Si illustra una medaglia, conservata al British Museum, fatta creare da Vittorio Amedeo II e dal Principe Eugenio in occasione della vittoria su Luigi XIV, il Re Sole, nella Battaglia di Torino, 1706. La medaglia mostra Fetonte che, colpito da Zeus, precipita nel Po, con inscrizione Mergitur Eridano. La simbologia rappresenta la vittoria del Duca (Zeus) sul Re Sole (Fetonte). L’altra faccia della medaglia mostra Vittorio Amedeo II che entra vittorioso a Torino. Questa medaglia sottolinea come Vittorio Amedeo non considerasse rilevante l’opera del Pingone, 1577, che poneva Fetonte come l’ecista di Torino, in un 'mito di fondazione' della città che non esitiamo a definire molto creativo. La medaglia, con la sua simbologia, rispondeva allo spettacolo allegorico che si tenne a Versailles nel 1704. L'allegoria voleva essere l'apoteosi del Re Sole e delle sue armate. La sera del 26 luglio 1704, nel gran viale del castello apparve un carro su cui torreggiava Marte, il dio della guerra, fiancheggiato da Pallade e Bellona. Narra Mario Zucchi, 1909, ''che il nume veniva dalle rive del Po'' e ''fra i trofei di battaglia che adornavano il suo carro trionfale, stavano avvinti da catene d'oro quattro prigionieri venuti dalle conquistate città d'Italia''. ''Quando il carro sostò innanzi al re, che attendeva circondato dalla sua Corte, Marte proruppe in un ampolloso saluto poetico''. Dopo il saluto a Luigi XIV, ''il nume spronava i focosi destrieri e riprendeva la via per l'Italia dove, dice il cronista, meditava per il Gran Re nuove vittorie''. Sempre Zucchi, 1909, nota che ''poco più di due anni dopo, Marte si tramutava in Fetonte e sotto la sua effigie in atto di precipitare vergognosamente dal carro luminoso del sole'', si leggeva l’eloquente iscrizione: Mergitur Eridano.

Fetonte, Torino ed i Savoia su una medaglia del 1706 / Sparavigna, Amelia Carolina. - ELETTRONICO. - (2025). [10.5281/zenodo.15001131]

Fetonte, Torino ed i Savoia su una medaglia del 1706

Amelia Carolina Sparavigna
2025

Abstract

Si illustra una medaglia, conservata al British Museum, fatta creare da Vittorio Amedeo II e dal Principe Eugenio in occasione della vittoria su Luigi XIV, il Re Sole, nella Battaglia di Torino, 1706. La medaglia mostra Fetonte che, colpito da Zeus, precipita nel Po, con inscrizione Mergitur Eridano. La simbologia rappresenta la vittoria del Duca (Zeus) sul Re Sole (Fetonte). L’altra faccia della medaglia mostra Vittorio Amedeo II che entra vittorioso a Torino. Questa medaglia sottolinea come Vittorio Amedeo non considerasse rilevante l’opera del Pingone, 1577, che poneva Fetonte come l’ecista di Torino, in un 'mito di fondazione' della città che non esitiamo a definire molto creativo. La medaglia, con la sua simbologia, rispondeva allo spettacolo allegorico che si tenne a Versailles nel 1704. L'allegoria voleva essere l'apoteosi del Re Sole e delle sue armate. La sera del 26 luglio 1704, nel gran viale del castello apparve un carro su cui torreggiava Marte, il dio della guerra, fiancheggiato da Pallade e Bellona. Narra Mario Zucchi, 1909, ''che il nume veniva dalle rive del Po'' e ''fra i trofei di battaglia che adornavano il suo carro trionfale, stavano avvinti da catene d'oro quattro prigionieri venuti dalle conquistate città d'Italia''. ''Quando il carro sostò innanzi al re, che attendeva circondato dalla sua Corte, Marte proruppe in un ampolloso saluto poetico''. Dopo il saluto a Luigi XIV, ''il nume spronava i focosi destrieri e riprendeva la via per l'Italia dove, dice il cronista, meditava per il Gran Re nuove vittorie''. Sempre Zucchi, 1909, nota che ''poco più di due anni dopo, Marte si tramutava in Fetonte e sotto la sua effigie in atto di precipitare vergognosamente dal carro luminoso del sole'', si leggeva l’eloquente iscrizione: Mergitur Eridano.
2025
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