La sfida è quella di saper assumere comportamenti pianificatori e progettuali, più orientati al processo e meno al prodotto, capaci di “cure” per la città che non possono più essere quelle hard basate sulle grandi trasformazioni urbanistiche (radicali ed una volta per tutte) della fine degli anni 90 e dei primi anni 2000 (edilizio-funzionali con amplissimi margini di sfruttamento di rendite e surplus derivanti da un mercato urbano ritenuto in continua espansione), bensì devono e possono essere progetti più soft, resilienti, low cost ed aperti ad una temporaneità di riusi, senza però perdere mai il senso olistico della rigenerazione urbana come visione strutturale e strategica negli obbiettivi da raggiungere. E tutto ciò nella consapevolezza delle peculiarità e maggiore complessità del “campo di gioco” costituito dalla Città esistente, dove operare la rigenerazione urbana, in alternativa sostanziale al consumo di suolo (restando nella metafora sportiva, dovendo cambiare cioè radicalmente lo “schema di gioco”).
Una politica per le città italiane-Sessione XI: specificità delle città del nord / Barbieri, Carlo Alberto. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 0392-5005. - ELETTRONICO. - 257:(2014), pp. 1-2.
Una politica per le città italiane-Sessione XI: specificità delle città del nord
BARBIERI, Carlo Alberto
2014
Abstract
La sfida è quella di saper assumere comportamenti pianificatori e progettuali, più orientati al processo e meno al prodotto, capaci di “cure” per la città che non possono più essere quelle hard basate sulle grandi trasformazioni urbanistiche (radicali ed una volta per tutte) della fine degli anni 90 e dei primi anni 2000 (edilizio-funzionali con amplissimi margini di sfruttamento di rendite e surplus derivanti da un mercato urbano ritenuto in continua espansione), bensì devono e possono essere progetti più soft, resilienti, low cost ed aperti ad una temporaneità di riusi, senza però perdere mai il senso olistico della rigenerazione urbana come visione strutturale e strategica negli obbiettivi da raggiungere. E tutto ciò nella consapevolezza delle peculiarità e maggiore complessità del “campo di gioco” costituito dalla Città esistente, dove operare la rigenerazione urbana, in alternativa sostanziale al consumo di suolo (restando nella metafora sportiva, dovendo cambiare cioè radicalmente lo “schema di gioco”).Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2585162
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