L’edizione 2018 di Chamois Eco-tech comprehensive plan è il proseguimento dell’esperienza di collaborazione scientifica – tra didattica e ricerca – concretizzatasi nel 2016 tra Politecnico di Torino e Comune di Chamois e attuata nel 2017 in forma in workshop di progettazione, dibattiti, proiezioni e mostre: il tema oggetto di studio è il rilancio della località turistica valdostana (completamente free-car e raggiungibile solo con funivia) a mezzo di strategie complesse, orientate alla valorizzazione e alla complessificazione dell’identità del territorio. Tali strategie sono esplorate testandole a mezzo della esplicitazione delle loro ricadute sul progetto dello spazio fisico, fortemente orientato alla qualità del built environment, da diversi punti di vista (spazi costruiti resilienti idraulicamente, autolimentati in fatto di energia, connessi con le specifiche filiere corte locali): l’obiettivo di fondo è il tratteggiare un affresco costituito da un policentrismo di segni ex-novo e di recupero, ambientalmente orientati, in coerenza con l’identità green della località turistica stessa. In continuità a questa iniziativa, l’idea del promotore e responsabile scientifico, oltre che coordinatore, dell’intera iniziativa di Chamois Eco-tech comprehensive plan - prof. Alessandro Mazzotta - è stata quella di proporre a Chamois l’opportunità di riflettere sul tema di un possibile nuovo centro di comunità (argomento oggi molto esplorato architettonicamente nel contesto alpino), ma in modo peculiare: non un manufatto architettonico in termini di icona autocelebrativa, ma una rete di segni (“base” e “antenne”) che si relazionano con le reti locali e che costruiscono il paesaggio stesso, coerentemente con l’identità di Chamois di comune articolato in più frazioni. Tale visione non è solo interpretata in termini di dilatazione spaziale del concetto di “centro civico” stesso, ma come densificazione del suo significato stesso: oltre all’ipotesi di un nuovo spazio polifunzionale - fattore di complessificazione del “vuoto” al centro del paese, connesso con altri spazi diffusi nella località - l’idea è quello di connetterne il senso anche in relazione alle esigenze dell’abitare, secondo un significato ampio, nella località: una più agevole modalità di connessione fisica con la frazione storica di La Ville (il nucleo originario di Chamois) - al fine di evitare la gentrification anagrafica – è interpretata come occasione per ipotizzare il nuovo percorso stesso come accentratore di spazi di socialità, polarizzati o diffusi, connessi con l’offerta di foresterie. A Chamois indaghiamo, dunque, non il community center, ma i communitieS centerS.

Eco-tech chamois 2018 edition : I communtieS centerS nel comprehensive plan / Mazzotta, Alessandro; Roccasalva, Giuseppe. - In: ARCHALP. - ISSN 2039-1730. - ELETTRONICO. - 15/2018:(2018), pp. 94-99.

Eco-tech chamois 2018 edition : I communtieS centerS nel comprehensive plan

Mazzotta Alessandro;Roccasalva Giuseppe
2018

Abstract

L’edizione 2018 di Chamois Eco-tech comprehensive plan è il proseguimento dell’esperienza di collaborazione scientifica – tra didattica e ricerca – concretizzatasi nel 2016 tra Politecnico di Torino e Comune di Chamois e attuata nel 2017 in forma in workshop di progettazione, dibattiti, proiezioni e mostre: il tema oggetto di studio è il rilancio della località turistica valdostana (completamente free-car e raggiungibile solo con funivia) a mezzo di strategie complesse, orientate alla valorizzazione e alla complessificazione dell’identità del territorio. Tali strategie sono esplorate testandole a mezzo della esplicitazione delle loro ricadute sul progetto dello spazio fisico, fortemente orientato alla qualità del built environment, da diversi punti di vista (spazi costruiti resilienti idraulicamente, autolimentati in fatto di energia, connessi con le specifiche filiere corte locali): l’obiettivo di fondo è il tratteggiare un affresco costituito da un policentrismo di segni ex-novo e di recupero, ambientalmente orientati, in coerenza con l’identità green della località turistica stessa. In continuità a questa iniziativa, l’idea del promotore e responsabile scientifico, oltre che coordinatore, dell’intera iniziativa di Chamois Eco-tech comprehensive plan - prof. Alessandro Mazzotta - è stata quella di proporre a Chamois l’opportunità di riflettere sul tema di un possibile nuovo centro di comunità (argomento oggi molto esplorato architettonicamente nel contesto alpino), ma in modo peculiare: non un manufatto architettonico in termini di icona autocelebrativa, ma una rete di segni (“base” e “antenne”) che si relazionano con le reti locali e che costruiscono il paesaggio stesso, coerentemente con l’identità di Chamois di comune articolato in più frazioni. Tale visione non è solo interpretata in termini di dilatazione spaziale del concetto di “centro civico” stesso, ma come densificazione del suo significato stesso: oltre all’ipotesi di un nuovo spazio polifunzionale - fattore di complessificazione del “vuoto” al centro del paese, connesso con altri spazi diffusi nella località - l’idea è quello di connetterne il senso anche in relazione alle esigenze dell’abitare, secondo un significato ampio, nella località: una più agevole modalità di connessione fisica con la frazione storica di La Ville (il nucleo originario di Chamois) - al fine di evitare la gentrification anagrafica – è interpretata come occasione per ipotizzare il nuovo percorso stesso come accentratore di spazi di socialità, polarizzati o diffusi, connessi con l’offerta di foresterie. A Chamois indaghiamo, dunque, non il community center, ma i communitieS centerS.
2018
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