The heritage of social housing of the early twentieth century in Turin characterizes entire portions of the city and it is very diverse in terms of design solutions – which are innovative and in some cases of considerable value - and building consistency. It differs not only for the typological-functional choices adopted, but especially for the compositions of the façades, played on the close relation between the colors and the materials of the outer surfaces. In most cases this relation is the main element of architectural characterization of these complexes, from the urban scale to the detail scale. The paper aims to emphasize the value of the color-material combination, which is expressed in this built heritage in different ways, ranging from examples in which the decoration is left to the only color or to graffiti, to solutions richly played on the chromatic characteristics and the texture of the materials themselves. This combination, in its various facets, gives the building a unique aesthetic, historical, cultural and technical value, which unfortunately is often not sufficiently appreciated, especially in the redevelopment of these complexes. In this context the two settlements built at the beginning of the twentieth century by the Società Torinese per Abitazioni Popolari and designed by Pietro Fenoglio in Crocetta and Borgo San Paolo districts, represent two exemplary cases. Through a careful analysis of the rhythm of the pattern of the building envelope, the study aims to highlight as the calibrated relation between colors and materials characterizes unequivocally the image of these buildings in the urban scene and as this relation has a well-defined design dignity, because is the result of specific choices of the designer. Recognizing this value - still fragile in its assertion - it is the basic assumption for conscious interventions of restoration, able to preserve the distinctive characters of this widespread heritage, as a legacy of architectural and technical culture of a precise constructive season in Turin. Il patrimonio di edilizia sociale torinese del primo Novecento caratterizza intere porzioni della città e si presenta molto variegato dal punto di vista delle soluzioni progettuali – innovative e in alcuni casi di notevole pregio - e della consistenza edilizia. Esso si diversifica non solo per le scelte tipologico-funzionali adottate, ma soprattutto per le soluzioni compositive dei fronti, giocate sullo stretto rapporto tra i colori e i materiali delle superfici esterne. Nella maggior parte dei casi tale rapporto rappresenta l'elemento di principale caratterizzazione architettonica di questi complessi, dalla scala urbana a quella di dettaglio. Il contributo intende sottolineare il valore del binomio colore-materiale, che viene declinato in questo patrimonio secondo modalità diverse, spaziando da esempi in cui l'apparato decorativo è demandato al solo colore o al graffito, a soluzioni riccamente giocate sulle peculiarità cromatiche e di tessitura dei materiali stessi. Tale binomio, nelle sue più diverse sfaccettature, conferisce quindi all’edificio un insostituibile valore di tipo estetico, storico-culturale e tecnico, valore che purtroppo viene spesso poco considerato, soprattutto negli interventi di riqualificazione di questi complessi. In quest’ottica i due insediamenti realizzati all’inizio del Novecento dalla Società Torinese per Abitazioni Popolari su progetto di Pietro Fenoglio nei quartieri Crocetta e Borgo San Paolo, rappresentano due casi esemplari. Attraverso un’attenta analisi delle partiture compositive dell’involucro, lo studio mira a far emergere come il calibrato rapporto tra colori e materiali caratterizzi in modo inequivocabile l’immagine di questi edifici nella scena urbana e possieda una dignità progettuale ben definita, perché frutto di specifiche scelte del progettista. Riconoscere questo valore, ancora fragile nella sua affermazione, è il presupposto fondamentale per interventi di recupero consapevoli, che siano in grado di conservare i caratteri peculiari di questo patrimonio diffuso come eredità della cultura architettonica e tecnica torinese di una precisa stagione costruttiva.

The color-material relation in the social housing of the early twentieth century in Turin: knowing to protect a fragile value / Davico, Pia. - STAMPA. - World Heritage and Disaster. Knowledge, Culture and Representation. Fabbrica della Conoscenza numero 71:(2017), pp. 44-44. (Intervento presentato al convegno World Heritage and Disaster. Knowledge, Culture and Representation tenutosi a Napoli, Capri nel 15-17 giugno 2017).

The color-material relation in the social housing of the early twentieth century in Turin: knowing to protect a fragile value.

Pia Davico
2017

Abstract

The heritage of social housing of the early twentieth century in Turin characterizes entire portions of the city and it is very diverse in terms of design solutions – which are innovative and in some cases of considerable value - and building consistency. It differs not only for the typological-functional choices adopted, but especially for the compositions of the façades, played on the close relation between the colors and the materials of the outer surfaces. In most cases this relation is the main element of architectural characterization of these complexes, from the urban scale to the detail scale. The paper aims to emphasize the value of the color-material combination, which is expressed in this built heritage in different ways, ranging from examples in which the decoration is left to the only color or to graffiti, to solutions richly played on the chromatic characteristics and the texture of the materials themselves. This combination, in its various facets, gives the building a unique aesthetic, historical, cultural and technical value, which unfortunately is often not sufficiently appreciated, especially in the redevelopment of these complexes. In this context the two settlements built at the beginning of the twentieth century by the Società Torinese per Abitazioni Popolari and designed by Pietro Fenoglio in Crocetta and Borgo San Paolo districts, represent two exemplary cases. Through a careful analysis of the rhythm of the pattern of the building envelope, the study aims to highlight as the calibrated relation between colors and materials characterizes unequivocally the image of these buildings in the urban scene and as this relation has a well-defined design dignity, because is the result of specific choices of the designer. Recognizing this value - still fragile in its assertion - it is the basic assumption for conscious interventions of restoration, able to preserve the distinctive characters of this widespread heritage, as a legacy of architectural and technical culture of a precise constructive season in Turin. Il patrimonio di edilizia sociale torinese del primo Novecento caratterizza intere porzioni della città e si presenta molto variegato dal punto di vista delle soluzioni progettuali – innovative e in alcuni casi di notevole pregio - e della consistenza edilizia. Esso si diversifica non solo per le scelte tipologico-funzionali adottate, ma soprattutto per le soluzioni compositive dei fronti, giocate sullo stretto rapporto tra i colori e i materiali delle superfici esterne. Nella maggior parte dei casi tale rapporto rappresenta l'elemento di principale caratterizzazione architettonica di questi complessi, dalla scala urbana a quella di dettaglio. Il contributo intende sottolineare il valore del binomio colore-materiale, che viene declinato in questo patrimonio secondo modalità diverse, spaziando da esempi in cui l'apparato decorativo è demandato al solo colore o al graffito, a soluzioni riccamente giocate sulle peculiarità cromatiche e di tessitura dei materiali stessi. Tale binomio, nelle sue più diverse sfaccettature, conferisce quindi all’edificio un insostituibile valore di tipo estetico, storico-culturale e tecnico, valore che purtroppo viene spesso poco considerato, soprattutto negli interventi di riqualificazione di questi complessi. In quest’ottica i due insediamenti realizzati all’inizio del Novecento dalla Società Torinese per Abitazioni Popolari su progetto di Pietro Fenoglio nei quartieri Crocetta e Borgo San Paolo, rappresentano due casi esemplari. Attraverso un’attenta analisi delle partiture compositive dell’involucro, lo studio mira a far emergere come il calibrato rapporto tra colori e materiali caratterizzi in modo inequivocabile l’immagine di questi edifici nella scena urbana e possieda una dignità progettuale ben definita, perché frutto di specifiche scelte del progettista. Riconoscere questo valore, ancora fragile nella sua affermazione, è il presupposto fondamentale per interventi di recupero consapevoli, che siano in grado di conservare i caratteri peculiari di questo patrimonio diffuso come eredità della cultura architettonica e tecnica torinese di una precisa stagione costruttiva.
2017
9788865425824
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2788229