In Italia e in buona parte dell’Europa, la città ha caratteri profondamente diversi rispetto al passato. Il cambiamento è sotto gli occhi di tutti. Il problema non è affermarlo, ma capire come attrezzarsi a coglierlo: dove situare la propria lettura. Questo libro assume il mutamento della città come condizione ambigua, stratificata e altamente contraddittoria sulla quale si delineano nuove relazioni tra competenze e decisioni. Dove per competenze si intendono prioritariamente, ma non esclusivamente, quelle di architetti e urbanisti. Non si tratta oggi di immaginare la buona città, o di esercitarsi in sforzi utopici, ma di capire che ne è di una cultura urbana costruita nel corso del Novecento sulle nozioni di prossimità e continuità a fronte delle nuove dimensioni concettuali (prima ancora che fisiche, sociali ed economiche), della città. Entro un rinnovato dialogo tra urbanistica e sociologia gli scritti contenuti in questo libro affrontano alcuni aspetti del modo in cui le competenze entrano nella grande trasformazione che muta la città contemporanea. Lo fanno attraverso due mosse. La prima è la delimitazione del campo della riflessione alla città europea. La seconda è l’assunzione di un punto di vista per così dire esterno, a partire dal rapporto che la competenza ha con la rappresentanza, le diversità, la giustizia spaziale.
Competenza e rappresentanza. Alessandro Pizzorno, Pier Luigi Crosta, Bernardo Secchi / Bianchetti, Anna Maria Cristina; A., Balducci. - STAMPA. - (2013), pp. 1-112.
Competenza e rappresentanza. Alessandro Pizzorno, Pier Luigi Crosta, Bernardo Secchi
BIANCHETTI, Anna Maria Cristina;
2013
Abstract
In Italia e in buona parte dell’Europa, la città ha caratteri profondamente diversi rispetto al passato. Il cambiamento è sotto gli occhi di tutti. Il problema non è affermarlo, ma capire come attrezzarsi a coglierlo: dove situare la propria lettura. Questo libro assume il mutamento della città come condizione ambigua, stratificata e altamente contraddittoria sulla quale si delineano nuove relazioni tra competenze e decisioni. Dove per competenze si intendono prioritariamente, ma non esclusivamente, quelle di architetti e urbanisti. Non si tratta oggi di immaginare la buona città, o di esercitarsi in sforzi utopici, ma di capire che ne è di una cultura urbana costruita nel corso del Novecento sulle nozioni di prossimità e continuità a fronte delle nuove dimensioni concettuali (prima ancora che fisiche, sociali ed economiche), della città. Entro un rinnovato dialogo tra urbanistica e sociologia gli scritti contenuti in questo libro affrontano alcuni aspetti del modo in cui le competenze entrano nella grande trasformazione che muta la città contemporanea. Lo fanno attraverso due mosse. La prima è la delimitazione del campo della riflessione alla città europea. La seconda è l’assunzione di un punto di vista per così dire esterno, a partire dal rapporto che la competenza ha con la rappresentanza, le diversità, la giustizia spaziale.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2505631
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