Nella rilevanza assunta dalla produzione tessile all’interno della storia e dell’economia piemontese, l’arte della seta rappresenta un settore di eccellenza, incentivato e regolamentato a partire dal XV secolo da virtuose iniziative e politiche del ducato sabaudo. La filanda di Villa Moglia, costruita sulle colline di Chieri, alle porte di Torino, intorno agli anni Venti del XVII secolo da Ercole Turinetti, costituisce un caso emblematico per la manifattura serica piemontese per molteplici valenze. L’opificio rappresenta in primo luogo uno degli ultimi esempi di filanda tradizionale a lavorazione domestica e manuale, essendo stata costruita prima della diffusione delle macchine ad azione idraulica. Si tratta inoltre dell’unica filiera completa votata esclusivamente alla produzione della seta nel territorio del chierese, storicamente dedito alla lavorazione del cotone e in particolare del fustagno. In secondo luogo, la volontà della famiglia Turinetti di unire la funzione residenziale e quella produttiva nel medesimo edificio presenta Villa Moglia come «fabrica et habitatione civile», caratterizzata da raffinate soluzioni nell’apparato decorativo e da significativi legami instaurati con il paesaggio collinare. In ultimo, risultano distintivi due ulteriori caratteri identitari del territorio a scala vasta: le estese colture di gelso e di specie tintorie quali elementi di disegno del paesaggio, nella felice combinazione con la vitivinicoltura del plesso collinare torinese e nella specificità della produzione del gualdo, l’«oro blu» del chierese.
Paesaggio e giardini nel Piemonte protoindustriale: la filanda di Villa Moglia, «fabrica et habitatione civile» del chierese di primo Seicento / Ferrari, Marco; Germani, Ester - In: Oltre la Cina. Trame di seta nel paesaggio europeo / Giusti M. A., Morillas-Alcázar J. M.. - STAMPA. - Firenze : Leo S. Olschki, 2024. - ISBN 9788822269737. - pp. 45-64
Paesaggio e giardini nel Piemonte protoindustriale: la filanda di Villa Moglia, «fabrica et habitatione civile» del chierese di primo Seicento
Ferrari, Marco;Germani, Ester
2024
Abstract
Nella rilevanza assunta dalla produzione tessile all’interno della storia e dell’economia piemontese, l’arte della seta rappresenta un settore di eccellenza, incentivato e regolamentato a partire dal XV secolo da virtuose iniziative e politiche del ducato sabaudo. La filanda di Villa Moglia, costruita sulle colline di Chieri, alle porte di Torino, intorno agli anni Venti del XVII secolo da Ercole Turinetti, costituisce un caso emblematico per la manifattura serica piemontese per molteplici valenze. L’opificio rappresenta in primo luogo uno degli ultimi esempi di filanda tradizionale a lavorazione domestica e manuale, essendo stata costruita prima della diffusione delle macchine ad azione idraulica. Si tratta inoltre dell’unica filiera completa votata esclusivamente alla produzione della seta nel territorio del chierese, storicamente dedito alla lavorazione del cotone e in particolare del fustagno. In secondo luogo, la volontà della famiglia Turinetti di unire la funzione residenziale e quella produttiva nel medesimo edificio presenta Villa Moglia come «fabrica et habitatione civile», caratterizzata da raffinate soluzioni nell’apparato decorativo e da significativi legami instaurati con il paesaggio collinare. In ultimo, risultano distintivi due ulteriori caratteri identitari del territorio a scala vasta: le estese colture di gelso e di specie tintorie quali elementi di disegno del paesaggio, nella felice combinazione con la vitivinicoltura del plesso collinare torinese e nella specificità della produzione del gualdo, l’«oro blu» del chierese.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2998304