Lo studio ha per oggetto i ponti “tipo Risorgimento”, riferendosi al manufatto sul Tevere a Roma del 1911, ponte ad arco molto ribassato di 100 m di luce in calcestruzzo sistema Hennebique, tra l’altro record mondiale quale ponte in conglomerato cementizio armato di maggior luce nel mondo in tali anni, ma anche fa riferimento alle sperimentazioni progettuali e realizzative precedenti che ne hanno costituito esperienza preparatoria. È richiamata anche una nutrita serie di ponti cellulari ad arco molto ribassato, quale evoluzione negli anni successivi, realizzati dalla stessa impresa Soc. ing. G.A. Porcheddu che ha realizzato il ponte romano, sia i ponti di tipo “derivato” costruiti alcuni decenni dopo a Roma, sempre ad arco di 100 m di luce: il ponte del Foro Italico (Martinelli) e il ponte del Testaccio(Krall). Sono messi in evidenza, anche sulla base di documentazioni d’archivio inedite, le impostazioni progettuali e le caratteristiche costruttive salienti dei manufatti, è illustrata l’evoluzione tipologica, i sistemi di calcolo adottati e quelli di verifica negli anni, le tecniche costruttive e di cantiere innovative, indicate anche dallo stesso Hennebique sul disarmo dell’arcata, la risoluzione dei problemi dei singoli casi.

I ponti "tipo Risorgimento" / Nelva, Riccardo; Signorelli, B.. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - STAMPA. - 121/122:(2007), pp. 60-74.

I ponti "tipo Risorgimento"

NELVA, Riccardo;
2007

Abstract

Lo studio ha per oggetto i ponti “tipo Risorgimento”, riferendosi al manufatto sul Tevere a Roma del 1911, ponte ad arco molto ribassato di 100 m di luce in calcestruzzo sistema Hennebique, tra l’altro record mondiale quale ponte in conglomerato cementizio armato di maggior luce nel mondo in tali anni, ma anche fa riferimento alle sperimentazioni progettuali e realizzative precedenti che ne hanno costituito esperienza preparatoria. È richiamata anche una nutrita serie di ponti cellulari ad arco molto ribassato, quale evoluzione negli anni successivi, realizzati dalla stessa impresa Soc. ing. G.A. Porcheddu che ha realizzato il ponte romano, sia i ponti di tipo “derivato” costruiti alcuni decenni dopo a Roma, sempre ad arco di 100 m di luce: il ponte del Foro Italico (Martinelli) e il ponte del Testaccio(Krall). Sono messi in evidenza, anche sulla base di documentazioni d’archivio inedite, le impostazioni progettuali e le caratteristiche costruttive salienti dei manufatti, è illustrata l’evoluzione tipologica, i sistemi di calcolo adottati e quelli di verifica negli anni, le tecniche costruttive e di cantiere innovative, indicate anche dallo stesso Hennebique sul disarmo dell’arcata, la risoluzione dei problemi dei singoli casi.
2007
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