A partire dal 1862 Torino, città stratega nel progetto di unione nazionale, inizia a ripensare il suo ruolo all’interno del giovane Stato Unitario passando da modello politico a modello avanzato di progresso tecnologico. L’occasione giunge dall’Esposizione nazionale fiorentina del 1861 e dall’Esposizione internazionale di Londra dell’anno successivo, dove appare prioritario organizzare un sistema integrato di istruzione industriale italiano improntato agli aspetti tecnici e artistici del prodotto meccanizzato. Il 23 novembre 1862 viene istituito a Torino, sotto l’egida del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, il Regio Museo Industriale Italiano i cui corsi di indirizzo principali erano rivolti alla fisica, chimica, meccanica, geometria descrittiva e alla ornamentazione, secondo l’indispensabile connubio tra industria e arte già consolidato negli esempi stranieri del Conservatoire des Arts et Métiers francese e del South-Kensington Museum inglese. Il saggio traccia un racconto inedito sulla scuola di ornamentazione a carattere italiano del Museo che passa, nel tempo, da primo esperimento governativo di scuola superiore di disegno a carattere non accademico a una delle sette scuole superiori d’arte applicata del Regno d’Italia nel concorso di unione giuridica, scolastica, economica e culturale del Paese nella seconda metà dell’Ottocento. A partire dal 1862 Torino, città stratega nel progetto di unione nazionale, inizia a ripensare il suo ruolo all’interno del giovane Stato Unitario passando da modello politico a modello avanzato di progresso tecnologico. L’occasione giunge dall’Esposizione nazionale fiorentina del 1861 e dall’Esposizione internazionale di Londra dell’anno successivo, dove appare prioritario organizzare un sistema integrato di istruzione industriale italiano improntato agli aspetti tecnici e artistici del prodotto meccanizzato. Il 23 novembre 1862 viene istituito a Torino, sotto l’egida del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, il Regio Museo Industriale Italiano i cui corsi di indirizzo principali erano rivolti alla fisica, chimica, meccanica, geometria descrittiva e alla ornamentazione, secondo l’indispensabile connubio tra industria e arte già consolidato negli esempi stranieri del Conservatoire des Arts et Métiers francese e del South-Kensington Museum inglese. Il saggio traccia un racconto inedito sulla scuola di ornamentazione a carattere italiano del Museo che passa, nel tempo, da primo esperimento governativo di scuola superiore di disegno a carattere non accademico a una delle sette scuole superiori d’arte applicata del Regno d’Italia nel concorso di unione giuridica, scolastica, economica e culturale del Paese nella seconda metà dell’Ottocento. After 1862, Turin, a strategic city in the project of national unity, began to rethink its role in the young state unit by moving from a political model to an advanced model of technological progress. The opportunity came in the form of the 1861 National Exhibition of Florence and the International Exhibition of London a year late, where the priority was to organize an integrated system of education characterized by the industrial, technical and artistic aspects of the mechanized product in Italy. On 23 November 1862, the Royal Italian Industrial Museum was set up in Turin, under the aegis of the Ministery of Agriculture, Industry and Commerce. Its main concerns were with physics, chemistry, mechanics, descriptive geometry and ornamentation, an essential mix of industry and art already established in foreign examples, such as the Conservatoire des Arts et Metiers in France, and the South Kensington Museum in England. This essay traces an account of the Italian school of ornamentation in a museum that progressed from being the first governamental experiment in no-academic high schools of art, to one of seven Italian colleges of Applied Art. This evolution came about as a result of a combination of the legal, academic, ecnonomic and cultural life of the country during the second half of the nineteenth century. Turín, desde 1862, ciudad estratégica en el proyecto de unidad nacional comienza a repensar su fnción en la unidad del joven estado, pasando de modelo político a modelo avanzado de progreso tecnológico. La oportunidad viene con la Exposición Nacional de Florencia de 1861 y la Exposición Internacional de Londres el año siguiente, donde la prioridad fue la organización de un sistema integrado italiano de educación industrial, marcado por los aspectos técnicos y artísticos del producto mecanizado. El 23 de noviembre de 1862 es creado en Turín, bajo la égida del Ministerio de Agricultura, Industria y Comercio, el Museo Real Industrial Italiano, donde los cursos principales se dirigieron a la física, química, mecánica, geometriá descriptiva y la ornamentación, una mezcla esencial de la industria y el arte, ya estabecida en ejemplos extranjeros de Conservatoire des Arts et Métiers francés y del South Kensigton Museum inglés. El ensayo traza un relato acerca de la escuela italiana de ornamentación del museo, que va desde el primer experimento gubernamental de una escuela secundaria no académica de arte, hasta uno de los siete colegios des artes aplicadas en el Reino de Italia, come resultado de una combinación entre el derecho, la educación, la vida económica y cultural del país en la segunda mitad del siglo XIX.
Il rapporto arte-industria come progetto di identità italiana: il caso della Scuola di ornamentazione del Museo Industriale nazionale a Torino / Pesando, ANNALISA BARBARA. - In: CHRONICA MUNDI. - ISSN 2239-7515. - STAMPA. - II The faces and stories of Italian Risorgimento:(2011), pp. 85-103.
