo la trasformazione della città in un rilevante polo industriale. E' in sintesi la storia evolutiva dei borghi e delle borgate, nonché delle cuciture e scuciture del tessuto urbano che conseguirono al loro progressivo inglobamento nella struttura della città. Queste realtà, pur originate da dinamiche differenti e contraddistinte da una singola storia leggibile nell'ambiente e nel costruito, sono tutte riconoscibili nella ricorrenza di precisi caratteri della struttura distributiva e dell'architettura: legati, nel caso dei borghi, alla dimensione rurale tuttora coglibile e, nell'altro, a quelle nuove parti di città fuori cinta daziaria, attestanti la nuova vocazione manifatturiera e industriale di Torino, che ebbe come esito la ristrutturazione di interi settori urbani e la creazione di nuovi disegni nell'impianto urbano complessivo. Il riconoscimento dei segni che permangono nella città odierna, articolato attraverso una lettura comparata tra la documentazione storica e il rilievo critico-analitico alle diverse scale di conoscenza, permette di mettere in luce il valore storico di tracce sporadiche sopravvissute a interventi di trasformazione dei nuclei che, a differenza di altri ben conservati, hanno perso la riconoscibilità del loro valore architettonico o ambientale ma che, viceversa, li rende unici e affascinanti. Questa storia più recente e meno nota di quella della città aulica connota comunque buona parte della Torino odierna, testimoniando le fasi di una crescita urbana consistente tesa a integrare la preesistenza e il nuovo. Nelle espansioni si sono alternati infatti l'accostamento o la saldatura, pianificati e non, tra gli antichi nuclei e tracciati stradali e le nuove strutture di intere zone che hanno disegnato un nuovo volto della città, creando nuovi poli di riferimento decentrati. L'obiettivo di questo studio è dunque di identificare, attraverso una serie di casi esemplificativi, gli esiti materiali delle vicende storiche che hanno gradualmente trasformato Torino soprattutto nel secolo a cavallo tra Otto e Novecento, individuandoli sia nei chiari segni e disegni dei tracciati pianificati, sia nelle incongruenze formali degli spazi urbani e delle architetture che denunciano le difficoltà di legame tra il vecchio e il nuovo.
2021
9788894108033
Centro storico valori e prospettive. Torino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2912704