Nel testo si esaminano le caratteristiche degli interventi, legati al mostrare, che riguardano sia realizzazioni di tipo permanente (musei e mostre fisse) sia interventi di tipo temporaneo e anche effimero, sempre più frequenti nel panorama dell’exhibit. L’atteggiamento progettuale che oggi si richiede al professionista è quello di interagire con i responsabili scientifici dell’ordinamento, con i curatori dell’allestimento (più in generale, della qualità architettonica degli spazi interni ed esterni) e con i responsabili dell’accoglienza, dell’animazione e dell’intrattenimento del pubblico . È compito specifico dell’architetto quindi, predisporre, insieme con il curatore, uno scenario atto a rispondere alle esigenze e alle curiosità del pubblico, basato su una attenta regia dell’allestimento e delle tecniche specifiche del “mostrare”. È di grande importanza, in tutti questi casi, presentare le opere evidenziando i motivi dell’interesse da parte della collettività e la loro attualità, senza disorientare o annoiare il pubblico con quantità o varietà eccessive di argomenti e fornire linee-guida chiare e sintetiche per una fruizione facile e immediata da parte dei visitatori. Il testo esamina le problematiche generali del mostrare, sia a scala generale sia a scala di dettaglio, delineando in forma sintetica la struttura concettuale e organizzativa degli spazi destinati all’exhibit . Di seguito si esaminano le scelte progettuali alla base degli allestimenti, prendendo in esame le soluzioni progettuali e le strategie espositive tipiche delle mostre temporanee, delle fiere e degli eventi. Grande importanza viene attribuita al quadro esigenziale, che spazia dai temi dell’esposizione e della conservazione, a quelli dell’informazione e della comunicazione, dai problemi di immagine e di simbolo a quelli legati all’informazione multimediale, all’interno di una organizzazione scientifica e culturale che non può più prescindere da temi di marketing e di gestione mirata delle risorse, coinvolgendo nel processo sia il committente che il visitatore. La presenza sempre più forte e l’importanza delle attività legate allo scambio e al commercio nella vita contemporanea sono evidenti in tutti i settori della vita privata e collettiva; alla dimensione tradizionale dell’acquisto in punti vendita di dimensioni, tipologie merceologiche e formule assai variabili, si affianca ormai il commercio on-line, a sottolineare il ruolo formidabile assunto dallo scambio di beni materiali e immateriali nella società odierna. La dimensione della globalità, prospettata in un numero sempre più vasto di situazioni e di occasioni, assume nel commercio un rilievo innegabile, e informa, con un processo evolutivo in continuo aggiornamento, una rosa sempre maggiore di situazioni legate alla vendita e all’acquisto. Gli spazi fisici delegati al commercio hanno dovuto tener conto, soprattutto negli ultimi anni, dei cambiamenti in atto nei meccanismi di offerta e di richiesta delle merci; l’organizzazione del vendere, le aspettative del consumatore, i significati legati allo shopping, hanno indirizzato l’architettura dei punti vendita verso profonde modificazioni, che il testo analizza dal punto di vista dei criteri e dei metodi utili per il progetto. Analogamente a quanto sta avvenendo per la filosofia del punto vendita, così anche stanno cambiando ruoli e prerogative dei progettisti, sempre più spinti a operare in team interrelati con la committenza e aggiornati sui modelli comportamentali del pubblico. Allo stesso tempo vendere significa coinvolgere l’acquirente in logiche non esclusivamente incentrate sul possesso delle merci, ma rivolte anche al comparire e al partecipare a una rappresentazione mediatica che nella scena urbana e nei luoghi del commercio, trova spesso il palcoscenico più immediato e frequentato. Ne discende che l’architettura per i luoghi del commercio si basa oggi su conoscenze, logiche e procedure diverse da quelle del passato, e richiede competenze da un lato più specifiche e al tempo stesso capacità di valutazione di scenari di grande respiro. Nota bene: il cd allegato rende disponibile in formato elettronico tutti i disegni e le immagini citate nel testo. LA DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL CONTRIBUTO DI OGNI SINGOLO AUTORE E’ RIPORTATA NEGLI ALLEGATI

Esporre Allestire Vendere / Vaudetti, Marco; Canepa, Simona; Musso, Stefania. - STAMPA. - (2014), pp. 5-251.

