Il progetto juvarriano per la palazzina di caccia di Stupinigi, dal 1729, è stato riconosciuto dalla critica come un modello insuperato di legame tra architettura, loisir sovrano, caccia e territorio. Non si tratta infatti di sola architettura, ma di un compiuto ridisegno alla scala territoriale, nel quale già si prefigura il legame con la capitale, Torino, poi mandato in esecuzione successivamente, a partire dal 1754, in posizione frontale, mentre sul retro si disegna il tracciato della rotta reale e del reticolo delle rotte di caccia. L'album Ris. 59.4 del cosiddetto corpus juvarrianum della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, pur non mostrando disegni per questo complesso sistema integrato di architettura e paesaggio, offre all'interpretazione una serie di schizzi, di datazione precedente, che rappresentano appunto "pensieri", e divagazioni sul tema della pianta centrale e che lasciano presagire le successive scelte per la palazzina, mentre una eccezionale scenografia teatrale ha tutto il sapore delle scelte scenografiche del salone centrale della residenza. L'intreccio poi con i disegni territoriali conservati nell'Archivio Storico dell'Ordine Mauriziano, sui cui terreni sorge il complesso, conferma la complessità del progetto totalizzante del messinese.
"Pensieri" di Filippo Juvarra per Stupinigi: un disegno territoriale per l'architettura sovrana / Devoti, Chiara - In: Filippo Juvarra regista di corti e capitali dalla Sicilia al Piemonte all'Europa / Franca Porticelli, Costanza Roggero, Chiara Devoti, Gustavo Mola di Nomaglio (a cura di). - STAMPA. - Savigliano : Centro Studi Pimeontesi, 2020. - ISBN 978-88-8262-298-5. - pp. 322-332 [10.26344/JUV20.DEV]
"Pensieri" di Filippo Juvarra per Stupinigi: un disegno territoriale per l'architettura sovrana
Chiara Devoti
2020
Abstract
Il progetto juvarriano per la palazzina di caccia di Stupinigi, dal 1729, è stato riconosciuto dalla critica come un modello insuperato di legame tra architettura, loisir sovrano, caccia e territorio. Non si tratta infatti di sola architettura, ma di un compiuto ridisegno alla scala territoriale, nel quale già si prefigura il legame con la capitale, Torino, poi mandato in esecuzione successivamente, a partire dal 1754, in posizione frontale, mentre sul retro si disegna il tracciato della rotta reale e del reticolo delle rotte di caccia. L'album Ris. 59.4 del cosiddetto corpus juvarrianum della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, pur non mostrando disegni per questo complesso sistema integrato di architettura e paesaggio, offre all'interpretazione una serie di schizzi, di datazione precedente, che rappresentano appunto "pensieri", e divagazioni sul tema della pianta centrale e che lasciano presagire le successive scelte per la palazzina, mentre una eccezionale scenografia teatrale ha tutto il sapore delle scelte scenografiche del salone centrale della residenza. L'intreccio poi con i disegni territoriali conservati nell'Archivio Storico dell'Ordine Mauriziano, sui cui terreni sorge il complesso, conferma la complessità del progetto totalizzante del messinese.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2862182