Nella cornice di uno studio dedicato alla relazione tra testo e immagine nella stampa periodica illustrata del primo Novecento, la vicenda de Il Selvaggio assume una significativa rilevanza. Sin dai suoi inizi, accanto ad articoli e corsivi, la rivista di critica letteraria e artistica pubblicata dal luglio1924 fino a poche settimane prima dell’arresto di Mussolini, ospita una vasta gamma di materiali grafici declinati in una straordinaria varietà di forme e generi artistici. Specchio dell’eclettica, versatile e geniale personalità di Mino Maccari, questo ricco catalogo d'immagini si accompagna a registri letterari altrettanto variegati e eterogenei. Nelle pagine del giornale, scherzose filastrocche si alternano a aforismi, antichi proverbi rivisitati in chiave ironica si susseguono a giochi di parole. Il saggio esamina retoriche e linguaggi dell’organo ufficiale di Strapaese e il suo vasto catalogo di caricature e scene di paesaggio, nature morte, legni incisi, vedute urbane e motti di spirito. Chiarisce inoltre il complesso delle vicende in cui si intrecciano le contemporanee polemiche su funzionalismo architettonico, internazionalismo, architettura nazionale e linguaggio moderno, costituendo esse stesse il materiale a cui Maccari e i suoi collaboratori attingono a piene mani per formulare le loro personali e originalissime invettive. Within the framework of a special collection dedicated to the study of image-word relations in the press and their impact upon the dissemination of architecture within the public realm, the story of Il Selvaggio, the journal published from July 13, 1924, until five weeks before the fall of Mussolini in 1943, assumes a significant relevance. Since its inception, and increasingly from 1926, Il Selvaggio hosts, alongside articles and polemic essays, a varied range of graphic materials in different genres and forms of artistic expression. This heterogeneous visual catalogue, an expression of the versatile and eclectic culture of its founder, the artist, writer and illustrator Mino Maccari, includes an equally varied ensemble of literary registers ranging from rhymes and aphorisms to brief polemic writings, ironic manipulation of proverbs, word plays and puns. The article examines the rhetorical strategies and linguistic devices of the magazine, where caricatures and landscape scenes, still lives and urban views, photographs and mottoes, are intertwined in a set of varying relationships. It also elucidates the historical context in which the contemporary architectural debate unfolds and which constitutes the constant reference for Maccari and his collaborators, providing the source materials for the journal’s polemics.
Il Selvaggio 1926-1942: Architectural Polemics and Invective Imagery / Rosso, Michela. - In: ARCHITECTURAL HISTORIES. - ISSN 2050-5833. - ELETTRONICO. - 10:(2016), pp. 1-42. [10.5334/ah.203]
Il Selvaggio 1926-1942: Architectural Polemics and Invective Imagery
ROSSO, Michela
2016
Abstract
Nella cornice di uno studio dedicato alla relazione tra testo e immagine nella stampa periodica illustrata del primo Novecento, la vicenda de Il Selvaggio assume una significativa rilevanza. Sin dai suoi inizi, accanto ad articoli e corsivi, la rivista di critica letteraria e artistica pubblicata dal luglio1924 fino a poche settimane prima dell’arresto di Mussolini, ospita una vasta gamma di materiali grafici declinati in una straordinaria varietà di forme e generi artistici. Specchio dell’eclettica, versatile e geniale personalità di Mino Maccari, questo ricco catalogo d'immagini si accompagna a registri letterari altrettanto variegati e eterogenei. Nelle pagine del giornale, scherzose filastrocche si alternano a aforismi, antichi proverbi rivisitati in chiave ironica si susseguono a giochi di parole. Il saggio esamina retoriche e linguaggi dell’organo ufficiale di Strapaese e il suo vasto catalogo di caricature e scene di paesaggio, nature morte, legni incisi, vedute urbane e motti di spirito. Chiarisce inoltre il complesso delle vicende in cui si intrecciano le contemporanee polemiche su funzionalismo architettonico, internazionalismo, architettura nazionale e linguaggio moderno, costituendo esse stesse il materiale a cui Maccari e i suoi collaboratori attingono a piene mani per formulare le loro personali e originalissime invettive. Within the framework of a special collection dedicated to the study of image-word relations in the press and their impact upon the dissemination of architecture within the public realm, the story of Il Selvaggio, the journal published from July 13, 1924, until five weeks before the fall of Mussolini in 1943, assumes a significant relevance. Since its inception, and increasingly from 1926, Il Selvaggio hosts, alongside articles and polemic essays, a varied range of graphic materials in different genres and forms of artistic expression. This heterogeneous visual catalogue, an expression of the versatile and eclectic culture of its founder, the artist, writer and illustrator Mino Maccari, includes an equally varied ensemble of literary registers ranging from rhymes and aphorisms to brief polemic writings, ironic manipulation of proverbs, word plays and puns. The article examines the rhetorical strategies and linguistic devices of the magazine, where caricatures and landscape scenes, still lives and urban views, photographs and mottoes, are intertwined in a set of varying relationships. It also elucidates the historical context in which the contemporary architectural debate unfolds and which constitutes the constant reference for Maccari and his collaborators, providing the source materials for the journal’s polemics.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2657998