Questa ricerca non mira a smantellare figure, categorie o dinamiche emergenti che hanno plasmato la storia produttiva italiana. Al contrario, intende ripensare i territori produttivi italiani superando i modelli del passato ed evitando situazioni di nicchia che, per quanto interessanti, non rappresentano ancora pienamente la nuova Italia produttiva. Ciò richiede nuove figure, strumenti e persino un nuovo vocabolario per interpretare questi territori non solo come eredità, ma come progetti per il futuro. Durante gli anni della crisi economica, la struttura produttiva frammentata dell'Italia ha incontrato maggiori difficoltà rispetto a potenze industriali più consolidate come la Germania. Tuttavia, il settore orientato all'export ha dimostrato una certa resilienza, evidenziando sia punti di forza che disparità all'interno del sistema. Le imprese più dinamiche dagli anni '90 non sono state le tradizionali grandi aziende o le industrie distrettuali, ma piuttosto imprese di medie dimensioni con una forte presenza nei mercati internazionali, alti livelli di innovazione e una crescita occupazionale. Queste aziende, note in Italia come imprese del "quarto capitalismo", in Germania come "hidden champions" e nel mondo anglosassone come "pocket-sized multinationals", hanno svolto un ruolo chiave nel successo delle esportazioni italiane nonostante la crisi. In Italia sta emergendo un modello industriale basato su poli di "manifattura intelligente", ovvero imprese che combinano produzione con servizi di alta qualità e innovazione. Queste realtà sono guidate da una nuova classe imprenditoriale capace di cogliere le opportunità della globalizzazione e di inserirsi nelle nicchie del mercato globale. Questa ricerca analizza il loro rapporto con il capitale spaziale, infrastrutturale e naturale ereditato, considerando gli adattamenti che implementano e quelli che richiedono all'azione pubblica. Esplora inoltre come gli urbanisti interpretano questi cambiamenti nel contesto delle trasformazioni contemporanee. Attraverso un approccio multidisciplinare che integra prospettive economiche, sociali e territoriali, lo studio utilizza dati quantitativi, interviste, critical mapping e un'ampia rassegna bibliografica. La ricerca si articola in quattro parti: un'introduzione al dibattito su città e produzione; un'analisi delle nuove geografie produttive italiane e della loro evoluzione storica; studi di caso su tre territori rappresentativi - Torino, la Riviera del Brenta e Suzhou (Cina); e infine riflessioni conclusive sulla produzione come motore di innovazione economica, tecnologica e sociale. Aggiornando il quadro interpretativo della relazione tra produzione e territorio, questa ricerca mira a supportare lo sviluppo di nuovi progetti e politiche, ridefinendo i paesaggi produttivi italiani da eredità a visione per il futuro.
Producing Italy. Territori della nuova produzione / MARTIN SANCHEZ, LUIS ANTONIO. - (2020).
Producing Italy. Territori della nuova produzione
Luis Antonio Martin Sanchez
2020
Abstract
Questa ricerca non mira a smantellare figure, categorie o dinamiche emergenti che hanno plasmato la storia produttiva italiana. Al contrario, intende ripensare i territori produttivi italiani superando i modelli del passato ed evitando situazioni di nicchia che, per quanto interessanti, non rappresentano ancora pienamente la nuova Italia produttiva. Ciò richiede nuove figure, strumenti e persino un nuovo vocabolario per interpretare questi territori non solo come eredità, ma come progetti per il futuro. Durante gli anni della crisi economica, la struttura produttiva frammentata dell'Italia ha incontrato maggiori difficoltà rispetto a potenze industriali più consolidate come la Germania. Tuttavia, il settore orientato all'export ha dimostrato una certa resilienza, evidenziando sia punti di forza che disparità all'interno del sistema. Le imprese più dinamiche dagli anni '90 non sono state le tradizionali grandi aziende o le industrie distrettuali, ma piuttosto imprese di medie dimensioni con una forte presenza nei mercati internazionali, alti livelli di innovazione e una crescita occupazionale. Queste aziende, note in Italia come imprese del "quarto capitalismo", in Germania come "hidden champions" e nel mondo anglosassone come "pocket-sized multinationals", hanno svolto un ruolo chiave nel successo delle esportazioni italiane nonostante la crisi. In Italia sta emergendo un modello industriale basato su poli di "manifattura intelligente", ovvero imprese che combinano produzione con servizi di alta qualità e innovazione. Queste realtà sono guidate da una nuova classe imprenditoriale capace di cogliere le opportunità della globalizzazione e di inserirsi nelle nicchie del mercato globale. Questa ricerca analizza il loro rapporto con il capitale spaziale, infrastrutturale e naturale ereditato, considerando gli adattamenti che implementano e quelli che richiedono all'azione pubblica. Esplora inoltre come gli urbanisti interpretano questi cambiamenti nel contesto delle trasformazioni contemporanee. Attraverso un approccio multidisciplinare che integra prospettive economiche, sociali e territoriali, lo studio utilizza dati quantitativi, interviste, critical mapping e un'ampia rassegna bibliografica. La ricerca si articola in quattro parti: un'introduzione al dibattito su città e produzione; un'analisi delle nuove geografie produttive italiane e della loro evoluzione storica; studi di caso su tre territori rappresentativi - Torino, la Riviera del Brenta e Suzhou (Cina); e infine riflessioni conclusive sulla produzione come motore di innovazione economica, tecnologica e sociale. Aggiornando il quadro interpretativo della relazione tra produzione e territorio, questa ricerca mira a supportare lo sviluppo di nuovi progetti e politiche, ridefinendo i paesaggi produttivi italiani da eredità a visione per il futuro.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2997869
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