L’esordio di “A che punto è la notte” di Fruttero & Lucentini (1979) rappresenta una descrizione colta della percezione della periferia come si presentava alla fine degli anni Settanta, una ventina d’anni dopo gli esperimenti, non meno colti ma non sempre amati, di costruzione di settori, nuovi e “modello”, alla periferia del nucleo più antico. Certamente lungi dal vivere «in mezzo alla natura», i residenti conducono con fatica le proprie vite altrove per rientrare la sera – dopo un viaggio estenuante – in mezzo a quei «ciuffi d’erba giallastra», alle «calve radure», e ai «tumuli di aiuole sconfitte», ossia a «tutto ciò che restava delle zone verdi e fiorite immaginate dai pianificatori». Nella descrizione degli autori si compie dunque un artificio narrativo poi divenuto di grande successo negli anni seguenti: illustrare a tratti precisi ma discontinui ambiti e volti della città, tanto da farli assurgere nel racconto quasi a protagonisti della scena narrativa.

Nella città di periferia degli anni '70 con Fruttero e Lucentini: note per una topografia urbana e sociale tra Vallette e Falchera / Bronzino, Giosue Pier Carlo - In: Contenuti e strumenti della pianificazione urbana e territoriale. Dalla lezione di Giampiero Vigliano alle prospettive del Green New Deal / Giaimo C.. - ELETTRONICO. - Roma : INU Edizioni, 2022. - ISBN 978-88-7603-241-7. - pp. 174-176

Nella città di periferia degli anni '70 con Fruttero e Lucentini: note per una topografia urbana e sociale tra Vallette e Falchera

Bronzino, Giosue Pier Carlo
2022

Abstract

L’esordio di “A che punto è la notte” di Fruttero & Lucentini (1979) rappresenta una descrizione colta della percezione della periferia come si presentava alla fine degli anni Settanta, una ventina d’anni dopo gli esperimenti, non meno colti ma non sempre amati, di costruzione di settori, nuovi e “modello”, alla periferia del nucleo più antico. Certamente lungi dal vivere «in mezzo alla natura», i residenti conducono con fatica le proprie vite altrove per rientrare la sera – dopo un viaggio estenuante – in mezzo a quei «ciuffi d’erba giallastra», alle «calve radure», e ai «tumuli di aiuole sconfitte», ossia a «tutto ciò che restava delle zone verdi e fiorite immaginate dai pianificatori». Nella descrizione degli autori si compie dunque un artificio narrativo poi divenuto di grande successo negli anni seguenti: illustrare a tratti precisi ma discontinui ambiti e volti della città, tanto da farli assurgere nel racconto quasi a protagonisti della scena narrativa.
2022
978-88-7603-241-7
Contenuti e strumenti della pianificazione urbana e territoriale. Dalla lezione di Giampiero Vigliano alle prospettive del Green New Deal
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2979110