L’opera “Le Superfici murarie dell’edilizia storica Conservazione e Manutenzione” a cura di Marco Zerbinatti, al cui interno è situato il contributo di Caterina Mele “Pietre artificiali e cementi decorativi” è una rielaborazione sistematica dei risultati di studi storico-critici e tecnologici e di esperienze e realizzazioni sperimentali nel campo della conservazione e della manutenzione delle superfici murali dell’edilizia storica prevalentemente condotti dal Laboratorio di Architettura Tecnica “Augusto Cavallari Murat”, diretto da Paolo Scarzella, del dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali del Politecnico di Torino. L’attività trentennale del settore del laboratorio operante in tal campo è stata specialmente incentrata su due categorie di superfici murarie soggette spesso ad interventi inadeguati ed irreversibili di conservazione e manutenzione: le malte e i conglomerati a vista, le tinteggiature murali. L’opera è divisa in due parti. La prima parte tratta i problemi di conservazione e manutenzione delle superfici murali cosiddette a vista, vale a dire non destinate ad essere periodicamente tinteggiate. Si tratta in particolare delle superfici dei paramenti murali lapidei e laterizi “faccia a vista”, degli “intonaci decorativi” con eventuali ornati a stucco e a graffito, dei “cementi decorativi” o “pietre artificiali”, dei “cementi armati a vista”. Nelle superfici murali in questione risultano particolarmente critici (per il comportamento nel tempo e per il restauro) gli elementi costituiti da malte e calcestruzzi realizzati e rifiniti in opera nelle condizioni variabili e spesso difficili del cantiere. La seconda parte tratta i delicati problemi di conservazione e manutenzione delle tinteggiature delle superfii murali destinate ad essere periodicamente mantenute o tinteggiate. In particolare il saggio di Caterina Mele che analizza gli aspetti formali, tecnologici e conservativi delle pietre artificiali e/o cementi decorativi, attraverso un’indagine approfondita su casi di studio significativi del’edilizia storica torinese, ha come obbiettivi principali quelli di sensibilizzare i vari operatori del restauro ad una corretta comprensione dei valori della materia architettonica in questione, di fornire elementi utili a comprenderne i comportamenti nel tempo e i principali meccanismi di ammaloramento, di mettere a punto strategie progettuali e di intervento mirati alla conservazione e di risarcimento. Le indagini e gli esiti di questa ricerca, nelle diverse e articolate fasi, anche temporalmente, in cui essa è stata condotta, sono stati oggetto di divulgazione in seminari e contributi specificamente richiesti dagli operatori del campo, in particolare ha trovato ampia diffusione nel progetto “Plaster architecture” coordinato da un’equipe di esperti internazionale con lo scopo di contribuire alla conoscenza e alla salvaguardia delle tecniche e dei manufatti realizzati in stucco, malta e pietra artificiale come elementi decorativi propri dell'architettura europea tra XIX e XX secolo. Materialmente il progetto ha previsto la creazione di un sito su rete telematica (internet) consultabile gratuitamente , costituito da più sezioni: un census di esempi paradigmatici (costituito da schede, fotografie e rilievi di episodi rappresentativi delle varie casistiche); un glossario multilingue sotto forma di data base gestito da un motore di ricerca inerente materiali, tecniche, utensili, forme di degrado, tecniche di restauro ecc. proprie della materia di studio; una bibliografia sotto forma di data base gestito da un motore di ricerca inerente la letteratura moderna sull'argomento, le fonti e la manualistica tra XIX e XX secolo; una sezione costituita da saggi per lo più illustrati sulle buone pratiche per la conservazione e il restauro della materia di studio; un forum ( vedi www.palazzospinelli.org/plaster)

Pietre artificiali e cementi decorativi / Mele, Caterina - In: Superfici murarie dell'edilizia storica Conservazione e Manutenzione / Scarzella P., Zerbinatti M.,. - STAMPA. - Firenze : ALINEA Editrice s.r.l., 2010. - ISBN 9788860555144. - pp. 129-146

