Viaggiare. Aprire gli occhi su realtà lontane e sconosciute, sorprendersi e mettere in discussione convinzioni radicate negli anni. Confrontarsi con la vita di chi lotta ogni giorno per affermare il diritto ad un’esistenza dignitosa. Mettersi alla prova. Lavorare, sporcarsi le mani e impregnarsi di sudore. Vedere giorno per giorno crescere un’idea che acquisisce concretezza, si trasforma in materia. Questo libro, il cui titolo riprende il famoso testo di Hassan Fathy, è il racconto di tutto questo: un viaggio di un gruppo di studenti e giovani architetti, attraverso la progettazione e la costruzione di una Casa Comunitaria, nel villaggio indigeno di Santa Cruz Tepetotutla, nello stato di Oaxaca, Messico. Il Progetto Messico è un progetto didattico di Cooperazione allo Sviluppo in Architettura nato sulla scia del Praktikumsseminar Mexiko, che la professoressa Ingrid Goetz porta avanti da 8 anni nella Technische Universität di Berlino. Di ritorno dall’esperienza berlinese di studio e di cantiere, e laureatasi da pochi mesi in Architettura a Napoli, Roberta Nicchia ha riunito un gruppo di studenti della sua Facoltà di provenienza intorno ad un caso studio concreto, la Casa Comunitaria. Questa è l’elemento propulsore di un progetto di percorso ecoturistico, che parte dal villaggio di Santa Cruz Tepetotutla e coinvolge varie comunità limitrofe. Esso si inserisce in un processo più ampio di “Planeación del Desarrollo Territorial Sustentable de la Chinantla Alta de Oaxaca”, un piano per lo sviluppo sostenibile del territorio, elaborato dagli abitanti della regione nel tentativo di generare forme alternative di reddito. L’Ecoturismo ha cominciato ad attecchire negli ultimi anni tra varie comunità indigene messicane, come risposta allo sfruttamento selvaggio del territorio che si va delineando nel Plan Puebla-Panamà. L’ottica è quella di promuovere la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e dell’identità di luoghi ancora incontaminati e, allo stesso tempo, di far conoscere le condizioni di vita e la lotta delle popolazioni che difendono le loro terre dalla speculazione in atto. È dal sogno della comunità chinanteca di uscire dallo stato di emarginazione e povertà in cui versa, che ha origine l’Associazione Archintorno. Nell’affrontare questioni logistiche e di mediazione culturale, l’associazione si è avvalsa del prezioso aiuto dell’etnologa Angela Basoli, da anni residente in Messico per studiare da vicino la cultura chinanteca, e dell’ONG di Oaxaca “C.A.M.P.O. A.C.”, partner locale nel progetto, che lavora da oltre venti anni con le comunità della Chinantla Alta. Partendo, dunque, dal progetto di autosviluppo della comunità indigena, il Progetto Messico si pone obiettivi più ampi, affrontando una serie di tematiche legate alla progettazione nelle realtà marginali del Sud del Mondo e, più in generale, ad un diverso modo di fare Architettura. L’attenzione viene posta su temi innovativi e di impegno sociale, su un approccio concreto alle problematiche pratiche dell’esecuzione e su un metodo progettuale partecipativo, che ha coinvolto la comunità e la ONG locale nella elaborazione di un progetto condiviso. Il nostro viaggio parte da Napoli, con il laboratorio interdisciplinare “Progettazione Architettonica per il sud del mondo”, presso la Facoltà di Architettura nell’a.a. 2005/2006. Il corso si è proposto di fornire strumenti teorici e tecnici per l’acquisizione di una metodologia progettuale sensibile alle specificità ambientali, culturali ed economiche dei Paesi del Sud del mondo. Il tema della Casa Comunitaria è stato sviluppato dagli studenti prevedendo la rilettura della cultura dell’abitare, delle risorse e delle tecniche costruttive locali, più o meno tradizionali, nell’ambito di una visione “moderna” e sostenibile. Questo approccio progettuale rappresenta il contributo specifico che abbiamo ritenuto di poter offrire, in quanto giovani architetti, all’incontro interculturale con la comunità indigena messicana. Lo studio e la sperimentazione progettuale, oggetto del laboratorio, trovano pratica applicazione nella fase del cantiere didattico, svoltosi dal 30 novembre 2006 al 22 febbraio 2007, in cui, insieme alla popolazione locale, abbiamo costruito la Casa Comunitaria a Santa Cruz Tepetotutla.

Costruire con la gente, una Casa Comunitaria nel villaggio di Santa Cruz Tepetotutla, Oaxaca, Messico / Basile, Alessandra; D'Andrea, Federica; de Capoa, Sofia; Nicchia, Roberta; Panaro, Simona; Pennacchio, Roberto; Russillo, Federica; Sandulli, Giuliana; Tulisi, Andrea.. - STAMPA. - (2007).

