Gli ultimi quindici anni del ventunesimo secolo vedono le aree urbane e in particolare le città attrattive caratterizzate da disuguaglianze sempre più acute e cangianti, frutto di un processo di decostruzione delle forme di welfare e di smantellamento del bene comune, primo fra tutti la casa. Visto il cronicizzarsi delle crisi, dall’imposizione del nuovo regime climatico (Latour, 2020), al colonialismo interiore (Stengers, 2016), problematizzare e mettere in discussione il sistema economico, politico e sociale in cui siamo immersi è sempre più urgente per aprire la ricerca a soluzioni alternative, -è più facile immaginare la fine del mondo che quella del capitalismo- diceva Mark Fisher. La casa, diritto fondamentale dell’uomo secondo la costituzione europea, dovrebbe rappresentare un bene primario e un rifugio che permette all’individuo e alla comunità di riferimento lo svolgimento di una vita sana. Purtroppo la decostruzione culturale del bene comune lascia emergere nuove disuguaglianze nell’accesso alla casa e liberalizza, intimizzandole, forme di violenza di genere. La donna ed il suo lavoro di cura è sempre stato segregato tra le mura domestiche, mai valorizzato, ma anzi marginalizzato, sin dalla Grecia antica e fino ai nostri giorni (Aureli, Giudici, 2020). Questo testo vuole mettere in discussione le forme dell’abitare insostenibile introducendo un’analisi delle forme di abitare collaborativo, come possibilità per scardinare i meccanismi mercificatori del bene casa (Davis, 2010) e mitigare le violenze di genere. Un filone di pratiche capaci di concretizzare valori quali la sussidiarietà, la democrazia e la cooperazione in risposta ai nuovi bisogni. Si propone un metodo comparativo di analisi -housing comparative method- (Hurol, Vestbro, Wilkinson, 2005) introducendo il lavoro delle cooperative a proprietà indivisa italiane, e alcuni casi scelti di cohousing gender mainstreaming europei.
Abitare collaborativo, uno strumento per il gender mainstreaming? / Cafora, Silvia - In: Cohousing e coworking per donne vittime di violenza e soggetti fragili. Ripensare gli spazi abitativi e di lavoro nella ricostruzione del sé / Andrea Giachetta, Linda Buondonno. - STAMPA. - Genova : GENOVA UNIVERSITY PRESS, 2025. - ISBN 978-88-3618-310-4. - pp. 181-191
Abitare collaborativo, uno strumento per il gender mainstreaming?
Cafora, Silvia
2025
Abstract
Gli ultimi quindici anni del ventunesimo secolo vedono le aree urbane e in particolare le città attrattive caratterizzate da disuguaglianze sempre più acute e cangianti, frutto di un processo di decostruzione delle forme di welfare e di smantellamento del bene comune, primo fra tutti la casa. Visto il cronicizzarsi delle crisi, dall’imposizione del nuovo regime climatico (Latour, 2020), al colonialismo interiore (Stengers, 2016), problematizzare e mettere in discussione il sistema economico, politico e sociale in cui siamo immersi è sempre più urgente per aprire la ricerca a soluzioni alternative, -è più facile immaginare la fine del mondo che quella del capitalismo- diceva Mark Fisher. La casa, diritto fondamentale dell’uomo secondo la costituzione europea, dovrebbe rappresentare un bene primario e un rifugio che permette all’individuo e alla comunità di riferimento lo svolgimento di una vita sana. Purtroppo la decostruzione culturale del bene comune lascia emergere nuove disuguaglianze nell’accesso alla casa e liberalizza, intimizzandole, forme di violenza di genere. La donna ed il suo lavoro di cura è sempre stato segregato tra le mura domestiche, mai valorizzato, ma anzi marginalizzato, sin dalla Grecia antica e fino ai nostri giorni (Aureli, Giudici, 2020). Questo testo vuole mettere in discussione le forme dell’abitare insostenibile introducendo un’analisi delle forme di abitare collaborativo, come possibilità per scardinare i meccanismi mercificatori del bene casa (Davis, 2010) e mitigare le violenze di genere. Un filone di pratiche capaci di concretizzare valori quali la sussidiarietà, la democrazia e la cooperazione in risposta ai nuovi bisogni. Si propone un metodo comparativo di analisi -housing comparative method- (Hurol, Vestbro, Wilkinson, 2005) introducendo il lavoro delle cooperative a proprietà indivisa italiane, e alcuni casi scelti di cohousing gender mainstreaming europei.File | Dimensione | Formato | |
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