Nel 1882 sulle pagine del periodico repubblicano spagnolo “El Progreso”, Arturo Soria y Mata (1844-1920) presenta per la prima volta le proprie considerazioni sulla linea recta e la calle curva: la prima sinonimo di rigenerazione urbana, intrisa di valori ottocenteschi come pragmatismo e igiene, mentre la seconda emblema della «città invecchiata, povera, refrattaria al progresso». L’autore osserva la città contemporanea e i problemi di carattere urbano e igienico che l’affliggono e in pochi mesi arriva a definire, con una metodologia più empirica che scientifica, una nuova teoria urbanistica per la fondazione di una città alternativa: la ciudad lineal, un insediamento urbano da costruire ex novo basato su una “colonna vertebrale” di servizi a rete (flussi e trasporto pubblico) a cui si affiancano due fasce di tessuto edificabile. All’iperdensità abitativa contrappone lotti edificabili solo per un quinto della loro superficie ed edifici di massimo quindici metri di altezza, mentre alla sconsiderata mancanza d’igiene e al sovrappopolamento risponde con case unifamiliari inserite in verdi manzanas.
«..Porque en las Ciudades Lineales la vida será mucho más higiénica». Teorie e applicazioni igieniste nella Città Lineare di Madrid / Pozzati, Alice - In: Architettura dell’eclettismo. Architettura, città e salute: 1860-1914 / Mangone F., Santini S. (a cura di). - STAMPA. - Napoli : Liguori Editore, 2024. - ISBN 9788820770365. - pp. 155-186
«..Porque en las Ciudades Lineales la vida será mucho más higiénica». Teorie e applicazioni igieniste nella Città Lineare di Madrid
alice pozzati
2024
Abstract
Nel 1882 sulle pagine del periodico repubblicano spagnolo “El Progreso”, Arturo Soria y Mata (1844-1920) presenta per la prima volta le proprie considerazioni sulla linea recta e la calle curva: la prima sinonimo di rigenerazione urbana, intrisa di valori ottocenteschi come pragmatismo e igiene, mentre la seconda emblema della «città invecchiata, povera, refrattaria al progresso». L’autore osserva la città contemporanea e i problemi di carattere urbano e igienico che l’affliggono e in pochi mesi arriva a definire, con una metodologia più empirica che scientifica, una nuova teoria urbanistica per la fondazione di una città alternativa: la ciudad lineal, un insediamento urbano da costruire ex novo basato su una “colonna vertebrale” di servizi a rete (flussi e trasporto pubblico) a cui si affiancano due fasce di tessuto edificabile. All’iperdensità abitativa contrappone lotti edificabili solo per un quinto della loro superficie ed edifici di massimo quindici metri di altezza, mentre alla sconsiderata mancanza d’igiene e al sovrappopolamento risponde con case unifamiliari inserite in verdi manzanas.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/11583/2989489
Attenzione
Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo