Mecenati di arti e di architettura, donne di grande cultura e dalla forte personalità, Cristina di Svezia e Cristina di Borbone vissero a metà Seicento in due capitali significative e per l’arte e per l’architettura barocca: Roma e Torino. Cristina di Svezia fondò nella Città Eterna la prestigiosa Accademia Reale, preludio alla celebre Accademia dell’Arcadia e, al contempo, contribuì a fare della Svezia la “Atene del Nord”, eleggendola tra i regni più raffinati e colti dell’epoca. Donna dalla personalità controversa, abdicò al trono convertendosi al Cattolicesimo e, giunta a Roma, trovò nel dotto cardinale Decio Azzolino il suo più valido alleato. Cristina si circondò di artisti, quali Gian Lorenzo Bernini e Giulio Cartari, suo allievo, tanto che quando morì fu sepolta nella basilica di San Pietro a Roma con un monumento in suo onore, ideato dal celebre Carlo Fontana. Cristina di Borbone, originaria di Parigi e duchessa di Savoia, prima Madama Reale, fu committente di grandi trasformazioni sia urbane sia architettoniche nella città capitale del ducato, introducendo al gusto francese le residenze sabaude, quali il Valentino e la sua Vigna, nelle quali fece lavorare le migliori maestranze. Portò a Torino anche nuove forme di svago e di divertimento con l'istituzione a corte di balletti e di banchetti a tema, anticipando l’idea di organizzare spettacoli in modo cadenzato e non più occasionale, spettacoli che trovavano spazio nella cornice delle ville di loisir con macchine teatrali, fochi di gioja sul Po e scenografie sempre più complesse. Nel 1656 Torino fu teatro del primo incontro delle due Cristine, quando la “Pallade del Nord” giunse nella capitale sabauda. Fu questa l’occasione per la nascita del loro profondo rapporto di amicizia, destinato a durare nel tempo, come testimoniato da numerose lettere inedite conservate presso l’Archivio di Stato di Torino. Con questo saggio, accanto alla figura di Cristina di Svezia ed al suo rapporto con Cristina di Borbone, si vuole porre attenzione, in parallelo, ai celebri ingressi trionfali delle due dame nella Torino della metà del Seicento, secondo le consuetudini del tempo e, nello specifico, del ducato sabaudo stesso.

Due Cristine a confronto: tradizioni costruttive di archi trionfali alla corte sabauda (XVI-XVII secolo) / Burgassi, Valentina - In: Al femminile. L'architettura, le arti e la storia / Baglione C., Sergio P.. - STAMPA. - Milano : FrancoAngeli, 2023. - ISBN 978-88-351-4715-2. - pp. 46-63

Due Cristine a confronto: tradizioni costruttive di archi trionfali alla corte sabauda (XVI-XVII secolo)

Burgassi, Valentina
2023

Abstract

Mecenati di arti e di architettura, donne di grande cultura e dalla forte personalità, Cristina di Svezia e Cristina di Borbone vissero a metà Seicento in due capitali significative e per l’arte e per l’architettura barocca: Roma e Torino. Cristina di Svezia fondò nella Città Eterna la prestigiosa Accademia Reale, preludio alla celebre Accademia dell’Arcadia e, al contempo, contribuì a fare della Svezia la “Atene del Nord”, eleggendola tra i regni più raffinati e colti dell’epoca. Donna dalla personalità controversa, abdicò al trono convertendosi al Cattolicesimo e, giunta a Roma, trovò nel dotto cardinale Decio Azzolino il suo più valido alleato. Cristina si circondò di artisti, quali Gian Lorenzo Bernini e Giulio Cartari, suo allievo, tanto che quando morì fu sepolta nella basilica di San Pietro a Roma con un monumento in suo onore, ideato dal celebre Carlo Fontana. Cristina di Borbone, originaria di Parigi e duchessa di Savoia, prima Madama Reale, fu committente di grandi trasformazioni sia urbane sia architettoniche nella città capitale del ducato, introducendo al gusto francese le residenze sabaude, quali il Valentino e la sua Vigna, nelle quali fece lavorare le migliori maestranze. Portò a Torino anche nuove forme di svago e di divertimento con l'istituzione a corte di balletti e di banchetti a tema, anticipando l’idea di organizzare spettacoli in modo cadenzato e non più occasionale, spettacoli che trovavano spazio nella cornice delle ville di loisir con macchine teatrali, fochi di gioja sul Po e scenografie sempre più complesse. Nel 1656 Torino fu teatro del primo incontro delle due Cristine, quando la “Pallade del Nord” giunse nella capitale sabauda. Fu questa l’occasione per la nascita del loro profondo rapporto di amicizia, destinato a durare nel tempo, come testimoniato da numerose lettere inedite conservate presso l’Archivio di Stato di Torino. Con questo saggio, accanto alla figura di Cristina di Svezia ed al suo rapporto con Cristina di Borbone, si vuole porre attenzione, in parallelo, ai celebri ingressi trionfali delle due dame nella Torino della metà del Seicento, secondo le consuetudini del tempo e, nello specifico, del ducato sabaudo stesso.
2023
978-88-351-4715-2
Al femminile. L'architettura, le arti e la storia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2978493