A fine Settecento il complesso di Venaria Reale è una grande tenuta di più di mille ettari, di cui solo 125 destinati a parco, 400 costituiti da prati e boschi di caccia, il rimanente destinati a boschi e coltivi. L’intero sistema è una “macchina” economica di cui la componente legata all’allevamento dei cavalli s’allarga nel territorio raggiungendo la tenuta delle Regie Apertole nel vercellese, a cui si aggiunge poi la Mandria di Chivasso. L’aspetto direttamente produttivo coinvolge numerose cascine, che passano da tre nel 1723 a sette alla fine del Settecento, date in uso a massari. La produzione riguarda frumento, segala, legumi, vino, canapa, meliga, fagioli, miglio, noci, canapa, fieno, la cui rendita economica è ben documentata nei conti dell’Azienda. Il forte rapporto fra parco e territorio è anche formale: i viali che ritmano la struttura agricola intorno al parco costituiscono la prosecuzione delle allee dei giardini, garantendo lunghissime prospettive grazie ad appositi “salti del lupo” che interrompono i muri di cinta. Il caso di Venaria reale è solo un aspetto di un sistema complessivo che vede tutte le residenze e i loro parchi innestate in sistemi territoriali caratterizzati dallo sfruttamento agricolo in una sola azienda, come nel caso di Racconigi, Stupinigi, Agliè, etc. E come in questi altri casi anche a Venaria è presente, nel parco, un potager destinato alla produzione di frutta e verdure per le tavole del palazzo (pere, albicocche, pesche, fichi, mele, prugne, ciliegie, uva, etc.), poi trasformato in luogo di sperimentazione per colture esotiche in epoca napoleonica, mentre il parco soccombe, per mano del colono di Santo Domingo Jean Brulley.

Il sistema dei coltivi, il “Giardini potaggere” e la Mandria di Venaria Reale, nel quadro delle reti territoriali per l’allevamento dei cavalli / Cornaglia, P. - In: Bellezza e produttività nel giardino e nel paesaggio rurale italiano / Pietrogrande A.. - STAMPA. - Firenze : Leo S. Olschki, 2024. - ISBN 9788822269157. - pp. 147-157

Il sistema dei coltivi, il “Giardini potaggere” e la Mandria di Venaria Reale, nel quadro delle reti territoriali per l’allevamento dei cavalli

Cornaglia P.
2024

Abstract

A fine Settecento il complesso di Venaria Reale è una grande tenuta di più di mille ettari, di cui solo 125 destinati a parco, 400 costituiti da prati e boschi di caccia, il rimanente destinati a boschi e coltivi. L’intero sistema è una “macchina” economica di cui la componente legata all’allevamento dei cavalli s’allarga nel territorio raggiungendo la tenuta delle Regie Apertole nel vercellese, a cui si aggiunge poi la Mandria di Chivasso. L’aspetto direttamente produttivo coinvolge numerose cascine, che passano da tre nel 1723 a sette alla fine del Settecento, date in uso a massari. La produzione riguarda frumento, segala, legumi, vino, canapa, meliga, fagioli, miglio, noci, canapa, fieno, la cui rendita economica è ben documentata nei conti dell’Azienda. Il forte rapporto fra parco e territorio è anche formale: i viali che ritmano la struttura agricola intorno al parco costituiscono la prosecuzione delle allee dei giardini, garantendo lunghissime prospettive grazie ad appositi “salti del lupo” che interrompono i muri di cinta. Il caso di Venaria reale è solo un aspetto di un sistema complessivo che vede tutte le residenze e i loro parchi innestate in sistemi territoriali caratterizzati dallo sfruttamento agricolo in una sola azienda, come nel caso di Racconigi, Stupinigi, Agliè, etc. E come in questi altri casi anche a Venaria è presente, nel parco, un potager destinato alla produzione di frutta e verdure per le tavole del palazzo (pere, albicocche, pesche, fichi, mele, prugne, ciliegie, uva, etc.), poi trasformato in luogo di sperimentazione per colture esotiche in epoca napoleonica, mentre il parco soccombe, per mano del colono di Santo Domingo Jean Brulley.
2024
9788822269157
Bellezza e produttività nel giardino e nel paesaggio rurale italiano
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