Che il giardino debba ospitare attrazioni diverse, per offrire ai propri frequentatori ristoro e piacevolezza, non è una novità. E che il giardino sia, proprio per questo, una meta turistica, nemmeno. Basti pensare ai pleasure gardens inglesi, creati a partire dal ‘700, veri e propri contenitori di attività teatrali e ludiche destinate alle classi borghesi della città. Si pensi al Parc Monceau, realizzato a Parigi dal 1773 per Louis Philippe D’Orléans; un giardino privato creato per stupire i visitatori e assicurare loro il divertimento dovuto allo scoprire, all’interno di uno stesso giardino, situazioni spaziali sempre diverse e inaspettate. Era persino aperto al pubblico pagante. Si pensi ancora ai boschetti di Versailles, piccoli giardini tutti diversi e pieni di sorprese, organizzati all’interno di uno stesso parco, per la cui visita Luigi XIV in persona aveva scritto una pratica guida intitolata “La manier de montrer les jardins de Versailles”. O si pensi ai giardini tematici dei parchi parigini disegnati negli anni ’80, il Parc de la Villette, il Parc Citroën, il Parc de Bercy. Sono questi i predecessori dei contemporanei festival dei giardini; luoghi dalla forte vocazione ludica, che sintetizzano il legame indissolubile tra giardino, spettacolo e volontà di divertimento. Giardini nel giardino, continuamente diversi, anno per anno, destinati ad offrire ai propri frequentatori intrattenimento in forma specializzata. L’articolo discute le edizioni del 2008 di due importanti festival internazionali di giardini: quello di Chaumont-sur-Loire, in Francia, e quello di Ponte de Lima, in Portogallo.
Neo Pleasure Gardens / Rinaldi, BIANCA MARIA. - In: ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO. - ISSN 1125-0259. - 19:2(2008), pp. 68-72.
Neo Pleasure Gardens
RINALDI, BIANCA MARIA
2008
Abstract
Che il giardino debba ospitare attrazioni diverse, per offrire ai propri frequentatori ristoro e piacevolezza, non è una novità. E che il giardino sia, proprio per questo, una meta turistica, nemmeno. Basti pensare ai pleasure gardens inglesi, creati a partire dal ‘700, veri e propri contenitori di attività teatrali e ludiche destinate alle classi borghesi della città. Si pensi al Parc Monceau, realizzato a Parigi dal 1773 per Louis Philippe D’Orléans; un giardino privato creato per stupire i visitatori e assicurare loro il divertimento dovuto allo scoprire, all’interno di uno stesso giardino, situazioni spaziali sempre diverse e inaspettate. Era persino aperto al pubblico pagante. Si pensi ancora ai boschetti di Versailles, piccoli giardini tutti diversi e pieni di sorprese, organizzati all’interno di uno stesso parco, per la cui visita Luigi XIV in persona aveva scritto una pratica guida intitolata “La manier de montrer les jardins de Versailles”. O si pensi ai giardini tematici dei parchi parigini disegnati negli anni ’80, il Parc de la Villette, il Parc Citroën, il Parc de Bercy. Sono questi i predecessori dei contemporanei festival dei giardini; luoghi dalla forte vocazione ludica, che sintetizzano il legame indissolubile tra giardino, spettacolo e volontà di divertimento. Giardini nel giardino, continuamente diversi, anno per anno, destinati ad offrire ai propri frequentatori intrattenimento in forma specializzata. L’articolo discute le edizioni del 2008 di due importanti festival internazionali di giardini: quello di Chaumont-sur-Loire, in Francia, e quello di Ponte de Lima, in Portogallo.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2624731
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