Pietre artificiali e cementi decorativi

MELE, CATERINA
2010

Abstract

L’opera “Le Superfici murarie dell’edilizia storica Conservazione e Manutenzione” a cura di Marco Zerbinatti, al cui interno è situato il contributo di Caterina Mele “Pietre artificiali e cementi decorativi” è una rielaborazione sistematica dei risultati di studi storico-critici e tecnologici e di esperienze e realizzazioni sperimentali nel campo della conservazione e della manutenzione delle superfici murali dell’edilizia storica prevalentemente condotti dal Laboratorio di Architettura Tecnica “Augusto Cavallari Murat”, diretto da Paolo Scarzella, del dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali del Politecnico di Torino. L’attività trentennale del settore del laboratorio operante in tal campo è stata specialmente incentrata su due categorie di superfici murarie soggette spesso ad interventi inadeguati ed irreversibili di conservazione e manutenzione: le malte e i conglomerati a vista, le tinteggiature murali. L’opera è divisa in due parti. La prima parte tratta i problemi di conservazione e manutenzione delle superfici murali cosiddette a vista, vale a dire non destinate ad essere periodicamente tinteggiate. Si tratta in particolare delle superfici dei paramenti murali lapidei e laterizi “faccia a vista”, degli “intonaci decorativi” con eventuali ornati a stucco e a graffito, dei “cementi decorativi” o “pietre artificiali”, dei “cementi armati a vista”. Nelle superfici murali in questione risultano particolarmente critici (per il comportamento nel tempo e per il restauro) gli elementi costituiti da malte e calcestruzzi realizzati e rifiniti in opera nelle condizioni variabili e spesso difficili del cantiere. La seconda parte tratta i delicati problemi di conservazione e manutenzione delle tinteggiature delle superfii murali destinate ad essere periodicamente mantenute o tinteggiate. In particolare il saggio di Caterina Mele che analizza gli aspetti formali, tecnologici e conservativi delle pietre artificiali e/o cementi decorativi, attraverso un’indagine approfondita su casi di studio significativi del’edilizia storica torinese, ha come obbiettivi principali quelli di sensibilizzare i vari operatori del restauro ad una corretta comprensione dei valori della materia architettonica in questione, di fornire elementi utili a comprenderne i comportamenti nel tempo e i principali meccanismi di ammaloramento, di mettere a punto strategie progettuali e di intervento mirati alla conservazione e di risarcimento. Le indagini e gli esiti di questa ricerca, nelle diverse e articolate fasi, anche temporalmente, in cui essa è stata condotta, sono stati oggetto di divulgazione in seminari e contributi specificamente richiesti dagli operatori del campo, in particolare ha trovato ampia diffusione nel progetto “Plaster architecture” coordinato da un’equipe di esperti internazionale con lo scopo di contribuire alla conoscenza e alla salvaguardia delle tecniche e dei manufatti realizzati in stucco, malta e pietra artificiale come elementi decorativi propri dell'architettura europea tra XIX e XX secolo. Materialmente il progetto ha previsto la creazione di un sito su rete telematica (internet) consultabile gratuitamente , costituito da più sezioni: un census di esempi paradigmatici (costituito da schede, fotografie e rilievi di episodi rappresentativi delle varie casistiche); un glossario multilingue sotto forma di data base gestito da un motore di ricerca inerente materiali, tecniche, utensili, forme di degrado, tecniche di restauro ecc. proprie della materia di studio; una bibliografia sotto forma di data base gestito da un motore di ricerca inerente la letteratura moderna sull'argomento, le fonti e la manualistica tra XIX e XX secolo; una sezione costituita da saggi per lo più illustrati sulle buone pratiche per la conservazione e il restauro della materia di studio; un forum ( vedi www.palazzospinelli.org/plaster)
2010
9788860555144
Superfici murarie dell'edilizia storica Conservazione e Manutenzione
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