Carlo Randoni, architetto attivo alla corte sabauda come collaboratore del più anziano Giuseppe Battista Piacenza (1735-1818), giunge a Parma nel 1809 come Ispettore dei Demani Imperiali. A Torino aveva partecipato nel 1789 alla progettazione e alla realizzazione del più aggiornato complesso di appartamenti “alla greca” del momento, allestiti per il matrimonio dei duchi d’Aosta, quindi nel 1798 era passato disinvoltamente al servizio del nuovo governo francese, divenendo nel 1801 Architetto Nazionale. In Parma Randoni diviene nel 1811 membro onorario dell’Accademia, ma al contempo continua a lavorare per Torino. Le sue mire, in realtà, sono quelle di radicarsi nell’accademia, e per questo senso pubblica a Parma, nel 1813, il trattato Degli ornamenti d’architettura e delle loro simmetrie. Nel 1814, finalmente, con l’appoggio del professore di Ornato Giuseppe Bertoluzzi, ottiene la nomina come professore di Architettura, ma a causa della presenza di figure di maggior spicco e dello stipendio troppo elevato, l’incarico viene revocato. Randoni verrà definitivamente messo da parte a favore di Nicola Bettoli nel 1816, e tornerà a Torino per riprendere la carriera di architetto di corte. Nel soggiorno parmense redige anche disegni per allestimenti effimeri.
Carlo Randoni / Cornaglia, Paolo. - STAMPA. - (2014), pp. 37-38.
Carlo Randoni
CORNAGLIA, Paolo
2014
Abstract
Carlo Randoni, architetto attivo alla corte sabauda come collaboratore del più anziano Giuseppe Battista Piacenza (1735-1818), giunge a Parma nel 1809 come Ispettore dei Demani Imperiali. A Torino aveva partecipato nel 1789 alla progettazione e alla realizzazione del più aggiornato complesso di appartamenti “alla greca” del momento, allestiti per il matrimonio dei duchi d’Aosta, quindi nel 1798 era passato disinvoltamente al servizio del nuovo governo francese, divenendo nel 1801 Architetto Nazionale. In Parma Randoni diviene nel 1811 membro onorario dell’Accademia, ma al contempo continua a lavorare per Torino. Le sue mire, in realtà, sono quelle di radicarsi nell’accademia, e per questo senso pubblica a Parma, nel 1813, il trattato Degli ornamenti d’architettura e delle loro simmetrie. Nel 1814, finalmente, con l’appoggio del professore di Ornato Giuseppe Bertoluzzi, ottiene la nomina come professore di Architettura, ma a causa della presenza di figure di maggior spicco e dello stipendio troppo elevato, l’incarico viene revocato. Randoni verrà definitivamente messo da parte a favore di Nicola Bettoli nel 1816, e tornerà a Torino per riprendere la carriera di architetto di corte. Nel soggiorno parmense redige anche disegni per allestimenti effimeri.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2579936
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