La cattedrale di Aosta, nel nord Italia, imponente monumento di epoca ottoniano-romanica, notissimo presso la comunità erudita sin dall’origine degli studi sull’architettura medievale e in particolare romanica, ha conosciuto scarsi interventi in età moderna (se si esclude, ovviamente, l’eccezionale facciata ornata da statue in terra cotta di età rinascimentale), ma al contrario dei restauri assai vistosi nel corso dell’Ottocento. Tra questi, la condanna generale e senza appello si è appuntata sulla cosiddetta cappella gotica, in realtà un pastiche neogotico dedicato alla Vergine del Rosario, su commessa del clero locale e in risposta a una ben precisa devozione popolare, reo di distruggere il notevole chiostro tardo gotico. Se il nuovo volume effettivamente rompe le antiche, consolidate, relazione tra i diversi corpi del complesso cattedrale, è tuttavia anche all’origine di un notevole progetto di riallestimento delle pietre antiche smontate per far posto alla cappella, di iscrizioni e lastre (un lapidario) che, traendo origine dal collezionismo erudito, conduce al museo odierno e che rappresenta una delle forme di salvaguardia della memoria prima del «restauro scientifico » contemporaneo.

La cathédrale d’Aoste et sa décoration au XIXe siècle : du monument du Moyen Âge au chantier néo-gothique de la chapelle du Rosaire. Nouvelle construction, destruction et conservation du cloître et de ses chapiteaux, entre érudition et dévotion / Devoti, Chiara. - In: ARTITALIES. - ISSN 2263-0783. - STAMPA. - n. 25-2019:(2019), pp. 96-105.

La cathédrale d’Aoste et sa décoration au XIXe siècle : du monument du Moyen Âge au chantier néo-gothique de la chapelle du Rosaire. Nouvelle construction, destruction et conservation du cloître et de ses chapiteaux, entre érudition et dévotion

Chiara Devoti
2019

Abstract

La cattedrale di Aosta, nel nord Italia, imponente monumento di epoca ottoniano-romanica, notissimo presso la comunità erudita sin dall’origine degli studi sull’architettura medievale e in particolare romanica, ha conosciuto scarsi interventi in età moderna (se si esclude, ovviamente, l’eccezionale facciata ornata da statue in terra cotta di età rinascimentale), ma al contrario dei restauri assai vistosi nel corso dell’Ottocento. Tra questi, la condanna generale e senza appello si è appuntata sulla cosiddetta cappella gotica, in realtà un pastiche neogotico dedicato alla Vergine del Rosario, su commessa del clero locale e in risposta a una ben precisa devozione popolare, reo di distruggere il notevole chiostro tardo gotico. Se il nuovo volume effettivamente rompe le antiche, consolidate, relazione tra i diversi corpi del complesso cattedrale, è tuttavia anche all’origine di un notevole progetto di riallestimento delle pietre antiche smontate per far posto alla cappella, di iscrizioni e lastre (un lapidario) che, traendo origine dal collezionismo erudito, conduce al museo odierno e che rappresenta una delle forme di salvaguardia della memoria prima del «restauro scientifico » contemporaneo.
2019
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