The museum, opened in March 1995, was planned as a “route” of knowledge and the repossession of the “memory of a people”, displayed using special lighting, space and colour effects. The text analyzes the settlement characteristics, the architecture, the functional organization and the technologies envelope. A long wall, partly a self-bearing wing and partly a ventilated wall, contrast with the image and light blue colours of the river, the Great Rhone. It is finished off with both face cement and a glass covering. The architectural background, which crosses over toward the road system, proposes itself as a boundary to the uncharacteristic road area, and also opens towards the internal routes, where the panels reflect, repeat and deform the various elements of the architectural itself. The structure of the ventilated facade is simple, but it highlights a problem which is typical of the architecture of the modern movement – namely, the durability of innovative materials, due to the way they are used and laid, and exposed to unfavourable climatic conditions and possible acts of vandalism. Il museo, inaugurato nel marzo 1995, è stato progettato come un "percorso" della conoscenza e del recupero della "memoria di un popolo", visualizzati con particolari effetti di luce, spazio e colore. Il testo analizza i caratteri insediativi, l'architettura, l'organizzazione funzionale e le tecnologie dell'involucro. Un lungo muro, in parte un’ ala autoportante e in parte una parete ventilata, contrasta con l'immagine e la luce di colori azzurro del fiume, il Grande Rodano. E’ finito con il cemento a vista e con un vetro di finitura. La quinta architettonica, che incrocia verso la rete stradale, si propone come un confine in opposizione ad una zona strada, e si apre anche verso i percorsi interni, dove i pannelli riflettono, ripristinano e deformano i vari elementi della stessa architettura. La struttura della facciata ventilata è semplice, ma si pone un problema che è tipico dell'architettura del movimento moderno - cioè, la durata dei materiali innovativi, a causa dei modi d’uso e di posa in opera, esposti a condizioni climatiche sfavorevoli ed a possibili atti di vandalismo.
The Museè de l'Arles antique / Maspoli, Rossella. - In: FRAMES. ARCHITETTURA DEI SERRAMENTI. - ISSN 1123-8143. - STAMPA. - 98:(2002), pp. 50-55.
The Museè de l'Arles antique
MASPOLI, Rossella
2002
Abstract
The museum, opened in March 1995, was planned as a “route” of knowledge and the repossession of the “memory of a people”, displayed using special lighting, space and colour effects. The text analyzes the settlement characteristics, the architecture, the functional organization and the technologies envelope. A long wall, partly a self-bearing wing and partly a ventilated wall, contrast with the image and light blue colours of the river, the Great Rhone. It is finished off with both face cement and a glass covering. The architectural background, which crosses over toward the road system, proposes itself as a boundary to the uncharacteristic road area, and also opens towards the internal routes, where the panels reflect, repeat and deform the various elements of the architectural itself. The structure of the ventilated facade is simple, but it highlights a problem which is typical of the architecture of the modern movement – namely, the durability of innovative materials, due to the way they are used and laid, and exposed to unfavourable climatic conditions and possible acts of vandalism. Il museo, inaugurato nel marzo 1995, è stato progettato come un "percorso" della conoscenza e del recupero della "memoria di un popolo", visualizzati con particolari effetti di luce, spazio e colore. Il testo analizza i caratteri insediativi, l'architettura, l'organizzazione funzionale e le tecnologie dell'involucro. Un lungo muro, in parte un’ ala autoportante e in parte una parete ventilata, contrasta con l'immagine e la luce di colori azzurro del fiume, il Grande Rodano. E’ finito con il cemento a vista e con un vetro di finitura. La quinta architettonica, che incrocia verso la rete stradale, si propone come un confine in opposizione ad una zona strada, e si apre anche verso i percorsi interni, dove i pannelli riflettono, ripristinano e deformano i vari elementi della stessa architettura. La struttura della facciata ventilata è semplice, ma si pone un problema che è tipico dell'architettura del movimento moderno - cioè, la durata dei materiali innovativi, a causa dei modi d’uso e di posa in opera, esposti a condizioni climatiche sfavorevoli ed a possibili atti di vandalismo.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/1675880
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