Le città lacerate dalla guerra portano ancora oggi segni della distruzione materiale rimasta imbrigliata in cicatrici non sempre immediatamente leggibili. E’ questo il caso di Torino, una delle principali città industriali italiane, duramente bombardata durante la seconda guerra mondiale dalle truppe anglo-americane, la cui ricostruzione è stata oggetto di interventi protrattisi per anni. A partire dal 1945 sino alla fine degli anni Cinquanta, però, la mancanza di un progetto di intervento complessivo, in particolare per il centro storico, ha determinato lo sviluppo di piani di ricostruzione puntuali, eterogenei, talora congruenti con il tessuto edilizio preesistente, talvolta completamente privi di un ridisegno coerente al costruito originario. Oggi alcuni segni subiti dal tessuto urbano durante i bombardamenti sono ancora riconoscibili, come i resti del Teatro di Torino o il vuoto urbano dell’attuale piazza Valdo Fusi, storico sedime della scuola politecnica di ingegneria. Altri segni sono completamente celati da ricostruzioni che hanno saputo ricreare l’immagine architettonica e urbana antecedente al disastro distruttivo, come in alcune cortine porticate di piazza San Carlo, mentre altre cicatrici risultano nascoste, cancellate, trasformate, o addirittura sostituite con fabbricati dalla conformazione nuova, che la crescita urbana ha inglobato rendendole non più identificabili. Recentemente un valido aiuto nell’individuazione dei luoghi bombardati è stato messo a punto da un progetto di geolocalizzazione e di approfondimento coordinato dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino che ha arricchito la mappa digitale di MuseoTorino con più di 900 ambiti della città interessati dai danni di guerra, predisponendo schede di approfondimento per ogni sito individuato. Analizzando una serie di esempi collocati sia nel cuore della città antica sia nelle zone più periferiche, questo contributo si pone l’obiettivo di mostrare come, attraverso i disegni, le rappresentazioni, le immagini fotografiche storiche e attuali, è possibile riscoprire vicende spesso dimenticate, o addirittura sconosciute, capaci di far ritrovare nei luoghi le tracce della storia e in grado di ricostruire attraverso la memoria l'identità di una comunità cittadina. Many war-torn cities still show the signs of the destruction, harnessed in scars not always easy to read. It is the case of Turin, harshly bombed during World War II, whose reconstruction has been the object of interventions that lasted for years. This paper aims at highlighting such signs in the built, some still recognizable and other ones hidden by reconstructions which tended to recreate their historical image, through archival and contemporary drawings and pictures, rediscovering often forgotten events, capable of recapturing in places the traces of the history of the urban community oppressed by the conflict.
Immagini di guerra a Torino: segni e disegni della ricostruzione / Boido, Cristina; Davico, Pia - In: Città e guerra. Difese, distruzioni, permanenze delle memorie e dell'immagine urbana. City and war. Military defences, ruins, permanences of urban meemories and images / Capano F., Maglio E., Visone M.. - ELETTRONICO. - Napoli : FedOA - Federico II University Press, 2023. - ISBN 9788868871758. - pp. 625-634
Immagini di guerra a Torino: segni e disegni della ricostruzione
Boido, Cristina;Davico, Pia
2023
Abstract
Le città lacerate dalla guerra portano ancora oggi segni della distruzione materiale rimasta imbrigliata in cicatrici non sempre immediatamente leggibili. E’ questo il caso di Torino, una delle principali città industriali italiane, duramente bombardata durante la seconda guerra mondiale dalle truppe anglo-americane, la cui ricostruzione è stata oggetto di interventi protrattisi per anni. A partire dal 1945 sino alla fine degli anni Cinquanta, però, la mancanza di un progetto di intervento complessivo, in particolare per il centro storico, ha determinato lo sviluppo di piani di ricostruzione puntuali, eterogenei, talora congruenti con il tessuto edilizio preesistente, talvolta completamente privi di un ridisegno coerente al costruito originario. Oggi alcuni segni subiti dal tessuto urbano durante i bombardamenti sono ancora riconoscibili, come i resti del Teatro di Torino o il vuoto urbano dell’attuale piazza Valdo Fusi, storico sedime della scuola politecnica di ingegneria. Altri segni sono completamente celati da ricostruzioni che hanno saputo ricreare l’immagine architettonica e urbana antecedente al disastro distruttivo, come in alcune cortine porticate di piazza San Carlo, mentre altre cicatrici risultano nascoste, cancellate, trasformate, o addirittura sostituite con fabbricati dalla conformazione nuova, che la crescita urbana ha inglobato rendendole non più identificabili. Recentemente un valido aiuto nell’individuazione dei luoghi bombardati è stato messo a punto da un progetto di geolocalizzazione e di approfondimento coordinato dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino che ha arricchito la mappa digitale di MuseoTorino con più di 900 ambiti della città interessati dai danni di guerra, predisponendo schede di approfondimento per ogni sito individuato. Analizzando una serie di esempi collocati sia nel cuore della città antica sia nelle zone più periferiche, questo contributo si pone l’obiettivo di mostrare come, attraverso i disegni, le rappresentazioni, le immagini fotografiche storiche e attuali, è possibile riscoprire vicende spesso dimenticate, o addirittura sconosciute, capaci di far ritrovare nei luoghi le tracce della storia e in grado di ricostruire attraverso la memoria l'identità di una comunità cittadina. Many war-torn cities still show the signs of the destruction, harnessed in scars not always easy to read. It is the case of Turin, harshly bombed during World War II, whose reconstruction has been the object of interventions that lasted for years. This paper aims at highlighting such signs in the built, some still recognizable and other ones hidden by reconstructions which tended to recreate their historical image, through archival and contemporary drawings and pictures, rediscovering often forgotten events, capable of recapturing in places the traces of the history of the urban community oppressed by the conflict.File | Dimensione | Formato | |
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