Esporre Allestire Vendere

VAUDETTI, Marco;CANEPA, SIMONA;MUSSO, STEFANIA
2014

Abstract

Nel testo si esaminano le caratteristiche degli interventi, legati al mostrare, che riguardano sia realizzazioni di tipo permanente (musei e mostre fisse) sia interventi di tipo temporaneo e anche effimero, sempre più frequenti nel panorama dell’exhibit. L’atteggiamento progettuale che oggi si richiede al professionista è quello di interagire con i responsabili scientifici dell’ordinamento, con i curatori dell’allestimento (più in generale, della qualità architettonica degli spazi interni ed esterni) e con i responsabili dell’accoglienza, dell’animazione e dell’intrattenimento del pubblico . È compito specifico dell’architetto quindi, predisporre, insieme con il curatore, uno scenario atto a rispondere alle esigenze e alle curiosità del pubblico, basato su una attenta regia dell’allestimento e delle tecniche specifiche del “mostrare”. È di grande importanza, in tutti questi casi, presentare le opere evidenziando i motivi dell’interesse da parte della collettività e la loro attualità, senza disorientare o annoiare il pubblico con quantità o varietà eccessive di argomenti e fornire linee-guida chiare e sintetiche per una fruizione facile e immediata da parte dei visitatori. Il testo esamina le problematiche generali del mostrare, sia a scala generale sia a scala di dettaglio, delineando in forma sintetica la struttura concettuale e organizzativa degli spazi destinati all’exhibit . Di seguito si esaminano le scelte progettuali alla base degli allestimenti, prendendo in esame le soluzioni progettuali e le strategie espositive tipiche delle mostre temporanee, delle fiere e degli eventi. Grande importanza viene attribuita al quadro esigenziale, che spazia dai temi dell’esposizione e della conservazione, a quelli dell’informazione e della comunicazione, dai problemi di immagine e di simbolo a quelli legati all’informazione multimediale, all’interno di una organizzazione scientifica e culturale che non può più prescindere da temi di marketing e di gestione mirata delle risorse, coinvolgendo nel processo sia il committente che il visitatore. La presenza sempre più forte e l’importanza delle attività legate allo scambio e al commercio nella vita contemporanea sono evidenti in tutti i settori della vita privata e collettiva; alla dimensione tradizionale dell’acquisto in punti vendita di dimensioni, tipologie merceologiche e formule assai variabili, si affianca ormai il commercio on-line, a sottolineare il ruolo formidabile assunto dallo scambio di beni materiali e immateriali nella società odierna. La dimensione della globalità, prospettata in un numero sempre più vasto di situazioni e di occasioni, assume nel commercio un rilievo innegabile, e informa, con un processo evolutivo in continuo aggiornamento, una rosa sempre maggiore di situazioni legate alla vendita e all’acquisto. Gli spazi fisici delegati al commercio hanno dovuto tener conto, soprattutto negli ultimi anni, dei cambiamenti in atto nei meccanismi di offerta e di richiesta delle merci; l’organizzazione del vendere, le aspettative del consumatore, i significati legati allo shopping, hanno indirizzato l’architettura dei punti vendita verso profonde modificazioni, che il testo analizza dal punto di vista dei criteri e dei metodi utili per il progetto. Analogamente a quanto sta avvenendo per la filosofia del punto vendita, così anche stanno cambiando ruoli e prerogative dei progettisti, sempre più spinti a operare in team interrelati con la committenza e aggiornati sui modelli comportamentali del pubblico. Allo stesso tempo vendere significa coinvolgere l’acquirente in logiche non esclusivamente incentrate sul possesso delle merci, ma rivolte anche al comparire e al partecipare a una rappresentazione mediatica che nella scena urbana e nei luoghi del commercio, trova spesso il palcoscenico più immediato e frequentato. Ne discende che l’architettura per i luoghi del commercio si basa oggi su conoscenze, logiche e procedure diverse da quelle del passato, e richiede competenze da un lato più specifiche e al tempo stesso capacità di valutazione di scenari di grande respiro. Nota bene: il cd allegato rende disponibile in formato elettronico tutti i disegni e le immagini citate nel testo. LA DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL CONTRIBUTO DI OGNI SINGOLO AUTORE E’ RIPORTATA NEGLI ALLEGATI
2014
9788867501632
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2544947