L’arrivo di nuove comunità religiose conventuali nelle città tardomedievali genera una partecipazione attiva da parte di tutti i principali componenti della società: committenti, maestranze e cittadini. Il ruolo svolto dagli Ordini mendicanti e la loro presenza nelle città comunali e nelle capitali di principati territoriali sono determinanti per l’aspetto economico, sociale e per i modelli architettonici adottati. L’insediamento conventuale diviene in breve tempo un elemento costituente e strutturante della società urbana del Duecento e del Trecento. Nelle ricerche in corso sul territorio subalpino sono emerse alcune dinamiche legate alle modalità di ingresso nelle città e all’apertura dei cantieri dei Mendicanti, in particolare dei Predicatori e dei Minori, tra la fine del XIII e il XV secolo. La lunga cronologia dello studio è dovuta alla volontà di includere nell’analisi anche la committenza dei marchesi di Monferrato che arriveranno ad attuare una politica matura nei confronti dei Predicatori solo nel corso del XV secolo. Nello specifico il tema affrontato in questo saggio esamina i rapporti instaurati tra le comunità religiose e la committenza, intesa come l’insieme dei poteri attivi su un territorio, che avvia politiche volte a favorire l’arrivo dei frati e ne determina lo stanziamento in una parte della città, concedendo proprietà ed edifici religiosi dismessi in un primo periodo e successivamente aree per l’edificazione dei nuovi complessi conventuali. "The city and the friars. The patronage and the Mendicant convents in the provinces of the North West (XIII-XV centuries)" keywords: Mendicant Orders; convents; medieval cities; settlement strategies; Northwest Italy The new conventual communities in late medieval cities generates active participation by all the components of society: patrons, masters and citizens. The role played by the Mendicant Orders and their presence in the communal and seigniorial cities were decisive for the economic, social and architectural models that were adopted. The research explores the relationship established between the religious community and its patrons, both public and seigniorial, where the inclusion of religiones novae foundations often seemed to be linked to a precise ‘dynastic development plan’. Therefore, can the arrival of the Mendicants be considered from the point of view of a predetermined project of affirming seigniorial power in the urban context to govern the transformation of the city? The essay develops the theme by exploring the policies pursued by the princes of Achaia, the Savoys and the marquises of Saluzzo and Monferrato (Northwest Italy) regarding the religious communities of friars in the main urban centres of the territory. At the same time, through the numerous cases analysed cases relating to episcopal-communal cities, the study aims to verify the logic behind the inclusion of the convents of the friars Minor and Preacher, and see if it determines the development of the urban fabric around the and the reshaping of historical lots near civil and religious centers of the town.

La città e i frati. La committenza e i conventi mendicanti tra Duecento e Quattrocento nelle province del Nord Ovest / Beltramo, Silvia - In: La città medievale è la città dei frati? Is the medieval town the city of the friars? / S. Beltramo, G. Guidarelli. - ELETTRONICO. - Firenze : All'Insegna del Giglio, 2021. - ISBN 9788892850965. - pp. 93-125

La città e i frati. La committenza e i conventi mendicanti tra Duecento e Quattrocento nelle province del Nord Ovest

beltramo silvia
2021

Abstract

L’arrivo di nuove comunità religiose conventuali nelle città tardomedievali genera una partecipazione attiva da parte di tutti i principali componenti della società: committenti, maestranze e cittadini. Il ruolo svolto dagli Ordini mendicanti e la loro presenza nelle città comunali e nelle capitali di principati territoriali sono determinanti per l’aspetto economico, sociale e per i modelli architettonici adottati. L’insediamento conventuale diviene in breve tempo un elemento costituente e strutturante della società urbana del Duecento e del Trecento. Nelle ricerche in corso sul territorio subalpino sono emerse alcune dinamiche legate alle modalità di ingresso nelle città e all’apertura dei cantieri dei Mendicanti, in particolare dei Predicatori e dei Minori, tra la fine del XIII e il XV secolo. La lunga cronologia dello studio è dovuta alla volontà di includere nell’analisi anche la committenza dei marchesi di Monferrato che arriveranno ad attuare una politica matura nei confronti dei Predicatori solo nel corso del XV secolo. Nello specifico il tema affrontato in questo saggio esamina i rapporti instaurati tra le comunità religiose e la committenza, intesa come l’insieme dei poteri attivi su un territorio, che avvia politiche volte a favorire l’arrivo dei frati e ne determina lo stanziamento in una parte della città, concedendo proprietà ed edifici religiosi dismessi in un primo periodo e successivamente aree per l’edificazione dei nuovi complessi conventuali. "The city and the friars. The patronage and the Mendicant convents in the provinces of the North West (XIII-XV centuries)" keywords: Mendicant Orders; convents; medieval cities; settlement strategies; Northwest Italy The new conventual communities in late medieval cities generates active participation by all the components of society: patrons, masters and citizens. The role played by the Mendicant Orders and their presence in the communal and seigniorial cities were decisive for the economic, social and architectural models that were adopted. The research explores the relationship established between the religious community and its patrons, both public and seigniorial, where the inclusion of religiones novae foundations often seemed to be linked to a precise ‘dynastic development plan’. Therefore, can the arrival of the Mendicants be considered from the point of view of a predetermined project of affirming seigniorial power in the urban context to govern the transformation of the city? The essay develops the theme by exploring the policies pursued by the princes of Achaia, the Savoys and the marquises of Saluzzo and Monferrato (Northwest Italy) regarding the religious communities of friars in the main urban centres of the territory. At the same time, through the numerous cases analysed cases relating to episcopal-communal cities, the study aims to verify the logic behind the inclusion of the convents of the friars Minor and Preacher, and see if it determines the development of the urban fabric around the and the reshaping of historical lots near civil and religious centers of the town.
2021
9788892850965
La città medievale è la città dei frati? Is the medieval town the city of the friars?
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2977289