C'è stato un tempo in cui le baracche sui tetti erano scarti edilizi, usati come volumi tecnici e talvolta abitati da un’umanità disperata. Ma nell'Ottocento si verificano tutte le condizioni per una rivalutazione del piano alto: da un lato la vertiginosa cementificazione della città americana e il riscoperto valore del verde, dall'altro l’invenzione di nuovi macchinari di elevazione. Così l’attico, o Penthouse, diventa la più desiderabile delle forme abitative urbane: l’unico tipo edilizio che offra aria salubre, panorami, comfort e, naturalmente, esclusività.
Tetti viventi / Deregibus, Carlo. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 1721-5463. - STAMPA. - 108:Magazine 55(2012), pp. 1-3.
Tetti viventi
DEREGIBUS, CARLO
2012
Abstract
C'è stato un tempo in cui le baracche sui tetti erano scarti edilizi, usati come volumi tecnici e talvolta abitati da un’umanità disperata. Ma nell'Ottocento si verificano tutte le condizioni per una rivalutazione del piano alto: da un lato la vertiginosa cementificazione della città americana e il riscoperto valore del verde, dall'altro l’invenzione di nuovi macchinari di elevazione. Così l’attico, o Penthouse, diventa la più desiderabile delle forme abitative urbane: l’unico tipo edilizio che offra aria salubre, panorami, comfort e, naturalmente, esclusività.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2656150