In un contesto denso di valori culturali quale quello del baluardo di Santa Giulitta nel territorio di Bagnasco, Alta Val Tanaro, un particolare approfondimento degli atelier estivi della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino ha riguardato l’indagine sul complesso religioso rappresentato dalle chiese aggregate, composto dalla cappella primitiva dedicata ai Santi Giulitta e Quirico – a cui la storiografia ha riconosciuto da tempo sicuri valori di opera artistica – e dal corpo più ampio, a essa aggregatosi in periodo successivo, cui si sono poi aggiunti l’atrio e la foresteria superiore, come annessi strettamente funzionali. Il complesso architettonico viene assunto nella disamina come fonte materiale pluristratificata e interrogabile, per indagarne la consistenza nell’obiettivo di una conservazione integrata: ne emerge un vero e proprio palinsesto, in cui ogni elemento è testimonianza di una fase che talvolta può essere ricondotta a una cronologia relativa oppure assumere, come traccia, il valore di memoria. Sono state dunque considerate la diacronia, intesa come lento trascorrere dei secoli sull’opera, e il rapporto intermittente che quest’ultima ha avuto con svariate pratiche di antropizzazione, per verificarne uno stato di conservazione profondamente segnato da condizioni ambientali, fenomeni fisiologici e interazioni umane.
Il complesso religioso di Santa Giulitta: verso una prospettiva di conservazione integrata / Naretto, Monica (HEREDIUM). - In: Un paesaggio medievale tra Piemonte e Liguria. Il sito di Santa Giulitta e l’Alta Val Tanaro / Paolo Demeglio (a cura di). - STAMPA. - Sesto Fiorentino : All'Insegna del Giglio, 2019. - ISBN 9788878149465. - pp. 253-258 [10.36153/heredium01-030]
Il complesso religioso di Santa Giulitta: verso una prospettiva di conservazione integrata
Monica Naretto
2019
Abstract
In un contesto denso di valori culturali quale quello del baluardo di Santa Giulitta nel territorio di Bagnasco, Alta Val Tanaro, un particolare approfondimento degli atelier estivi della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino ha riguardato l’indagine sul complesso religioso rappresentato dalle chiese aggregate, composto dalla cappella primitiva dedicata ai Santi Giulitta e Quirico – a cui la storiografia ha riconosciuto da tempo sicuri valori di opera artistica – e dal corpo più ampio, a essa aggregatosi in periodo successivo, cui si sono poi aggiunti l’atrio e la foresteria superiore, come annessi strettamente funzionali. Il complesso architettonico viene assunto nella disamina come fonte materiale pluristratificata e interrogabile, per indagarne la consistenza nell’obiettivo di una conservazione integrata: ne emerge un vero e proprio palinsesto, in cui ogni elemento è testimonianza di una fase che talvolta può essere ricondotta a una cronologia relativa oppure assumere, come traccia, il valore di memoria. Sono state dunque considerate la diacronia, intesa come lento trascorrere dei secoli sull’opera, e il rapporto intermittente che quest’ultima ha avuto con svariate pratiche di antropizzazione, per verificarne uno stato di conservazione profondamente segnato da condizioni ambientali, fenomeni fisiologici e interazioni umane.File | Dimensione | Formato | |
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