Costruire con la gente, una Casa Comunitaria nel villaggio di Santa Cruz Tepetotutla, Oaxaca, Messico

Pennacchio, Roberto;Tulisi, Andrea.
2007

Abstract

Viaggiare. Aprire gli occhi su realtà lontane e sconosciute, sorprendersi e mettere in discussione convinzioni radicate negli anni. Confrontarsi con la vita di chi lotta ogni giorno per affermare il diritto ad un’esistenza dignitosa. Mettersi alla prova. Lavorare, sporcarsi le mani e impregnarsi di sudore. Vedere giorno per giorno crescere un’idea che acquisisce concretezza, si trasforma in materia. Questo libro, il cui titolo riprende il famoso testo di Hassan Fathy, è il racconto di tutto questo: un viaggio di un gruppo di studenti e giovani architetti, attraverso la progettazione e la costruzione di una Casa Comunitaria, nel villaggio indigeno di Santa Cruz Tepetotutla, nello stato di Oaxaca, Messico. Il Progetto Messico è un progetto didattico di Cooperazione allo Sviluppo in Architettura nato sulla scia del Praktikumsseminar Mexiko, che la professoressa Ingrid Goetz porta avanti da 8 anni nella Technische Universität di Berlino. Di ritorno dall’esperienza berlinese di studio e di cantiere, e laureatasi da pochi mesi in Architettura a Napoli, Roberta Nicchia ha riunito un gruppo di studenti della sua Facoltà di provenienza intorno ad un caso studio concreto, la Casa Comunitaria. Questa è l’elemento propulsore di un progetto di percorso ecoturistico, che parte dal villaggio di Santa Cruz Tepetotutla e coinvolge varie comunità limitrofe. Esso si inserisce in un processo più ampio di “Planeación del Desarrollo Territorial Sustentable de la Chinantla Alta de Oaxaca”, un piano per lo sviluppo sostenibile del territorio, elaborato dagli abitanti della regione nel tentativo di generare forme alternative di reddito. L’Ecoturismo ha cominciato ad attecchire negli ultimi anni tra varie comunità indigene messicane, come risposta allo sfruttamento selvaggio del territorio che si va delineando nel Plan Puebla-Panamà. L’ottica è quella di promuovere la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e dell’identità di luoghi ancora incontaminati e, allo stesso tempo, di far conoscere le condizioni di vita e la lotta delle popolazioni che difendono le loro terre dalla speculazione in atto. È dal sogno della comunità chinanteca di uscire dallo stato di emarginazione e povertà in cui versa, che ha origine l’Associazione Archintorno. Nell’affrontare questioni logistiche e di mediazione culturale, l’associazione si è avvalsa del prezioso aiuto dell’etnologa Angela Basoli, da anni residente in Messico per studiare da vicino la cultura chinanteca, e dell’ONG di Oaxaca “C.A.M.P.O. A.C.”, partner locale nel progetto, che lavora da oltre venti anni con le comunità della Chinantla Alta. Partendo, dunque, dal progetto di autosviluppo della comunità indigena, il Progetto Messico si pone obiettivi più ampi, affrontando una serie di tematiche legate alla progettazione nelle realtà marginali del Sud del Mondo e, più in generale, ad un diverso modo di fare Architettura. L’attenzione viene posta su temi innovativi e di impegno sociale, su un approccio concreto alle problematiche pratiche dell’esecuzione e su un metodo progettuale partecipativo, che ha coinvolto la comunità e la ONG locale nella elaborazione di un progetto condiviso. Il nostro viaggio parte da Napoli, con il laboratorio interdisciplinare “Progettazione Architettonica per il sud del mondo”, presso la Facoltà di Architettura nell’a.a. 2005/2006. Il corso si è proposto di fornire strumenti teorici e tecnici per l’acquisizione di una metodologia progettuale sensibile alle specificità ambientali, culturali ed economiche dei Paesi del Sud del mondo. Il tema della Casa Comunitaria è stato sviluppato dagli studenti prevedendo la rilettura della cultura dell’abitare, delle risorse e delle tecniche costruttive locali, più o meno tradizionali, nell’ambito di una visione “moderna” e sostenibile. Questo approccio progettuale rappresenta il contributo specifico che abbiamo ritenuto di poter offrire, in quanto giovani architetti, all’incontro interculturale con la comunità indigena messicana. Lo studio e la sperimentazione progettuale, oggetto del laboratorio, trovano pratica applicazione nella fase del cantiere didattico, svoltosi dal 30 novembre 2006 al 22 febbraio 2007, in cui, insieme alla popolazione locale, abbiamo costruito la Casa Comunitaria a Santa Cruz Tepetotutla.
2007
978-88-8497-113-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2845834