Se l’uso del termine resilienza è diventato pervasivo in piani, progetti e strategie come risposta alle molteplici dinamiche di cambiamento che stanno investendo i territori della contemporaneità, l’urbanistica non può che interrogarsi sul suo significato. Il motivo del successo dell’uso della resilienza in urbanistica ha una duplice matrice. Da un lato, è da ricercare nelle radici deboli della disciplina che, come sottolineava Patrizia Gabellini già negli anni Novanta, non è caratterizzata da paradigmi forti e resistenti al tempo ed è perciò ciclicamente in crisi. Per questo motivo, l’urbanistica mostra un quadro disciplinare fortemente instabile che è sottoposto, a cadenze ravvicinate, ad importanti svolte tematiche e alla ridiscussione di metodi e tecniche. Dall’altro lato, la forza dell’uso della resilienza in urbanistica è da ricercare nella sua capacità di richiamare e mettere a fuoco nuovi approcci di analisi ed interpretazione delle dinamiche territoriali al fine di costruire una rinnovata cornice di senso per orientare il processo decisionale in un progetto di governance territoriale. In sintesi, le nuove domande che emergono dal territorio richiedono di riorientare ed aggiornare ragionamenti, strumenti e paradigmi della disciplina urbanistica la cui tecnica, fatta di regole, politiche e progetti, deve superare disorganicità di modi e dilatazione di scopi. In questo senso, la resilienza potrebbe prefigurare nuovi orizzonti in risposta alla crisi generale che ha investito territori, economia e società e, quindi, il sapere e le pratiche che vi si applicano. La disciplina urbanistica potrebbe trovare un rinnovato portato narrativo, diventando motrice per strategie e azioni di preparedness di fronte all’incalcolabilità dei disastri accentuati dalla crescente fragilità sociale, politica, economica ed ambientale che investe i territori della contemporaneità.
Da emergenza a pratica. Come l'urbanistica può attivare processi di resilienza in territori vulnerabili? / Caldarice, Ombretta - In: Conoscenza Progetto Governance. Riflessioni a margine dei seminari di dottorato in “Sustainable planning, cultural heritage, built environment” SAAD-UNICAM / Caprari G., Guaiani A., Porfiri S., Simionato L., Soares Cortes A.. - STAMPA. - Roma : Aracne, 2025. - ISBN 979-12-218-1829-1. - pp. 119-124
Da emergenza a pratica. Come l'urbanistica può attivare processi di resilienza in territori vulnerabili?
Caldarice, Ombretta
2025
Abstract
Se l’uso del termine resilienza è diventato pervasivo in piani, progetti e strategie come risposta alle molteplici dinamiche di cambiamento che stanno investendo i territori della contemporaneità, l’urbanistica non può che interrogarsi sul suo significato. Il motivo del successo dell’uso della resilienza in urbanistica ha una duplice matrice. Da un lato, è da ricercare nelle radici deboli della disciplina che, come sottolineava Patrizia Gabellini già negli anni Novanta, non è caratterizzata da paradigmi forti e resistenti al tempo ed è perciò ciclicamente in crisi. Per questo motivo, l’urbanistica mostra un quadro disciplinare fortemente instabile che è sottoposto, a cadenze ravvicinate, ad importanti svolte tematiche e alla ridiscussione di metodi e tecniche. Dall’altro lato, la forza dell’uso della resilienza in urbanistica è da ricercare nella sua capacità di richiamare e mettere a fuoco nuovi approcci di analisi ed interpretazione delle dinamiche territoriali al fine di costruire una rinnovata cornice di senso per orientare il processo decisionale in un progetto di governance territoriale. In sintesi, le nuove domande che emergono dal territorio richiedono di riorientare ed aggiornare ragionamenti, strumenti e paradigmi della disciplina urbanistica la cui tecnica, fatta di regole, politiche e progetti, deve superare disorganicità di modi e dilatazione di scopi. In questo senso, la resilienza potrebbe prefigurare nuovi orizzonti in risposta alla crisi generale che ha investito territori, economia e società e, quindi, il sapere e le pratiche che vi si applicano. La disciplina urbanistica potrebbe trovare un rinnovato portato narrativo, diventando motrice per strategie e azioni di preparedness di fronte all’incalcolabilità dei disastri accentuati dalla crescente fragilità sociale, politica, economica ed ambientale che investe i territori della contemporaneità.File | Dimensione | Formato | |
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