Partendo dalla svolta emozionale che caratterizza la nostra epoca nella comprensione della realtà, il libro ripercorre alcuni nuclei del pensiero estetico, filosofico e neuroscientifico che hanno tematizzato l’empatia come modo fondamentale di relazione con l’alterità. Al suo interno si colloca lo stesso rapporto con gli oggetti e gli spazi che abitiamo, rispetto ai quali si attiva un meccanismo di risonanza-rispecchiamento, ampiamente confermato dalla scoperta dei neuroni specchio. Tuttavia se la “simulazione incarnata” costituisce il correlato funzionale dell’empatia, “mettersi nelle scarpe di un altro” comporta un orizzonte di riferimento più ampio che attiene al piano emotivo-cognitivo e comportamentale, ovvero fenomenologico del soggetto. Di qui, l’interesse per la “neurofenomenologia” e per la “nuova fenomenologia” che ha nell’estetica atmosferologica interessanti ricadute per una concettualizzazione “patica”, non priva di potenzialità critiche, del progetto architettonico, ripensato come medium incorporato della nostra esperienza vissuta. In questo contesto, l’empatia, inducendo una nuova comprensione multidimensionale e multimodale, interattiva e sinestetica dello spazio, apre alla possibilità di riconfigurare il rapporto con l’estraneità.
Per un'architettura empatica. Prospettive, concetti, questioni / Gregory, Paola. - STAMPA. - (2023), pp. 1-206.
Per un'architettura empatica. Prospettive, concetti, questioni
Gregory, Paola
2023
Abstract
Partendo dalla svolta emozionale che caratterizza la nostra epoca nella comprensione della realtà, il libro ripercorre alcuni nuclei del pensiero estetico, filosofico e neuroscientifico che hanno tematizzato l’empatia come modo fondamentale di relazione con l’alterità. Al suo interno si colloca lo stesso rapporto con gli oggetti e gli spazi che abitiamo, rispetto ai quali si attiva un meccanismo di risonanza-rispecchiamento, ampiamente confermato dalla scoperta dei neuroni specchio. Tuttavia se la “simulazione incarnata” costituisce il correlato funzionale dell’empatia, “mettersi nelle scarpe di un altro” comporta un orizzonte di riferimento più ampio che attiene al piano emotivo-cognitivo e comportamentale, ovvero fenomenologico del soggetto. Di qui, l’interesse per la “neurofenomenologia” e per la “nuova fenomenologia” che ha nell’estetica atmosferologica interessanti ricadute per una concettualizzazione “patica”, non priva di potenzialità critiche, del progetto architettonico, ripensato come medium incorporato della nostra esperienza vissuta. In questo contesto, l’empatia, inducendo una nuova comprensione multidimensionale e multimodale, interattiva e sinestetica dello spazio, apre alla possibilità di riconfigurare il rapporto con l’estraneità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2984586