Dopo la seconda guerra mondiale, le valli alpine hanno subito un doppio processo di drastica diminuzione della popolazione e del passaggio da un'economia agropastorale ad un'economia di loisir. Il paesaggio, che può essere definito come la forma del territorio prodotta da un'organizzazione sociale, con il declino dell'organizzazione tradizionale ha subito un improvviso cambiamento, dovuto al successo dell’economia urbana. Da un lato la forma e le tipologie degli insediamenti cambiarono con nuove aree residenziali che hanno invaso in forma non disciplinata le rive dei fiumi, dall'altro, la costruzione di nuove infrastrutture per la mobilità, destinata ai collegamenti inter-regionali e internazionali, sono risultate del tutto sovradimensionate per le valli montane. Oltre al depauperamento delle attività produttive e dei servizi alle comunità occorso a partire dagli anni ’60 del Novecento, si innesca il più recente fenomeno dei cambiamenti climatici che colpisce in modo significativo le regioni alpine, principalmente a causa della fragilità dei loro territori. Ciò può provocare una crescente incidenza di eventi catastrofici associati all'acqua, come inondazioni e frane, ma anche siccità. In questo contributo proponiamo di mettere in evidenza come le tecniche di rilevamento 3D, integrate all’uso dei dataset geografici nei sistemi informativi (GIS), comparati con fonti materiali dirette, indirette, edite e anche d’archivio, possano contribuire alla conoscenza e ricostruzione delle forme di vita e di produzione storiche che ha contribuito nel passato a plasmare il rapporto tra le comunità e i territori alpini. Alcune ricerche in forma di tesi di laurea, concentrate sul territorio della Valle Maira (CN) hanno contribuito al riconoscimento dei valori delle forme identitarie del vivere e dello sfruttamento delle risorse naturali per le attività produttive, dei sistemi urbani in forma di borgate delle tipologie edilizie, della rete infrastrutturale dei percorsi e delle strade militari, del sistema di distribuzione delle acque, compresi i problemi dell’approvigionamento e dello stoccaggio idrico. Il proposito è quello di riflettere per agevolare in tali territori un’armonizzazione tra le forme tradizionali della convivenza uomo-montagna con nuove possibili strategie sostenibili del ri-abitare, che comprendano sia il settore primario, ma anche dotazioni di servizi e la produzione energetica (quali il micro idroelettrico), in forme rinnovabili ed ecocompatibili. Lo studio presentato è focalizzato su una casa-villaggio (Casa Corte) nel comune di Canosio, in alta valle Maira (CN), che costituisce un esempio di struttura abitativa concepita per un vivere comunitario. La preparazione della ricerca iniziò all’inizio del conflitto russo-ucraino, e gli animi degli autori furono a tal punto segnati da tale evento disastroso scoppiato nel cuore dell’Europa, che formularono l’ipotesi di una rigenerazione abitativa della Casa-Corte per ospitare rifugiati, e possibilmente garantirne una nuova integrazione.
Geomatica e montagna. Conoscenza del paesaggio storico e riuso della casa corte di Canosio / Spano', Antonia; Olivero, Roberto; Shah, Jaysheel Prashant; Caleca, Antonio; Esteban Gonzalez Rodriguez, Nicolas - In: Alpi spina dorsale dell'Europa. Un modello per il futuro / Daniele Lazzeri. - STAMPA. - Milano : Guerini e Associati, 2025. - ISBN 978-88-6250-953-4. - pp. 95-115
Geomatica e montagna. Conoscenza del paesaggio storico e riuso della casa corte di Canosio
Antonia Spano';Roberto Olivero;Jaysheel Prashant Shah;
2025
Abstract
Dopo la seconda guerra mondiale, le valli alpine hanno subito un doppio processo di drastica diminuzione della popolazione e del passaggio da un'economia agropastorale ad un'economia di loisir. Il paesaggio, che può essere definito come la forma del territorio prodotta da un'organizzazione sociale, con il declino dell'organizzazione tradizionale ha subito un improvviso cambiamento, dovuto al successo dell’economia urbana. Da un lato la forma e le tipologie degli insediamenti cambiarono con nuove aree residenziali che hanno invaso in forma non disciplinata le rive dei fiumi, dall'altro, la costruzione di nuove infrastrutture per la mobilità, destinata ai collegamenti inter-regionali e internazionali, sono risultate del tutto sovradimensionate per le valli montane. Oltre al depauperamento delle attività produttive e dei servizi alle comunità occorso a partire dagli anni ’60 del Novecento, si innesca il più recente fenomeno dei cambiamenti climatici che colpisce in modo significativo le regioni alpine, principalmente a causa della fragilità dei loro territori. Ciò può provocare una crescente incidenza di eventi catastrofici associati all'acqua, come inondazioni e frane, ma anche siccità. In questo contributo proponiamo di mettere in evidenza come le tecniche di rilevamento 3D, integrate all’uso dei dataset geografici nei sistemi informativi (GIS), comparati con fonti materiali dirette, indirette, edite e anche d’archivio, possano contribuire alla conoscenza e ricostruzione delle forme di vita e di produzione storiche che ha contribuito nel passato a plasmare il rapporto tra le comunità e i territori alpini. Alcune ricerche in forma di tesi di laurea, concentrate sul territorio della Valle Maira (CN) hanno contribuito al riconoscimento dei valori delle forme identitarie del vivere e dello sfruttamento delle risorse naturali per le attività produttive, dei sistemi urbani in forma di borgate delle tipologie edilizie, della rete infrastrutturale dei percorsi e delle strade militari, del sistema di distribuzione delle acque, compresi i problemi dell’approvigionamento e dello stoccaggio idrico. Il proposito è quello di riflettere per agevolare in tali territori un’armonizzazione tra le forme tradizionali della convivenza uomo-montagna con nuove possibili strategie sostenibili del ri-abitare, che comprendano sia il settore primario, ma anche dotazioni di servizi e la produzione energetica (quali il micro idroelettrico), in forme rinnovabili ed ecocompatibili. Lo studio presentato è focalizzato su una casa-villaggio (Casa Corte) nel comune di Canosio, in alta valle Maira (CN), che costituisce un esempio di struttura abitativa concepita per un vivere comunitario. La preparazione della ricerca iniziò all’inizio del conflitto russo-ucraino, e gli animi degli autori furono a tal punto segnati da tale evento disastroso scoppiato nel cuore dell’Europa, che formularono l’ipotesi di una rigenerazione abitativa della Casa-Corte per ospitare rifugiati, e possibilmente garantirne una nuova integrazione.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/3006192
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