ITA: Il saggio indaga criticamente alcuni disegni elaborati da Giovanni Battista Cipriani nel corso dei suoi studi di Architettura presso Giuseppe Palazzi, negli anni Ottanta del secolo XVIII a Roma. Si studiano i rapporti tra detti disegni e le rispettive fonti grafiche note, riconducibili ad alcune tavole del Libro primo Scielta di varii tempietti antichi di Giovanni Battista Montano (Roma 1624) nell’edizione del 1684. Tali elaborati assumono un duplice significato per la storia della rappresentazione, in quanto esiti di una pratica eidetica configurantesi come processo interpretativo di una fonte grafica data – assurta a edificio di carta da rilevare e restituire sinteticamente – ovvero a risultato finale di un processo di parziale riconfigurazione dalle valenze euristiche, almeno per quanto riguarda l’utilizzo del disegno quale strumento di rappresentazione di idee e progetti dell’architetto. In questa ottica, gli elaborati di Cipriani diventano strumenti di interpretazione della pratica del rilievo del disegno, nonché simboli della valenza del disegno inteso come espressione della memoria del loro autore, quando riportati sul Libraccio, o miscellanea di memorie spettanti alle belle arti (1801 e seg.), esemplare opera omnia rappresentativa del concetto di conoscenza eidetica di Cipriani. | ENG: The essay critically investigates some drawings elaborated by Giovanni Battista Cipriani during his architectural studies with Giuseppe Palazzi, in the 1780s in Rome. Relationships between these drawings and their known graphic sources are studied and can be traced back to some plates of the first Libro primo Scielta di varii tempietti antichi di Giovanni Battista Montano (Rome 1624) in the edition of 1684. These drawings have a double meaning for the history of Representation, as they are the results of an eidetic practice that acts an interpretative process of a given graphic source – which has become a building on paper to be surveyed and synthetically redrawn – or as the final result of a process of partial reconfiguration with heuristic values, at least as regards the use of drawing as a tool for representing architect’s ideas and projects. From this point of view, Cipriani’s works become interpreting tools for the practice of surveying drawing and graphic sources, as well as symbols of the value of drawing intended as an expression of the memory of its author, as it happened when re-annotated on the Libraccio o miscellanea di memorie spettanti alle belle arti (1801 e seg.), the model of the ‘opera omnia’ representing Cipriani’s concept of eidetic knowledge.
Misura delle architetture su carta: pratiche grafico-analitiche di uno studente di Architettura intorno al 1787 | Measure of Architectures on Paper: Graphic and Analytic Practices of a Student of Architecture around 1787 / Pavignano, Martino. - In: DISEGNO. - ISSN 2533-2899. - ELETTRONICO. - 7:(2020), pp. 213-228. [10.26375/disegno.7.2020.21]
Misura delle architetture su carta: pratiche grafico-analitiche di uno studente di Architettura intorno al 1787 | Measure of Architectures on Paper: Graphic and Analytic Practices of a Student of Architecture around 1787
Martino Pavignano
2020
Abstract
ITA: Il saggio indaga criticamente alcuni disegni elaborati da Giovanni Battista Cipriani nel corso dei suoi studi di Architettura presso Giuseppe Palazzi, negli anni Ottanta del secolo XVIII a Roma. Si studiano i rapporti tra detti disegni e le rispettive fonti grafiche note, riconducibili ad alcune tavole del Libro primo Scielta di varii tempietti antichi di Giovanni Battista Montano (Roma 1624) nell’edizione del 1684. Tali elaborati assumono un duplice significato per la storia della rappresentazione, in quanto esiti di una pratica eidetica configurantesi come processo interpretativo di una fonte grafica data – assurta a edificio di carta da rilevare e restituire sinteticamente – ovvero a risultato finale di un processo di parziale riconfigurazione dalle valenze euristiche, almeno per quanto riguarda l’utilizzo del disegno quale strumento di rappresentazione di idee e progetti dell’architetto. In questa ottica, gli elaborati di Cipriani diventano strumenti di interpretazione della pratica del rilievo del disegno, nonché simboli della valenza del disegno inteso come espressione della memoria del loro autore, quando riportati sul Libraccio, o miscellanea di memorie spettanti alle belle arti (1801 e seg.), esemplare opera omnia rappresentativa del concetto di conoscenza eidetica di Cipriani. | ENG: The essay critically investigates some drawings elaborated by Giovanni Battista Cipriani during his architectural studies with Giuseppe Palazzi, in the 1780s in Rome. Relationships between these drawings and their known graphic sources are studied and can be traced back to some plates of the first Libro primo Scielta di varii tempietti antichi di Giovanni Battista Montano (Rome 1624) in the edition of 1684. These drawings have a double meaning for the history of Representation, as they are the results of an eidetic practice that acts an interpretative process of a given graphic source – which has become a building on paper to be surveyed and synthetically redrawn – or as the final result of a process of partial reconfiguration with heuristic values, at least as regards the use of drawing as a tool for representing architect’s ideas and projects. From this point of view, Cipriani’s works become interpreting tools for the practice of surveying drawing and graphic sources, as well as symbols of the value of drawing intended as an expression of the memory of its author, as it happened when re-annotated on the Libraccio o miscellanea di memorie spettanti alle belle arti (1801 e seg.), the model of the ‘opera omnia’ representing Cipriani’s concept of eidetic knowledge.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2871237