I grandi programmi che segnano il rinnovamento di Torino lungo tutto l’Ottocento trovano una fondamentale espressione nelle scelte della Direzione del Genio Militare che, in città, si occupa di fabbriche di grande calibro costruite nel Seicento e nel Settecento. È il caso dei successivi interventi che interessano la Regia Accademia Militare e il Regio Arsenale, luoghi scelti e progettati per l’istruzione degli ufficiali. Significative sono le decisioni sottese a disegni che esprimono la volontà di conservare e rispettare l’esistente, dimostrandosi al tempo stesso capaci di rispondere alle domande dell’esercito del nuovo Stato unitario. Tracciando ampliamenti e nuove costruzioni, raffigurate in tavole consegnate a Palazzo di Città per la comunicazione dell’avvio dei lavori o per l’approvazione, la Regia Accademia e il Regio Arsenale diventano esempi per approfondire il ruolo dei soldati all’interno dello spazio urbano. Ai lavori che riguardano la prima seguono importanti cantieri nel secondo, collocato in un isolato ai margini tra i quartieri centrali e l’ampliamento successivo allo smantellamento della Cittadella cinquecentesca. Emerge l’Arsenale, complesso scelto da generali e ufficiali come luogo di produzione e, soprattutto, di formazione e di rappresentanza. È la sede, fin dal Settecento, della Scuola di Applicazione militare. Dai cantieri del XIX secolo spicca la grande attenzione riservata al disegno settecentesco di Antonio Felice De Vincenti, già poggiato su una soluzione elaborata da Filippo Juvarra, fondata sull’intenzione di dividere lo spazio rispetto alle funzioni d’uso. Sintesi delle scelte progettuali ottocentesche è il progetto architettonico e decorativo del padiglione di ingresso, monumentale, elegante e austero che, alla fine del secolo, spiega come i militari interpretano il diffondersi del fenomeno dell’Eclettismo.
Il Corpo del Genio militare. Gli spazi per la formazione degli ufficiali a Torino / Gianasso, E.. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - ELETTRONICO. - a. XXXVII serie III:10(2018), pp. 428-447.
Il Corpo del Genio militare. Gli spazi per la formazione degli ufficiali a Torino
Gianasso E.
2018
Abstract
I grandi programmi che segnano il rinnovamento di Torino lungo tutto l’Ottocento trovano una fondamentale espressione nelle scelte della Direzione del Genio Militare che, in città, si occupa di fabbriche di grande calibro costruite nel Seicento e nel Settecento. È il caso dei successivi interventi che interessano la Regia Accademia Militare e il Regio Arsenale, luoghi scelti e progettati per l’istruzione degli ufficiali. Significative sono le decisioni sottese a disegni che esprimono la volontà di conservare e rispettare l’esistente, dimostrandosi al tempo stesso capaci di rispondere alle domande dell’esercito del nuovo Stato unitario. Tracciando ampliamenti e nuove costruzioni, raffigurate in tavole consegnate a Palazzo di Città per la comunicazione dell’avvio dei lavori o per l’approvazione, la Regia Accademia e il Regio Arsenale diventano esempi per approfondire il ruolo dei soldati all’interno dello spazio urbano. Ai lavori che riguardano la prima seguono importanti cantieri nel secondo, collocato in un isolato ai margini tra i quartieri centrali e l’ampliamento successivo allo smantellamento della Cittadella cinquecentesca. Emerge l’Arsenale, complesso scelto da generali e ufficiali come luogo di produzione e, soprattutto, di formazione e di rappresentanza. È la sede, fin dal Settecento, della Scuola di Applicazione militare. Dai cantieri del XIX secolo spicca la grande attenzione riservata al disegno settecentesco di Antonio Felice De Vincenti, già poggiato su una soluzione elaborata da Filippo Juvarra, fondata sull’intenzione di dividere lo spazio rispetto alle funzioni d’uso. Sintesi delle scelte progettuali ottocentesche è il progetto architettonico e decorativo del padiglione di ingresso, monumentale, elegante e austero che, alla fine del secolo, spiega come i militari interpretano il diffondersi del fenomeno dell’Eclettismo.File | Dimensione | Formato | |
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