La Biblioteca arabo-sicula di Michele Amari, edita nella prima versione italiana nel 1880 a Torino, raccoglie oltre cento fonti arabe, di carattere geografico, storico e biografico, datate mediamente tra il X e il XV secolo, riguardanti la Sicilia. Tra queste, i testi dei geografi arabi che hanno visitato l’isola tra alto e basso medioevo, nelle fasi di dominazioni araba e normanna, rappresentano testimonianze preziose, in quanto tra le poche fonti coeve disponibili di un periodo di intensa trasformazione paesaggistica per il territorio siciliano. L’articolo intende, in una prospettiva paesaggistica e dunque di sintesi, partire dall’opera di Amari per leggere in modo integrato temi correlati ad aspetti naturali, rurali e insediativi del territorio, e ricomporre così il mosaico paesaggistico dell’isola così come percepito – e narrato con intenti non solo didascalico- funzionali ma anche di rappresentazione estetica – dai geografi arabi. Emerge un paesaggio connotato in alcuni casi da tratti evidentemente diversi dagli attuali, potenziale, implicita traccia per l’azione progettuale odierna.
Tracce di ieri per il progetto di paesaggio contemporaneo: lo sguardo dei geografi arabi sulla Sicilia tra Alto e Basso Medioevo / Fragments of the past for contemporary landscape design: The gaze of Arab geographers over Sicilian landscape between the Early and Late Middle Ages / Salizzoni, EMMA PAOLA GERMANA. - In: ATTI E RASSEGNA TECNICA. - ISSN 0004-7287. - 2:(2019), pp. 68-75.
Tracce di ieri per il progetto di paesaggio contemporaneo: lo sguardo dei geografi arabi sulla Sicilia tra Alto e Basso Medioevo / Fragments of the past for contemporary landscape design: The gaze of Arab geographers over Sicilian landscape between the Early and Late Middle Ages
Emma Salizzoni
2019
Abstract
La Biblioteca arabo-sicula di Michele Amari, edita nella prima versione italiana nel 1880 a Torino, raccoglie oltre cento fonti arabe, di carattere geografico, storico e biografico, datate mediamente tra il X e il XV secolo, riguardanti la Sicilia. Tra queste, i testi dei geografi arabi che hanno visitato l’isola tra alto e basso medioevo, nelle fasi di dominazioni araba e normanna, rappresentano testimonianze preziose, in quanto tra le poche fonti coeve disponibili di un periodo di intensa trasformazione paesaggistica per il territorio siciliano. L’articolo intende, in una prospettiva paesaggistica e dunque di sintesi, partire dall’opera di Amari per leggere in modo integrato temi correlati ad aspetti naturali, rurali e insediativi del territorio, e ricomporre così il mosaico paesaggistico dell’isola così come percepito – e narrato con intenti non solo didascalico- funzionali ma anche di rappresentazione estetica – dai geografi arabi. Emerge un paesaggio connotato in alcuni casi da tratti evidentemente diversi dagli attuali, potenziale, implicita traccia per l’azione progettuale odierna.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2777788