Il pensiero moderno considera il progetto di architettura come momento della produzione del nuovo, ne accentua il ruolo di soluzione ai problemi del luogo, riconosce in esso l’espressione di individualità artistiche. Pur partendo da questa impostazione lo studio indaga il progetto come modo per studiare l’architettura oltre che come strumento per produrla. In realtà la consapevolezza che l’architettura sia una pratica in cui i momenti di riflessione sull’esistente si intrecciano con quelli di progetto, che essa sia un’attività che nel suo farsi necessariamente studia se stessa, accompagna le formulazioni teoriche fin dagli inizi della trattatistica. Il riconoscimento del ruolo che le tecniche, in particolare quelle della rappresentazione, giocano nel progetto apre la strada allo studio del suo funzionamento. La natura tecnica dei procedimenti consente di parlare del progetto come macchina. Collocato nel cuore dell’instabilità, al centro di diverse contrapposizioni, quella per esempio tra novità e tradizione, o quella tra principi generali e apporti personali, o ancora tra archetipi e soluzioni particolari, il progetto è la pratica che consente di reggere i contrasti e di superare le alternative delle contraddizioni.
LES MACHINES DU PROJET - L'Horloge de Vitruve et autres écrits / Motta, Giancarlo; Pizzigoni, Antonia. - STAMPA. - 1:(2006), pp. 1-175.
LES MACHINES DU PROJET - L'Horloge de Vitruve et autres écrits.
MOTTA, GIANCARLO;PIZZIGONI, ANTONIA
2006
Abstract
Il pensiero moderno considera il progetto di architettura come momento della produzione del nuovo, ne accentua il ruolo di soluzione ai problemi del luogo, riconosce in esso l’espressione di individualità artistiche. Pur partendo da questa impostazione lo studio indaga il progetto come modo per studiare l’architettura oltre che come strumento per produrla. In realtà la consapevolezza che l’architettura sia una pratica in cui i momenti di riflessione sull’esistente si intrecciano con quelli di progetto, che essa sia un’attività che nel suo farsi necessariamente studia se stessa, accompagna le formulazioni teoriche fin dagli inizi della trattatistica. Il riconoscimento del ruolo che le tecniche, in particolare quelle della rappresentazione, giocano nel progetto apre la strada allo studio del suo funzionamento. La natura tecnica dei procedimenti consente di parlare del progetto come macchina. Collocato nel cuore dell’instabilità, al centro di diverse contrapposizioni, quella per esempio tra novità e tradizione, o quella tra principi generali e apporti personali, o ancora tra archetipi e soluzioni particolari, il progetto è la pratica che consente di reggere i contrasti e di superare le alternative delle contraddizioni.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2497090
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