Il rapporto arte-industria come progetto di identità italiana: il caso della Scuola di ornamentazione del Museo Industriale nazionale a Torino
PESANDO, ANNALISA BARBARA
2011
Abstract
A partire dal 1862 Torino, città stratega nel progetto di unione nazionale, inizia a ripensare il suo ruolo all’interno del giovane Stato Unitario passando da modello politico a modello avanzato di progresso tecnologico. L’occasione giunge dall’Esposizione nazionale fiorentina del 1861 e dall’Esposizione internazionale di Londra dell’anno successivo, dove appare prioritario organizzare un sistema integrato di istruzione industriale italiano improntato agli aspetti tecnici e artistici del prodotto meccanizzato. Il 23 novembre 1862 viene istituito a Torino, sotto l’egida del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, il Regio Museo Industriale Italiano i cui corsi di indirizzo principali erano rivolti alla fisica, chimica, meccanica, geometria descrittiva e alla ornamentazione, secondo l’indispensabile connubio tra industria e arte già consolidato negli esempi stranieri del Conservatoire des Arts et Métiers francese e del South-Kensington Museum inglese. Il saggio traccia un racconto inedito sulla scuola di ornamentazione a carattere italiano del Museo che passa, nel tempo, da primo esperimento governativo di scuola superiore di disegno a carattere non accademico a una delle sette scuole superiori d’arte applicata del Regno d’Italia nel concorso di unione giuridica, scolastica, economica e culturale del Paese nella seconda metà dell’Ottocento. A partire dal 1862 Torino, città stratega nel progetto di unione nazionale, inizia a ripensare il suo ruolo all’interno del giovane Stato Unitario passando da modello politico a modello avanzato di progresso tecnologico. L’occasione giunge dall’Esposizione nazionale fiorentina del 1861 e dall’Esposizione internazionale di Londra dell’anno successivo, dove appare prioritario organizzare un sistema integrato di istruzione industriale italiano improntato agli aspetti tecnici e artistici del prodotto meccanizzato. Il 23 novembre 1862 viene istituito a Torino, sotto l’egida del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, il Regio Museo Industriale Italiano i cui corsi di indirizzo principali erano rivolti alla fisica, chimica, meccanica, geometria descrittiva e alla ornamentazione, secondo l’indispensabile connubio tra industria e arte già consolidato negli esempi stranieri del Conservatoire des Arts et Métiers francese e del South-Kensington Museum inglese. Il saggio traccia un racconto inedito sulla scuola di ornamentazione a carattere italiano del Museo che passa, nel tempo, da primo esperimento governativo di scuola superiore di disegno a carattere non accademico a una delle sette scuole superiori d’arte applicata del Regno d’Italia nel concorso di unione giuridica, scolastica, economica e culturale del Paese nella seconda metà dell’Ottocento. After 1862, Turin, a strategic city in the project of national unity, began to rethink its role in the young state unit by moving from a political model to an advanced model of technological progress. The opportunity came in the form of the 1861 National Exhibition of Florence and the International Exhibition of London a year late, where the priority was to organize an integrated system of education characterized by the industrial, technical and artistic aspects of the mechanized product in Italy. On 23 November 1862, the Royal Italian Industrial Museum was set up in Turin, under the aegis of the Ministery of Agriculture, Industry and Commerce. Its main concerns were with physics, chemistry, mechanics, descriptive geometry and ornamentation, an essential mix of industry and art already established in foreign examples, such as the Conservatoire des Arts et Metiers in France, and the South Kensington Museum in England. This essay traces an account of the Italian school of ornamentation in a museum that progressed from being the first governamental experiment in no-academic high schools of art, to one of seven Italian colleges of Applied Art. This evolution came about as a result of a combination of the legal, academic, ecnonomic and cultural life of the country during the second half of the nineteenth century. Turín, desde 1862, ciudad estratégica en el proyecto de unidad nacional comienza a repensar su fnción en la unidad del joven estado, pasando de modelo político a modelo avanzado de progreso tecnológico. La oportunidad viene con la Exposición Nacional de Florencia de 1861 y la Exposición Internacional de Londres el año siguiente, donde la prioridad fue la organización de un sistema integrado italiano de educación industrial, marcado por los aspectos técnicos y artísticos del producto mecanizado. El 23 de noviembre de 1862 es creado en Turín, bajo la égida del Ministerio de Agricultura, Industria y Comercio, el Museo Real Industrial Italiano, donde los cursos principales se dirigieron a la física, química, mecánica, geometriá descriptiva y la ornamentación, una mezcla esencial de la industria y el arte, ya estabecida en ejemplos extranjeros de Conservatoire des Arts et Métiers francés y del South Kensigton Museum inglés. El ensayo traza un relato acerca de la escuela italiana de ornamentación del museo, que va desde el primer experimento gubernamental de una escuela secundaria no académica de arte, hasta uno de los siete colegios des artes aplicadas en el Reino de Italia, come resultado de una combinación entre el derecho, la educación, la vida económica y cultural del país en la segunda mitad del siglo XIX.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2506379
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