1. Introduzione La creazione di una SmartCity, strategia per un futuro urbano su cui si concentrano i crescenti interessi dell’Unione Europea e dell’Italia, prevede, tra le altre azioni, un forte interessamento per le tecniche di digitalizzazione della città. La città intelligente, che per sua natura dovrebbe risultare coesa, connessa e innovativa, necessita di informazione e di modelli; questi permettono quella misura dell’ordine e del disordine, o meglio dell’entropia urbana, che, come ricordato da Wiener (1950, tr. It. 1966), è spesso citata come base scientifica di una visione cauta di progresso. La costruzione del modello dal reale e la materializzazione (procedimento opposto) sono punti critici per la modellistica nelle sue svariate applicazioni: infatti, i modelli, come ricorda Minsky, sono semplificazioni-astrazioni del reale. Tuttavia, se il modello (reale o virtuale) ha accompagnato la storia dell’architettura sin dal rinascimento (Maldonado 1992) e dalla nascita della figura moderna dell’architetto, sono le tecnologie modellistiche attuali che permettono la gestione della complessità progettuale contemporanea. Intervenire sul tessuto urbano richiede, infatti oggigiorno, un’organizzazione del lavoro sempre più multidisciplinare e complessa che prevede l’interazione di numerosi saperi al fine di gestire e realizzare politiche vincenti di rigenerazione urbana sia in fase di progettazione sia in fase di manutenzione. La costruzione e la gestione dei conseguenti modelli sono però legate alla quantità e alla qualità dei parametri (e dei dati) che li popolano. Inoltre, l’accessibilità dell’informazione e l’amministrazione dei modelli e delle azioni di materializzazione (attuatori) aprono interrogativi etico-pratici di notevole interesse. La ricaduta sul tessuto sociale e sulle politiche urbane delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione (NTIC) è inoltre una tematica da analizzare e pianificare contemporaneamente alla creazione di piattaforme urbane per la SmartCity. 2. La piattaforma luogo di gestione di modelli e informazioni 3. Piattaforme chiuse o aperte (sistemi top down – open source) 3.1 La piattaforma urbana SmartCity: implicazioni tecnologiche, sociali e urbane 4. Il caso studio – scenari per Basse di Stura a Torino 4.1 la cyber nomad platform 4.2 Sistemi open source e open hardware per Basse di Stura SmartCity 4.2.1 mobilità e chip city 4.2.2 impianti intelligenti e integrati 4.3 considerazioni 5. Conclusioni

La città digitale, dai sensori ai modelli: piattaforme interconnesse per la città del futuro / Chiesa, Giacomo - In: Paesaggi periferici. Strategie di rigenerazione urbana / Di Giulio R., Boeri A., Forlani M.C., Gaiani A., Manfron V., Pagani R.. - STAMPA. - Macerata : Quodlibet, 2013. - ISBN 9788874625529. - pp. 110-118

La città digitale, dai sensori ai modelli: piattaforme interconnesse per la città del futuro

CHIESA, GIACOMO
2013

Abstract

1. Introduzione La creazione di una SmartCity, strategia per un futuro urbano su cui si concentrano i crescenti interessi dell’Unione Europea e dell’Italia, prevede, tra le altre azioni, un forte interessamento per le tecniche di digitalizzazione della città. La città intelligente, che per sua natura dovrebbe risultare coesa, connessa e innovativa, necessita di informazione e di modelli; questi permettono quella misura dell’ordine e del disordine, o meglio dell’entropia urbana, che, come ricordato da Wiener (1950, tr. It. 1966), è spesso citata come base scientifica di una visione cauta di progresso. La costruzione del modello dal reale e la materializzazione (procedimento opposto) sono punti critici per la modellistica nelle sue svariate applicazioni: infatti, i modelli, come ricorda Minsky, sono semplificazioni-astrazioni del reale. Tuttavia, se il modello (reale o virtuale) ha accompagnato la storia dell’architettura sin dal rinascimento (Maldonado 1992) e dalla nascita della figura moderna dell’architetto, sono le tecnologie modellistiche attuali che permettono la gestione della complessità progettuale contemporanea. Intervenire sul tessuto urbano richiede, infatti oggigiorno, un’organizzazione del lavoro sempre più multidisciplinare e complessa che prevede l’interazione di numerosi saperi al fine di gestire e realizzare politiche vincenti di rigenerazione urbana sia in fase di progettazione sia in fase di manutenzione. La costruzione e la gestione dei conseguenti modelli sono però legate alla quantità e alla qualità dei parametri (e dei dati) che li popolano. Inoltre, l’accessibilità dell’informazione e l’amministrazione dei modelli e delle azioni di materializzazione (attuatori) aprono interrogativi etico-pratici di notevole interesse. La ricaduta sul tessuto sociale e sulle politiche urbane delle nuove tecnologie di informazione e di comunicazione (NTIC) è inoltre una tematica da analizzare e pianificare contemporaneamente alla creazione di piattaforme urbane per la SmartCity. 2. La piattaforma luogo di gestione di modelli e informazioni 3. Piattaforme chiuse o aperte (sistemi top down – open source) 3.1 La piattaforma urbana SmartCity: implicazioni tecnologiche, sociali e urbane 4. Il caso studio – scenari per Basse di Stura a Torino 4.1 la cyber nomad platform 4.2 Sistemi open source e open hardware per Basse di Stura SmartCity 4.2.1 mobilità e chip city 4.2.2 impianti intelligenti e integrati 4.3 considerazioni 5. Conclusioni
2013
9788874625529
Paesaggi periferici. Strategie di rigenerazione urbana
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