Mentre a livello globale la popolazione urbana continua ad aumentare, e i rapidi processi di urbanizzazione associati a un’inadeguata organizzazione e risposta politica sono all’origine d’importanti movimenti sociali, la nostra attenzione va a quei territori che non rispondono all’imperativo della crescita e che, progressivamente, si svuotano. Nell’osservarli si opererà un ragionamento che mantiene un doppio livello: il primo spaziale, mentre il secondo temporale. Se, infatti, da un lato l’attenzione va ai segni caratterizzanti dei tessuti urbani in contrazione, dall’altro rimane impossibile non confrontarsi con la temporalità di questi cambiamenti e delle mobilitazioni ad essi connesse. In questo contributo, attraverso le narrazioni dei casi di Gela e Mestre e l’analisi dei ritmi che ne hanno scandito le trasformazioni nel tempo fino ad oggi ci chiediamo quali possibilità di esperienze di auto-organizzazione e di politiche pubbliche, si creino e si possano immaginare nelle città in contrazione.
Ritmi di (de)crescita e autorganizzazione. Narrazioni, transizioni urbane e movimenti dal basso a Gela e Mestre / Morpurgo, Daniela; Muzzi, Giovanna; Privitera, Elisa - In: PIANIFICARE LA “CITTÀ IN CONTRAZIONE”. Pratiche di ricerca e traiettorie progettuali / Ombretta Caldarice, Giancarlo Cotella, Luca Lazzarini, Ianira Vassallo. - ELETTRONICO. - [s.l] : Planum Publisher, 2022. - ISBN 978-88-99237-40-0. - pp. 81-98
Ritmi di (de)crescita e autorganizzazione. Narrazioni, transizioni urbane e movimenti dal basso a Gela e Mestre
Daniela Morpurgo;
2022
Abstract
Mentre a livello globale la popolazione urbana continua ad aumentare, e i rapidi processi di urbanizzazione associati a un’inadeguata organizzazione e risposta politica sono all’origine d’importanti movimenti sociali, la nostra attenzione va a quei territori che non rispondono all’imperativo della crescita e che, progressivamente, si svuotano. Nell’osservarli si opererà un ragionamento che mantiene un doppio livello: il primo spaziale, mentre il secondo temporale. Se, infatti, da un lato l’attenzione va ai segni caratterizzanti dei tessuti urbani in contrazione, dall’altro rimane impossibile non confrontarsi con la temporalità di questi cambiamenti e delle mobilitazioni ad essi connesse. In questo contributo, attraverso le narrazioni dei casi di Gela e Mestre e l’analisi dei ritmi che ne hanno scandito le trasformazioni nel tempo fino ad oggi ci chiediamo quali possibilità di esperienze di auto-organizzazione e di politiche pubbliche, si creino e si possano immaginare nelle città in contrazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2986526